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«YAH!»
Jimin udì la porta della stanza spalancarsi e una voce rompere il silenzio. Sdraiato comodamente sul soffice piumino bianco, iniziò a ridere immaginando la faccia del ragazzo in arrivo. E quando lo vide apparire dal piccolo corridoio che collegava l'entrata alla camera da letto, la risata cessò un istante, per riprendere un attimo più tardi, più forte di prima. Era proprio quella l'espressione comica che si aspettava di trovare sul viso di Taehyung; un finto broncio misto a confusione.
«Jimin-ah! Cosa c'è di così divertente?» la voce gli si incrinò in un sorriso; come poteva restare serio quando davanti a lui Jimin aveva buttato la testa all'indietro e si copriva malamente il volto con una mano mentre rideva con la bocca spalancata e gli occhi strizzati. Lo raggiunse sul letto, afferrandogli i polsi e costringendolo a farsi guardare in faccia. Jimin aveva il viso stanco ma gli occhi rilucevano ancora di energia. Il ragazzo dai capelli color lavanda deglutì e si schiarì la voce.
«Scusami, non ce l'ho fatta a resistere.» parlò piano; ridere in quel modo doveva avergli fatto male alla gola, già provata da ore di concerto. Taehyung per tutta risposta prese il cellulare dalla tasca dei jeans, sbloccò lo schermo e iniziò a digitare in silenzio. Jimin, seduto a gambe incrociate sul materasso, protese il collo per sbirciare; era sicuro di non aver spoilerato nulla, Tae nei giorni precedenti aveva già rivelato ai fan di avere in serbo un regalo per loro. Se l'era veramente presa a tal punto da non volergli rivolgere la parola? Riconobbe la tipica grafica bianca; il ragazzo era intento a scrivere un tweet. Arrivò all'istante una notifica sul proprio cellulare. Lo afferrò per leggere il contenuto del messaggio scritto a pochi centimetri da lui.

[ Tutto quello che ha detto è vero. Sì, è vero. È proprio così. ]

«Yah!» fu Jimin stavolta a richiamare l'attenzione su di sé con quel finto tono arrabbiato dopo aver lanciato con noncuranza il telefono tra le coperte «Ti avevo chiesto il permesso di dirlo
«Lo so.» lo interruppe l'altro «Ma non credevo ne avresti parlato per davvero durante la live.» Tae si passò la lingua sulle labbra, irrequieto, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento; la gamba destra mossa ad intermittenza, probabilmente in maniera inconsapevole. Jimin capì. Allungò il braccio e afferrò il mento del compagno, facendogli voltare la testa, delicatamente, per specchiarsi nei suoi occhi.
«Non preoccuparti. Sono certo che la tua canzone piacerà tantissimo!»
«Come fai a dirlo, nemmeno l'hai ascoltata!» si lagnò il ragazzo dai capelli blu.
Jimin sbuffò con il naso «Ok, non l'ho ascoltata finita ma l'ho sentita mentre la componevi e-»
Taehyung lo interruppe di nuovo «E se poi non piace? Sai da quanto tempo ci sto lavorando, credevo di essere pronto ma adesso... adesso che sta per uscire, non lo so più.»
Jimin rimase in silenzio; doveva porre fine a quella catena di pensieri. Taehyung era semplicemente spaventato, non si sentiva all'altezza delle aspettative. Quante volte si era sentito così anche lui, corroso dalla paura di non essere abbastanza; nel ballo, nel canto, nell'aspetto esteriore. Cambiò posizione avvicinandosi al ragazzo, che lo fissava con sguardo abbattuto.
«Ti ricordi un mese fa? Tutti i miei discorsi senza senso poco prima dell'uscita di Promise? Ricordi quanto ero preoccupato e agitato?»
Tae annuì leggermente con la testa.

«Non sto dicendo che non devi provare quello che provi ma solo che adesso dovresti fare un bel respiro e fidarti di te.» Jimin gli prese il volto tra le mani e lo baciò sulle labbra; un bacio leggero e soffice. Scandì bene le parole come se solo così potessero arrivare intatte e sincere alle orecchie del ragazzo «La canzone andrà benissimo, le ARMY l'adoreranno. Hai una voce meravigliosa, quante volte ancora dovrò dirtelo prima che anche tu ci creda?» gli strizzò giocosamente le guance, per farlo rinsavire da quel loop di pensieri negativi. Gli angoli della bocca di Taehyung si alzarono timidamente a ricambiare il sorriso di Jimin, il quale lo spinse con la schiena contro il piumino, sovrastandolo con la propria figura.
Taehyung si ritrovò con il suo viso a pochi centimetri dal naso, ad occupargli tutta la visuale; il respiro caldo contro le proprie labbra.
«Questo è un modo per farmi cambiare punto di vista?...» accompagnò la frase con un'alzata di sopracciglio. Jimin ridacchiò sommessamente a quella battuta e annullò la distanza tra i loro volti, poggiando le labbra carnose su quelle del ragazzo sotto di lui. Si fece largo con la lingua trovando rifugio nella bocca di Tae che lo accolse, facendo scontrare quei corpi umidi e curiosi. Sembrava essere quello l'unico modo per riportare la calma in mezzo ai pensieri in tempesta.
«Stai meglio?» si staccò appena, per domandarglielo.
«Mh-mh» si assicurò di afferrarlo per la maglietta e riportarlo subito sulle proprie labbra.

Trascorsero qualche minuto così, tra baci, carezze e parole di miele sussurrate nelle orecchie fino a quando Jimin si spostò mettendosi di nuovo a sedere. Taehyung lo vide recuperare il cellulare disperso nel candore delle coperte e accedere alla fotocamera frontale per scattarsi una foto.
«Che fai?»
«...niente.» mentì Jimin mettendosi in posa.
Tae continuò a fissarlo senza interromperlo, mentre digitava, battendo velocemente le dita sullo schermo. Qualche istante dopo il cellulare gli vibrò nella tasca dei jeans. Jimin aveva risposto al suo tweet.

[ Ah sto aspettando con impazienza
Anzi in realtà, stavo già aspettando con impazienza

#JIMIN #TaehyungTiAmoTiAdoro ]

Soulmates || VMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora