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47 Saovine

Il vento freddo accarezzava delicatamente il suo volto mentre l'enorme distesa bianca si espandeva a perdita d'occhio davanti a lei. Poco aveva compreso dall'atteggiamene di Nor la sera precedente ma era determinata a non pensarci, voleva semplicemente concentrarsi sul loro nuovo obbiettivo. Avrebbe tentato di instaurare un rapporto con gli altri Dominatori in modo tale di riuscire ad allenarsi meglio e senza rivalità, ciò però pareva un traguardo lontano, i Dominatori rimanevano distanti, freddi e schivi, nonostante li avessero aiutati e liberati non si fidavano ancora di loro e, al momento, era sicuramente a loro svantaggio.
"Bene, prima di partire vorrei spendere due parole per i nostri nuovi alleati."
La voce di Draug si levò potente come un tuono sopra le loro teste invitando i presenti a prestare attenzione, il nuovo gruppo si mosse leggermente verso l'uomo attendendo spiegazioni mentre Nilde li affiancò a passo spedito, il cuore prese a martellarle in petto prepotente come capitava ogni qualvolta quell'uomo iniziasse a parlare, scacciò quella malsana paura ed iniziò ad ascoltare attentamente ogni parola detta da Draug.
"Oggi marceremo diretti verso Nord, la nostra destinazione dista tre giorni da qua perciò dovremmo essere molto rapidi ad avanzare. Non voglio dovermi fermare per nessun motivo e se riusciremo a dimezzare i tempi non ci saranno neanche le soste notturne."
Sbigottita la giovane rivolse uno sguardo interrogativo al suo amico che parve ignorarla di proposito così, senza pensarci troppo, alzò immediatamente la mano per richiamare l'attenzione su di se.
L'omone sollevando un sopracciglio particolarmente sorpreso invitò con una mano Nilde a parlare.
"Siete consapevole del fatto che obbligare degli uomini a marciare giorno e notte senza alcuna tregua è controproducente? Non solo a lungo andare ci rallenterà ma rischieremo di perdere degli uomini a causa del troppo sforzo."
In risposta alle sue parole arrivò una risata che parve contagiare ogni Ribelle presente, iniziarono tuti a ridere di gusto alcuni addirittura scambiandosi pacche sulle spalle divertiti ed altri tenendosi con una mano la pancia.
Lei rimase immobile ad osservare quegli uomini apparentemente senza alcuna disciplina e senza neanche un minimo di buon senso.
Draug, una volta aver finito di ridere come un matto, decise finalmente di concederle una risposta, ciò che le disse però non era ciò che si sarebbe aspettata di sentire.
"Capisco che tu sia una donna e perciò certe cose non le comprendi ma signorina qui siamo tutti abituati ad affrontare un certo tipo di marce e ti assicuro, una marcia del genere non è nulla per noi."
Le lanciò uno sguardo di sfida che lei accolse volentieri, ciò che dovettero udire le sue orecchie le fece ribollire il sangue nelle vene, nessuno poteva discriminarla solo perché donna anzi, lei era migliore di tutti quegli uomini messi insieme ed era pronta a dimostrarlo.
"Bene, dopo questa esilarante uscita possiamo incamminarci. Ah Nilde, è meglio se tu e il tuo drago vi separiate, sai è un pò troppo evidente, rischieremmo di farci trovare subito."
Si aspettava quella richiesta e di certo non era sua intenzione protestare, anzi avrebbero duellato ad armi pari e se ciò voleva dire dover affrontare tre giorni di marcia ininterrotta non si sarebbe tirata indietro, quella sfida avrebbe reso il tutto più divertente.
Si affrettò così a salutare Imlach carica a intraprendere quella nuova sfida.

Nor da lontano non le tolse gli occhi di dosso, sapeva perfettamente che era in grado di difendersi da sola ma si trovavano con un intero gruppo di soldati e ciò non lo faceva di certo stare tranquillo, esile com'era chiunque poteva approfittarsi di lei senza battere ciglio ma questo lui non lo avrebbe permesso.
Una volta accertatosi che la giovane non fosse più sola si affrettò a raggiungere Draug già posizionato in testa al gruppo e pronto ad impartire ordini prima della partenza.
In totale silenzio prese posto al suo fianco attirando, contro ogni sua aspettativa, l'attenzione del Capo.
"Ti noto particolarmente pensieroso. C'è qualcosa che non va?"
"No, nulla."
"Certo e io sono nato ieri. Considerando che tu e la ragazza manco vi guardate in faccia suppongo che tu glie lo abbia riferito, è per questo che sei così serio e taciturno?"
"In realtà non glie l'ho detto ed è proprio questo il problema."
"Dovresti o fra tre giorni lo scoprirà da sola e quando saprà che tu non glie lo hai detto sarà la fine."
Dopo quell'ultima tagliente verità detta come se nulla fosse, Draug aumentò il passo lasciando Nor solo in balia dei pensieri.
Era pienamente cosciente del fatto che avesse ragione ma nonostante ciò non sapeva come dirglielo e non sapeva neanche se avrebbe avuto il coraggio di rivelarle una verità così delicata, le avrebbe sconvolto la vita con solo tre semplici parole e non era sua intenzione. In quegli anni erano riusciti a creare una stabilità che permettesse a quella ragazza di vivere in serenità, nonostante gli ultimi avvenimenti, nulla era riuscito a scalfirla. Tuttavia era certo che se lui le avesse rivelato quella nuova scoperta avrebbe potuto destabilizzarla completamente e non era il momento giusto, non poteva permetterle proprio ora di lasciarsi andare, di lasciarsi travolgere da un qualcosa di troppo grosso.

I Dominatori di Elda - L'alleanza dei RibelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora