46 Saovine.
Libertà.
Sensazione che non provava ormai da troppo.
L'aria fredda a sferzarle il volto e i muscoli contratti di Imlach sotto di lei, tutto ciò che non pensava che avrebbe mai più avuto l'onore di assaporare e che fortunatamente poteva nuovamente provare.
Non le importava dove fossero diretti e cosa ne sarebbe stato di loro, in quel momento ciò che provava riusciva a sovrastare ogni paura e preoccupazione, aveva la forza di sovrastare ogni pensiero permettendole di goderselo a pieno.
Volarono per quello che parve un secondo, troppo poco per una che fino al giorno prima era segregata in una prigione, avrebbe voluto continuare a volare senza sosta ma, la notte che incombeva sopra le loro teste, li obbligò ad una sosta.
Scese a terra completamente sopraffatta da una miriade di emozioni tali da renderla quasi ubriaca, volti sconosciuti le si presentarono davanti apparentemente minacciosi mentre lei, stordita, rimase al fianco del suo drago contemplandoli in silenzio. Si aspettava che qualcuno parlasse prima o poi ma ciò non avvenne, rimasero così a contemplarsi mentre un silenzio assordante li avvolgeva.
Il freddo penetrava sotto le vesti congelandole ogni centimetro di pelle e mozzandole il fiato, non era più abituata a quelle temperature anche se, nel profondo, gioiva per quelle vecchie sensazioni a lei così care.
Improvvisamente una risata tagliò quel silenzio spesso e pesante levandosi tra gli uomini come un tuono, basso e penetrante.
Passo a passo il gruppo di uomini si faceva da parte permettendo al proprietario di quella risata di raggiungere la giovane impietrita sul posto.
Era abituata a ritrovarsi davanti uomini possenti ma la stazza dello sconosciuto era in grado di far impallidire chiunque. Muscoli ben definiti e allenati facevano capolino da sotto le vesti, la mascella pronunciata era circondata da una folta barba nera come la pece e lo sguardo profondo e penetrante aveva la capacità di farti tremare le gambe. Era più che sicura che, un uomo del genere, sarebbe riuscito a far rigare diritto anche il peggior delinquente solo con uno sguardo.
"E così tu saresti la Dominatrice di cui tutti mi parlano. Colei in grado di padroneggiare il fuoco e di manovrare una spada meglio di qualunque altro uomo."
Non rispose, non ne aveva il coraggio ed era comunque convinta che lui non cercasse nessuna risposta.
Irruppe nuovamente in un'altra fragorosa risata prima di ritornare nuovamente serio.
"Sinceramente mi aspettavo una persona diversa o per lo meno, non una donna da un così bell'aspetto."
Amicò in modo disgustoso avvicinandosi pericolosamente a lei quando una voce a lei fin troppo famigliare la salvò da quella situazione tutt'altro che piacevole.
"Draug, non mi pare proprio il caso."
Chiaro e diretto, Nor attirò l'attenzione su di se fermando l'uomo da qualunque idea strana si fosse messo in testa.
"Piuttosto vi consiglio di prepararvi per la notte."
Così dicendo l'omone si allontanò in fretta lanciando un ultimo e disgustoso sorriso in direzione della giovane che perplessa decise di concentrarsi sul suo vecchio amico.
In uno slancio fulmineo gli saltò addosso stringendolo a se come mai prima di allora.
"Mi sei mancato:"
Fu un semplice sussurro ma giunse chiaro e delicato alle orecchie del ragazzo che strinse a se l'esile corpo dell'amica.
STAI LEGGENDO
I Dominatori di Elda - L'alleanza dei Ribelli
FantasyNilde si è spinta oltre per trovare la verità ma manca un tassello al quale neanche lei ha pensato, manca una verità che potrebbe darle la forza che le manca. Fuggitiva per l'ennesima volta, deve lavorare con i tre Dominatori per rendere le loro tec...