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Lo spinse in doccia dopo aver regolato la temperatura e la potenza del getto d'acqua. Lo spinse accompagnando il gesto con un risolino gioioso; lo stesso che aveva usato un quarto d'ora prima quando, con una scusa qualsiasi, l'aveva agguantato per un braccio trascinandolo in camera con sé. Decidere di cenare insieme era stata la scelta più ovvia e decidere di lavarsi insieme, la scelta più naturale.
Jimin si fece largo ed entrò in doccia, richiudendo la porta alle proprie spalle, intrappolando lui e Taehyung in quel rettangolo di vetro. C'era spazio per entrambi -si trovavano pur sempre in un hotel pluristellato, con stanze enormi e comfort di ogni tipo- ma il corpo di Jimin venne prontamente attratto da quello del biondo. A chi avesse assistito alla scena, quella sarebbe parsa un'azione guidata da una forza invisibile che agiva a loro insaputa. La verità era che quell'atto conteneva tutto il desiderio e la frustrazione accumulati nell'ultimo periodo. Non c'erano stati momenti per loro; attimi di pace nei quali condividere ciò che provavano. Essere vicini, lavorare e trovarsi sempre a portata di mano ma non potersi afferrare. Non nel modo in cui avrebbero voluto. La situazione si faceva più estenuante in periodi come quello, dove il pensiero e le prove per il tour occupavano tutte le ore della giornata. Ma le due date al Tokyo Dome si erano finalmente concluse nel migliore dei modi, alleviando il carico mentale del gruppo e dello staff. E ora, con il cuore ancora traboccante di felicità e i muscoli tesi dopo quasi tre ore di spettacolo, quel contatto ravvicinato tra i loro corpi suonava come una lieta e agognata ricompensa.
Taehyung aveva già iniziato a massaggiare con lo shampoo la chioma fresca di tinta quando Jimin prese ad accarezzargli la schiena muscolosa, spalmando e strofinando con cura il bagnoschiuma ai frutti di bosco. Fu pervaso dalla voglia di mordere quel lembo di pelle ambrata tra collo e spalla ma decise di trattenersi per quando sarebbero stati asciutti. Fece scivolare le mani sui glutei alti e sodi del biondo, applicando altro bagnoschiuma. Tae percepì distintamente l'eccitazione del compagno premere contro le proprie natiche e un attimo dopo la voce di Jimin bisbigliargli all'orecchio con fare scontroso «Hai finito di provarci con tutti sul palco?»
«Sei forse geloso?» sogghignò stando al gioco.
Jimin fece scivolare una mano sul membro del ragazzo, afferrandolo saldamente e sibilando con voce profonda «Dovrei esserlo?»
Taehyung sussultò lievemente a quel tocco inaspettato ma non si fece soggiogare «...non mi stavi insaponando?»
Jimin, aiutandosi con entrambe le mani, prese a massaggiarlo su tutta la lunghezza, accorgendosi con piacere di star risvegliando le voglie assopite del biondo «Lo sto facendo, non vedi?» puntualizzò schernendolo. Tae si girò di scatto, liberandosi dalla presa e posizionandosi sotto il getto d'acqua per lavare via lo shampoo dai capelli. Jimin lo osservò dapprima con espressione scocciata e poi in silenziosa contemplazione; le labbra leggermente schiuse, ipnotizzato. Non aveva importanza quante volte avesse già visto quel corpo; ogni volta che lo guardava, nudo in tutto il suo splendore, un fremito lo attraversava lungo la schiena e una festa di farfalle svolazzanti manifestava la sua presenza all'altezza dello stomaco. Percepì un calore diffondersi dal basso ventre e la propria erezione intensificarsi. Si morse il labbro, fissando gli occhi in quelli del ragazzo, il quale, una volta terminato di sciacquarsi accuratamente, ricambiò lo sguardo, conscio di essere l'oggetto di uno scrutinamento tanto intenso. 
«Che fai? Non ti lavi?» esordì suadente, cingendolo per i fianchi e avvicinandolo a sé «Prendi freddo così, resta sotto il getto...»
Quella finta preoccupazione nella voce per mascherare il desiderio e avere una scusa per riportare i loro corpi a sfiorarsi non fece altro che istigare ulteriormente Jimin. Gli si avventò contro, avvolgendogli le braccia intorno al collo per fare leva, baciandolo e mordendogli le labbra, troppo eccitato per preoccuparsi di fare ciò per cui era in doccia. Taehyung lo abbracciò saldamente, una mano tra i capelli zuppi, l'altra a vagabondare sul corpo sinuoso. E quando il bacio si ruppe e i due si osservarono in silenzio, riprendendo fiato, due sorrisi complici si specchiarono.
Tae afferrò il flacone di shampoo facendo cenno a Jimin di voltarsi, prendendo ad insaponargli i capelli con energica delicatezza mentre l'altro si preoccupava di stendere un velo omogeneo di bagnoschiuma sul corpo ancora fremente. Stanchi com'erano, Jimin non era sicuro avrebbero concluso la serata facendo l'amore ma quel che era certo era che Tae non avrebbe usufruito della camera che gli era stata assegnata dallo staff. Sentì il getto d'acqua calda colpirgli le tempie e inclinò la testa all'indietro per rendere l'operazione a Taehyung più semplice. Chiuse gli occhi lasciando che il tepore risanasse l'animo e i muscoli indeboliti. Il biondo, afferrato il soffione della doccia, gli passò con cura l'acqua sul corpo lavando via i residui di bagnoschiuma. Quel rituale ormai collaudato era uno dei tanti modi per ristabilire l'ordine delle cose; quel prendersi cura l'uno dell'altro era la tacita espressione dell'affetto che li univa. Jimin si voltò a fronteggiare nuovamente lo sguardo di Taehyung che lo sovrastava in altezza mentre terminava di sciacquarlo.
«Taehyungie...» la voce dolce come miele, a richiamare la sua attenzione. Il biondo lo fissò con occhi che lo esortavano a proseguire la frase. E l'avrebbe fatto se solo il campanello della camera non avesse suonato. Era la loro cena. Relativamente in anticipo rispetto all'orario che avevano preventivato. I due si fissarono allarmati ma Tae fu il più scaltro ad uscire dalla doccia e infilare l'accappatoio.
Aveva quasi superato la soglia della porta del bagno quando, senza alcun apparente motivo, si girò in direzione del compagno parlando a voce abbastanza alta da sovrastare il rumore dell'acqua «Non hai motivo di essere geloso.»
Come sempre aveva intuito cosa frullasse nella testa di Jimin. Gli sorrise prima di uscire definitivamente dalla stanza, lasciando Jimin con un sorriso timido ma compiaciuto sul volto, ad assaporare quella certezza mai veramente persa.  

Soulmates || VMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora