Tutto il viaggio fu tranquillo.
Mi piaceva volare ed essere libero,così.
Si erano già fatte le dieci.
Ma non riuscivo a dormire.
Facevo finta,infatti.
Il cielo stava poco a poco diventando sempre più nero,grazie alla notte imminente che stava ormai rivestendo il pianeta terra.
Alcune luci si accesero in quel limpido e oscuro firmamento.
Erano le stelle.
Uno dei miei passatempi preferiti era quello di contarle.
Così feci rimanendo sdraiato su quella grande poltrona.
Una,due,tre...
Mi tenevo occupato la mente.
Poi,le mie palpebre pesante volevano solo chiudersi.
Mi addormentai tra quel brusio delle persone che volavano con me.
La mattina dopo aprii gli occhi verso le cinque del mattino.
"M-mamma?"
Mi stava svegliando perchè tra pochi minuti saremo atterrati.
"Sono sveglio!"
Mi sorrise caldamente.
Mi porse un bicchiere con del succo all'arancia e un vassoio con sopra un cornetto.
Era la colazione all'italiana che avevo conosciuto grazie ai miei adorati nonni.
"Allacciarsi le cinture di sicurezza"
Disse la stessa voce del giorno prima.
Feci come aveva detto.
Dopo poco tempo ci ritrovammo in pendenza.
L'aereo stava atterrando e la mia pancia era come se si stesse lamentando.
Avevo una strana sensazione.
Finalmente le ruote dell'aeroplano si posarono al suolo.
E io potevo affermare che ero in Italia.
Dopo essere scesi da quel mezzo,mamma,papà ed io,ci dirigemmo verso i nastri per prendere le valigie.
"Ma dove andremo a dormire,dopo?"
"Oh non preoccuparti.Andremo in una casetta che abbiamo affittato"
Speravo solo che fosse immersa nella natura come la nostra grande villa.
Prendemmo un taxi e mia madre,che era italiana,spiegò l'indirizzo al conducente.
Io in italiano sapevo poche cose.
Ma con il tempo ho imparato a perfezione quella bellissima lingua.
L'auto si fermò.
Eravamo arrivati.
Rimasi sorpreso quando ebbi difronte la mia nuova casa.
Era come me la immaginavo.
Piccola ma adorabile.
Molti alberi proteggevano quel nido.
Mamma aprì la porta,e una volta entrati corsi a vedere tutta la casa.
"Vai di sopra a vedere,Luke"
Disse mio papà.
Andai su per le scale e mi addentrai nella mia nuova camera.
Era identica alla mia.
Le pareti,il letto,il bagno,la scrivania.
Feci i salti di gioia quando la vidi.
I miei erano abbracciati dietro di me.
"Grazie!"
Mi unii a quel loro gesto così semplice e così puro.