080119-090119
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231118 - 13:45
Sono sulla metro.
La prendo esclusivamente quando devo andare da casa mia (nord) in zona dei miei amici (sud).
Ho iniziato con loro a prenderla.
Mi piace la metro.
È fresco qui, è quasi sempre silenzioso e mi capita raramente di beccare il pienone.
Ogni tanto incrocio lo sguardo di qualche altro passeggero, hanno tutti espressioni diverse.
Chi legge un libro, chi ascolta un po' di musica con le cuffie, chi chiacchiera con qualche amico, coppiette che si tengono la mano e altre persone che, come me, si guardano intorno.
Oggi però ne ho approfittato per scrivere un po'.
Tanto per cambiare, per svagarmi.
La metro A è piena oggi, ma non piena da soffocare. Davanti a me c'è una donna... la carnagione è chiara, pallida... la pelle ha un colorito spento.
Indossa un piumino rosa antico, anche questo molto chiaro.
I suoi occhi sono davvero grandi, ma sono tristi...
L'ombretto è sul tiffany, una tonalità chiara di verde quasi grigio.
Credo abbia pianto.
Non posso dirlo con certezza ma... quello sotto gli occhi sembra proprio mascara colato e ripulito male.
Magari mi sbaglio, chissà.
La faccia è molto magra, è asciutta...
Il suo sguardo non incontra mai il mio, lei lo tiene fisso nel vuoto... è come se riuscisse, passando attraverso piccolissimi spiragli di luce, a evitare qualsiasi contatto visivo senza neanche impegnarcisi...
La carnagione è davvero spenta; le sue mani sono secche e le sue dita sono magre e lunghe, riesco persino a vederle i tendini quando stringe quel palo di ferro che ci divide e che l'aiuta a non cadere.
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Chissà dov'è ora quella donna... ma l'ho osservata bene quel giorno... e spero ora sia felice.