Arrivammo al "Garden Beach" che erano le 22.30.
La piazza di fronte al locale brulicava di gente tanto che io mi vidi costretta ad aggrapparmi alla manica di Simone per non rischiare di perderlo.
Era assurdo come di inverno Marina di Campo fosse praticamente una città fantasma mentre d'estate sembrava l'ombelico del mondo...Finalmente riuscimmo a raggiungere l'ingresso del bar
«Vogliamo entrare madame?»
Sorrisi, scuotendo lievemente la testa: «Vai tu, io me ne fumo una e vi raggiungo»
Il mio amico mi guardò: «Sicura? Se vuoi resto a farti compagnia...»
Lo guardai ridendo, aprì le braccia e feci un giro su me stessa «Hai paura che io possa scappare? Non preoccuparti Simo so che staresti qui fuori, tra i fumi delle sigarette che tanto odi, solo per farmi compagnia. Dai entra, così almeno gli altri sanno che siamo arrivati e smetteranno di assillarci
Due minuti e giuro che vi raggiungo»
Fece spallucce «Come preferisci... Saremo sicuramente al piano di sopra comunque»Non appena Simone entrò, infilai le mani dalla borsa ed estrassi dal pacchetto una sigaretta. Me la portai alle labbra e, distrattamente, cominciai a cercare l'accendino nelle tasche del giubbotto.
Merda. Lo avevo lasciato nel cappotto.
Mi guardai attorno cercando un volto noto a cui chiedere in prestito un accendisigaro«Vedo che non sono l'unico in ritardo»
Mi voltai di scatto.
Davanti a me era comparso un ragazzo non troppo alto, dai capelli scuri tenuti indietro con l'aiuto del gel e gli occhi vispi che mi squadravano scherzosi come se avessi qualcosa da nascondere.
Appena lo riconobbi lo strinsi fortissimo a me, sorridendo come se avessi vinto alla lotteria: «Cazzo Massi, mi hai spaventato! Non ti vedo cinque mesi eppure non sei cambiato... Coglione eri, coglione rimani»
Scoppiammo in una fragorosa risata.
Metà della gente che ci stava attorno si voltò a fissarci, stranita, ma a me non importava.
Dopo tanto tempo, finalmente, saremmo stati di nuovo tutti assieme.
A casa.«E come va in quel di Bologna?» gli chiesi, mentre Massimiliano mi passava il Clipper con cui aveva acceso la sua classica Lucky Strike
«Tutto normale» fece spallucce «Solite facce, solite cose, solite storie»
Sorrisi, guardando il vuoto «Dicevi lo stesso quando vivevi qui... E al tempo la soluzione era scappare in una grande città. Ora come farai?»
Pensiereso, gettò fuori una grande nuvola di fumo denso: «Farò quello che fanno tutti: mi adatterò»Mentre eravamo persi nei nostri discorsi, una coppia di ragazze si avvicinò a noi.
Le conoscevo di vista, erano turiste.
Capivi che non erano isolane da come si comportavano, dai loro vestiti di alta moda: erano di un altro mondo.
Un mondo che, in fondo, invidiavo.La più grande delle due puntò dritta verso il mio amico, rivolgendogli un sorriso sicuro e impertinente: «Ehi, scusa se te lo chiedo ma... Voi due state insieme? No, perché a mia sorella» girò lievemente il busto verso la ragazzina che stava poco più indietro, alle sue spalle «piaci un sacco ma non voleva fare casini quindi ho deciso di venire a chiedervelo senza mezzi termini»
Osservai la figura che stava dietro alla nostra interlocutrice: doveva avere circa la mia età, indossava uno stupendo vestito verde muschio che lasciava quasi totalmente scoperte le coscie e un viso dolce e imbarazzanto che nascondeva tra i capelli mossi.
Le sorrisi e guardandai negli occhi.
Uno sguardo di complicità.
Uno sguardo che stava a significare “Tranquilla, non ha fatto nulla di male. Non vergognarti mai di bei sentimenti”Massi, con molta pacatezza, gettò a terra il mozzicone ormai spento poi fissò negli occhi la ragazza che ci aveva rivolto la parola e sfoggiò il suo classico, finissimo sorriso da divo hollywoodiano: «No, io e la mia carissima amica Elettra non stiamo assieme... Però il mio cuore è già impegnato.
Mi dispiace dover rifiutare una così bella persona» disse rivolgendosi all'altra fanciulla, la quale colse la palla al balzo per trascinare via la sorella da quella situazione a lei così scomoda«“Il mio cuore è già impegnato”, quindi va ancora tutto bene tra te e Angelo? »
Sorrise dolcemente, con lo sguardo rivolto alle stelle «Sì, non potrei desiderare di meglio.
E sai qual è la cosa più strana?
È che sono qui da un giorno e già mi manca.
Avrei voluto che venisse con me ma sai...»
Gli posai una mano sulla spalla e lo fissai con tenerezza «Non hai bisogno di dire nulla. Quando sarai pronto ad affrontare la cosa anche qui, io, noi, saremo al tuo fianco per sostenerti. Come sempre.»Ci abbracciammo forte, forte.
Rimanemmo così per una ventina di secondi, senza parlare.
Fu Massimiliano a rompere il silenzio: «Dai piccola saggia, è ora di entrare... La Troupe si starà chiedendo che fine abbiamo fatto»
Mi porse il braccio.
Lo fissai incerta: «Massi, dentro c'è Giorgio e io...»
Mi interruppe: «E tu entrerai in questo locale a testa alta e te ne fregherai altamente della sua presenza.
Andrà bene Elettra. Non sei sola.»Aveva ragione.
Ora o mai più.
Afferrai il suo braccio, ci scambiammo un sorriso compiaciuto e varcammo le porte del “Garden Beach”
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Ritorni.
Mystery / ThrillerUna storia in bilico tra passato e presente. Un mistero che non dà pace. Simone, un ragazzo schivo e introverso, un giorno viene reclamato da suo passato: un misterioso pacco gli viene recapitato, scaraventandolo nuovamente tra i ricordi da i quali...