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Beatrice
Finita la conferenza stampa, Federico tornò nella nostra nuova casa a sistemare gli ultimi scatoloni, mentre io ne approfittai per passare da Veronica, che ormai viveva già da un pò insieme a Paulo.
Non vedevo la mia ex coinquilina dalla sua visita a Firenze di un mese prima e mi mancava terribilmente.
Non appena arrivai, mi abbracciò calorosamente e mi tempestò di domande, nonostante fossimo rimaste in continuo contatto telefonico per tutta la giornata.
Ci sistemammo sul divano ed iniziammo a parlare di come fosse andato il viaggio.
Dybala spuntò dal nulla e mi salutò sorpreso.
'Non sapevo arrivassi oggi'.
'Ieri sera' precisai.
La sua ragazza lo invitò a sedersi con noi, ma lui la frenò subito.
'Sto uscendo' spiegò, prendendo la giacca.
'Dove vai?'
'Da Berna' borbottò, evitando di guardarmi. Le diede un bacio ed andò via.
'Da quanto non lo vedi?' mi chiese Veronica, una volta rimaste da sole.
'Quasi un anno'.
Bernardeschi ed io ci eravamo lasciati da un bel pezzo, complice la distanza e l'evidente mancato impegno di una delle due parti.
Dopo una splendida estate passata assieme, la borsa di studio offertami dall'università di Firenze per concludere il mio ultimo anno, ci aveva portato a prendere due strade ben distinte.
Eravamo convinti che non sarebbe cambiato assolutamente nulla tra noi due, ma, già dopo sei mesi, l'illusione che i nostri non fossero cammini paralleli, cominciò a venir meno.
I giorni per vederci andarono scemando di settimana in settimana.
Io dovevo studiare e lui allenarsi, ed anche nei miei momenti di libertà, il suo tempo era occupato dalle partite. Senza contare che, abitare a quattrocento chilometri da lui, non favoriva di certo la mia buona volontà di andarlo a trovare regolarmente.
La ciliegina sulla torta arrivò quando Federico, a seguito di un infortunio, si dovette operare.
Cambiò radicalmente, diventando scorbutico e perdendo ogni interesse per la nostra storia, che ormai era alla deriva.
Era passato un pò di tempo ed ormai non ricevevo sue notizie dal giorno in cui mi aveva lasciata definitivamente, se non attraverso i brevi e del tutto occasionali racconti di Veronica.
Io ero fidanzata ed a lui non ci pensavo quasi più.
Il dolore che avevo provato era solo un ricordo lontano, dai contorni sfocati.
Chiesa ed io ci eravamo conosciuti a Firenze, proprio grazie a Bernardeschi, che ci aveva presentati.
'È bene che tu conosca almeno qualcuno' aveva detto quel giorno.
Dalla vicinanza dei nostri appartamenti e da una serie di incontri non troppo casuali al bar sotto casa, scaturì quella che si potrebbe definire un'amicizia.
Col passare dei mesi cominciai a sentirlo sempre più vicino, mentre Bernardeschi sembrava allontanarsi di giorno in giorno.
I nostri caffè pomeridiani divennero aperitivi.
Gli aperitivi si trasformarono ben presto in cene, che poi sfociarono in serate al cinema e passeggiate notturne per il centro.
Federico ed io ci lasciammo in aprile, un pò prima di Pasqua.
Dopo la fine della relazione, trovai l'appoggio di Chiesa. Io ero uno straccio e lui così dolce e comprensivo. Pian piano mi aiutò a sentirmi meglio.
Finita l'università e passata l'estate, diventammo una coppia. La prima cosa che mi domandai, una volta dato il mio ultimo esame, fu: 'E adesso?'
Avevo ancora delle ragioni per tornare a Torino, ma ne avevo altrettante per trattenermi in Toscana.
Chiesi consiglio a Veronica, a Giuseppe, a Mattia e persino a Tommaso, con il quale ero rimasta in ottimi rapporti.
Sentii pure i miei ed anche loro, proprio come gli amici, convennero che restare a Firenze fosse la scelta migliore.
Tutto andò a gonfie vele per un pò, fino al luglio dell'anno successivo, quando il mio ragazzo fu acquistato dalla Juventus durante la sessione estiva di calciomercato.
Chiesa era felicissimo di essere il colpo dell'estate della società bianconera, mentre io faticai a digerire l'idea.
Lui non me lo propose neppure di trasferirmi con lui, dandolo invece per scontato.
Cosa che sarebbe stata del tutto normale in un altro contesto.
Per me tornare a Torino sarebbe stato davvero difficile.
Tutti i ricordi che avevo represso dall'ultima volta che avevo visto Bernardeschi tornarono a galla, mandando il mio cervello a puttane. Ad essere sincera, non erano mai spariti del tutto.
Erano soltanto rimasti chiusi in una scatola, che, inevitabilmente, si era riaperta.
Ero cosciente che, una volta là, non avrei potuto evitarlo a lungo, soprattutto perché giocava nella stessa squadra di Federico, che, ironicamente, era anche il suo nome.
Io amavo Chiesa ed ero più che certa che il confronto col mio passato non avrebbe mutato i miei sentimenti per lui.
Sapevo che, nel frattempo, il mio ex non era rimasto con le mani in mano ed aveva intrattenuto diverse relazioni, ma, in base a quanto riferito da Paulo, non erano altro che sesso. Quello servì a tranquillizzarmi, almeno per un certo periodo, fino a che non arrivò il momento in cui smisi di sperare che saremmo potuti tornare assieme.
'Hai raggiunto la fase della rassegnazione' mi aveva illustrato Beppe, leggendo uno dei tanti libri che mi aveva comprato sulle fasi della separazione.
'Intendi accettazione?'
'Beh...non so se l'hai proprio accettato' commentò lui, storpiando il naso.
Inizialmente, il solo pensiero che potesse provare per un'altra le stesse cose che aveva provato per me, mi spezzava il cuore.
Accettai definitivamente l'idea solo quando mi resi conto di essermi rinnamorata io stessa.
'Noi domani sera organizziamo la festa di cui ti parlavo...per l'inizio della stagione' mi ricordò Veronica, facendomi tornare alla realtà. 'A Federico farebbe bene conoscere meglio i suoi nuovi compagni'.
'Sì, certo. Ci sarà'.
'E tu?'
'Non lo so. Giuseppe voleva presentarmi Cristina, quindi...' divagai, facendo riferimento a quella che il mio migliore amico definiva 'la sua nuova fiamma'.
'Può benissimo farlo un altro giorno'.
Mi alzai e cominciai a girare per il salotto, fingendo di osservare i quadri alle pareti.
'Lo sai che prima o poi vi rincontrerete'.
'Lo so'.
'È inutile rimandare. Se non provi più niente per lui...'.
'Esatto. Non provo più niente per lui' la interruppi subito.
'Allora sarà come rivedere un vecchio amico'.
'Non siamo esattamente rimasti amici'.
'Potreste diventarlo. E poi lui sarà con Alessia'.
Feci mente locale e ricordai immediatamente l'ultima conversazione avuta con la mia ex coinquilina sulla nuova ragazza di Bernardeschi. Fortunatamente il mio cervello aveva preferito rimuovere i dettagli.
'È una cosa seria con questa qua?'
'Rispetto alle altre, sembrerebbe di sì' commentò lei.
'E com'è?'
'Sembra la tua fotocopia...comunque pensavo non ti interessasse'.
'No, infatti non mi interessa' farfugliai, cercando di convincere anche me stessa.
'Allora ci sarai?'
'Certo'.

Back to you | Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora