Capitolo tre

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"Ash mi ha chiesto di te." mi informò Luke. "Ha detto che lo devi chiamare, ha voglia di sentirti."

"Sì, anche io ho voglia di sentire lui. E' davvero un buon amico."

"Lo so."

Ci voltammo insieme verso mio fratello che era appena stato assalito da Charlie, in un tentativo di mangiargli la merenda. Luke scoppiò a ridere, cercando di allontanare il suo Labrador da Sean. In fondo, non stavo male in compagnia di Luke. Quando eravamo solo io e lui cambiava tutto, era come se ci conoscessimo da sempre, invece erano poco più di cinque mesi. E per di più, cinque mesi che a scuola nemmeno ci badavamo, oppure solo per prenderci in giro. Non capivo questo lato del biondo, non sapevo perché a scuola dovesse per forza tenere quella assurda maschera.

"Riprendiamo?" gli chiesi, guardandolo negli occhi.

"Preferirei stare qui a guardare la lotta tra Charlie e Sean, ma va bene, fammi passare l'anno."

"Forza." lo incitai, andando in soggiorno, dove i libri ci aspettavano aperti sul tavolo. Avevo perso il conto di quante volte ero stata a casa Hemmings, del resto anche lui era venuto diverse volte a casa mia per le ripetizioni. Avevo conosciuto anche la sua famiglia, ed era capitato che qualche volta sua sorella mi avesse chiesto di potermi raccontare del suo ragazzo, giusto per sfogarsi, dato che in casa non poteva parlare con nessuno.

"Clemmie?"

Alzai per l'ennesima volta lo sguardo dal quaderno: "Dimmi, Luke."

"Mia madre ha chiesto se resti per cena."

"Tua mamma?" chiesi io, perplessa. Avevo parlato con la signora Hemmings solo una volta.

"Cioè, sì, insomma...le ho chiesto se puoi restare. Se ti va, ovviamente." le sue guance si colorarono teneramente di rosso.

"Credo vada bene." gli sorrisi. "Basta che domani a scuola non lo sappia nessuno, vero?"

Mi guardò, colpevole: "Che vuoi dire?"

"Lascia perdere. Dai, fammi vedere come svolgi quest'espressione."

In cuor mio, sapevo però che prima o poi avremmo dovuto affrontare la questione.


Il professore entrò in classe con un pacco di fogli sotto il braccio, sorridendo all'intera classe: "Siete stati tutti molto bravi nel test, ragazzi, nemmeno un'insufficienza!" indugiò un istante, fermandosi su Luke. "Tutti tranne lei, signor Hemmings. E' riuscito a prendere tre in un compito da terza media."

"Senta prof, non ci ho capito nulla." ribatté il biondo, mettendosi comodo sulla sedia. "Mi dispiace, la matematica non è nel mio DNA."

"Se vuole passare l'anno, deve prendere ripetizioni. Assolutamente. Non può scrivere che due grandezze sono direttamente proporzionali quando sono in diretta radio, lo considero un insulto!"

"In effetti quella era una presa in giro." ridacchiò Luke, facendo sorridere tutti. Tutti, eccetto Clementine. Lei non poteva sopportare Luke Hemmings, lo vedeva solo come uno sbruffone che non avrebbe mai ottenuto nulla dalla vita.

Il professore si avvicinò proprio alla rossa: "Clementine, potresti dare una mano a Luke? E' un favore che ti chiedo io, cara."

"Per forza, prof?" si lamentò lei, roteando gli occhi smeraldini.

"Non vorremmo di certo far ripetere l'anno per la terza volta al signor Hemmings, no?"

In realtà, a Clementine non poteva interessare di meno di cosa sarebbe successo a Luke, tanto era chiaro ciò che lui provava nei confronti della ragazza. Si detestavano, erano continui battibecchi tra loro due, e spesso toccava al povero Ashton doverli dividere, grande amico di entrambi.

"Certamente." si limitò a dire lei, non badando nemmeno allo sguardo di Luke che probabilmente la stava incenerendo.

Poco dopo, al suono della campanella, il biondo la raggiunse.

"Non voglio essere costretto a fare più di tre lezioni, con te." disse, sprezzante. "Quindi oggi vieni a casa mia, e iniziamo. Chiara la cosa?"

"Devi stare tranquillo." iniziò lei, calma come sempre. "La stessa cosa vale per me. Ash mi dirà dove abiti, arriverò per le quattro, penso."

"Va bene." disse lui solamente, allontanandosi.

Quel pomeriggio, Clementine non riusciva a riconoscere Luke. Quel Luke che scherzava e rideva con lei non c'entrava nulla col Luke che a scuola cercava sempre di starle distante. Ma anche dopo cinque lezioni di ripetizioni, le cose non cambiavano. A casa, sia della ragazza che di Luke, lui era un'altra persona. Era gentile, divertente, e non alzava mai la voce. A scuola invece cercava in tutti i modi di evitarla, ma rispetto a poche settimane prima evitava gli scontri.

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Hi everybody!

vi ringrazio un sacco per chi mi segue siete tutte dolcissime *-* un bacione

Ale xx

Lou xx

Ash xx

Lost boy || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora