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46 Saovine

"Potresti anche parlare adesso."
Era ormai la quarta volta che tentava di farlo parlare ma lui non pareva interessato ad affrontare quella conversazione nonostante, qualche ora prima, fosse stato lui stesso a prometterle delle spiegazioni.
"Senti, abbiamo preparato un giaciglio, mangiato a questo punto direi anche digerito, prima che tu te ne esca con la scusa che dobbiamo andare a dormire potresti rispondermi?"
Nor sbuffò sonoramente spazientito, non aveva minimamente voglia di parlare di ciò che era successo e rivelarle ciò che aveva scoperto. Sarebbe stato un duro colpo per la ragazza e forse non era neanche il momento giusto ma, le insistenze della giovane lo spronarono ad aprire bocca controvoglia.
"Sarò breve e rapido anche perché dovremmo veramente riposare."
Gli occhi fissi della giovane non si mossero un millimetro rimanendo puntati su di lui come un vecchio avvoltoio con la sua preda.
Il ragazzo sbuffò nuovamente strappandole un sorriso divertito.
"D'accordo, qualche giorno fa ho ricevuto una lettera di Eramus nella quale mi comunicava che aveva dei vecchi amici nelle vicinanze di Calien che ci avrebbero dato una mano, non so come abbia fatto a saperlo ma era a conoscenza di ciò che ci era successo. Mi incontrai con Draug immediatamente organizzando così un piano per fuggire."
"Si ok, ma questa gente chi è? Come fa a conoscere Eramus?"
"Se mi dessi tempo di spiegare. Loro sono i Ribelli, Eramus li conosce perché a quanto pare ne fa parte anche lui."
La ragazza rimase senza parole, non sapeva della conoscenza dei Ribelli, anche solo la parola le suonava nuova, non credeva che ci fossero delle persone con coraggio e voglia sufficienti per affrontare apertamente il Tiranno e tanto meno che il vecchio omone ne facesse parte.
"Perché non abbiamo mai sentito parlare dei Ribelli?"
"A quanto ho capito non sono in azione da molto tempo, fino a poco fa erano impegnati a radunare uomini adesso che sono un numero piuttosto consistente hanno deciso di fare la loro apparizione. Voci circolavano a palazzo di questa presunta compagnia di traditori, ma il Tiranno non voleva crederci ed era convinto che fossero semplicemente qualche scappato di casa, sicuramente non si aspetta un'armata."
"Quindi mi stai dicendo che abbiamo un'armata con la quale combattere il Tiranno?"
Nor rimase leggermente spaesato mentre il volto della sua amica iniziava piano piano ad illuminarsi sempre di più.
"A cosa stai pensando Nilde?"
"Non dimentichi qualcosa? Una cosa che ci potrà aiutare a sconfiggere il Tiranno e che potrebbe renderci indistruttibili."
"Ma certo, i Dominatori!"
"Esatto! Se ci alleneremo a dovere avremo la vittoria in pugno!"
Un enorme sorriso dipingeva il volto della giovane completamente pervasa da quella dolce eccitazione che solo un'imminente battaglia sapeva donarle mente Nor si scioglieva lasciandosi contagiare dall'ilarità della sua amica.
Fino a quando un pensiero balenò per un istante nella mente del ragazzo riportandolo alla realtà.
"Nilde, Erech?"
Dolore, era tutto ciò che provava nel ripensare a quella scottante delusione e vergogna per essere stata così stupida. Era decisa però e avrebbe usato quelle emozioni a suo vantaggio.
Si alzò rapidamente iniziando a preparare il suo giaciglio quasi come se potesse in qualche modo ignorare le lacrime che prepotenti tentavano di scendere delicate sulle sue gote.
"Cosa vorresti sapere? Ha fatto la sua scelta ed io sono stata stupida e fine. Non c'è nulla da aggiungere."
"Stai sbagliando completamente."
Nilde, fulminea, le si parò davanti con uno sguardo che mai avrebbe pensato di riservare al suo migliore amico.
"Non voglio mai più sentire parlare di lui. Mai più. E adesso dormi."

I Dominatori di Elda - L'alleanza dei RibelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora