Dopo quasi 13 lunghe ore in alta quota, l'aereo finalmente atterró.
Quando arrivammo a New York era sera, mentre in Italia era giorno.
Ci volle un po' per abituarsi al fuso orario,ma alla fine ce la facemmo.
La prima notte dormimmo in albergo, perchè il camion dei traslochi, con tutte le nostre cose, non era ancora arrivato.
La mattina seguente, fù Deia a svegliarmi, era tardissimo e dovevamo andare a vedere le nostre nuove case.
Chiamammo un taxi e andammo con entusiasmo a vedere la casa.
I nostri genitori avevano scelto di comprare 2 ville, una accanto all'altra.
I genitori di Deia avevano comprato questa:Mentre a me spettava questa:
Quando vidi la mia nuova casa rimasi incantata!
Tutti quei piani enormi, tutte le piscine ,i giardini...
In Italia non avevamo delle case così, e questo mi rendeva ancora piú felice.
Io e Deia scendemmo dalla macchina e come dei razzi entrammo nelle nostre case, iniziammo ad urlare ed a saltare di gioia, così salii al piano di sopra per vedere tutte le camere e scegliere la più grande per farla diventare mia, appena la trovai mi si illuminarono gli occhi, era fatta apposta per me.
Deianira invece, scelse una stanza, sempre grande, al piano terra con un bagno interno, la scelse al piano terra perché "la mattina si scoccia di scendere le scale".
Ci abbiamo messo un po' di tempo per far diventare le nostre stanze bellissime e uniche, e ci riuscimmo, io e Deia su questo siamo molto testarde.
La stanza di Deianira aveva come colori dominanti il grigio e il bianco.
Appese al muro alcune nostre foto, oltre alla foto di Michelle appena nata e una foto insieme dove stavamo a Tenerife,abbiamo fatto quella foto a mare, ricordo ogni dettaglio, un signore, ci fece la foto, io venni malissimo ma fortunatamente James sa usare photoshop.
Per il salone i colori erano il nero, il bianco e il dorato, tutto nelle case avvaleva un ricordo dell'Italia, per non farci mai dimenticare la nostra provenienza e la nostra vecchia vita piena di pro e contro.Dopo giorni di lavoro la stanza di Deia divenne così
La mia stanza, invece è divisa in due parti: una dove c'è il letto e la parte studio, dove c'è un' ampia scrivania.
E l'altra parte dove c'è il mio salotto.
La mia caramera è principalmente grigia,bianca,nera e con un pizzico di rosa.Con tanti specchi.
Io ho deciso di mettere delle luci che si appendono per tutta la casa, ne ho alcune in camera mia, altre in camera di Lara e Clara. Convincere mamma e papà a mettere delle luci in giro per casa è stato complicato, ma alla fine hanno ceduto.
Infatti la mia camera divenne la stanza piú bella della casa:Si stava facendo buio e così, ci riunimmo tutti a casa di Deia per cenare insieme,usammo il tavolo esterno che stava in uno spazio scavato nella piscina.
A tavola, parlammo di quest'estate, che è passata in un lampo, parlammo delle case, della città, ma purtroppo per noi, anche della scuola, quando finimmo di mangiare io e la mia famiglia tornammo a casa e finalmente potetti dormire per la prima volta nella mia stanza ormai completa.La mattina seguente io e Deia decidemmo di andare in giro per la splendida New York, per fare un giro esplorativo.
Io mi misi un jeans, una felpa color senape, le mie puma nere ed uno zainetto nero di pelle;
mentre Deia si mise un jeans nero,una felpa rossa con delle scritte nere,le fila nere e uno zaino nero di jeans.
Decidemmo di andare a fare colazione in un bar, si chiamava "Pop's", fuori aveva un'insegna luminosa. Entrammo dentro al locale, ci sedemmo al bancone e ordinammo due milk shake, io al cioccolato e Deia alla fragola.Ad un certo punto si avvicinò un ragazzo
"hey siete nuove qui?";
aveva i capelli castani e gli occhi neri, indossava dei jeans aderenti,una camicia verde ed era gay. Lo capii subito, e così anche Deia,
"si";
risposi sorridendo e guardandolo negli occhi. Prese uno sgabello e si sedette vicino a noi, iniziammo a parlare, e, scoprimmo che si chiamava Mike, doveva andare nella nostra nuova scuola,e che aveva cambiato scuola molte volte perché era spesso vittima di bullismo.
Dopo un'ora abbondante andammo via e lo salutammo.
I nostri genitori ci avevano spiegato il tratto casa-scuola, così io e Deia uscimmo di casa e facemmo una passeggiata fino a scuola per vedere se ci ricordavamo tutta la strada, stavamo svoltando l'angolo dove si trova la libreria fino a che Deia non si scontrò con un ragazzo, che stava uscendo dalla libreria con dei libri in mano,gli cadde addosso e caddero tutti i libri a terra:
"oddio scusa è colpa mia" disse Deia mortificata, e subito si calò a terra per aiutare il ragazzo:
"lo so ch...";
il ragazzo guardò Deia negli occhi e per un po' di tempo si fissarono,il ragazzo, capelli neri e ricci, occhi verdi, alto dieci centimetro in più a Deia :
"non fa niente";
continuò lui.
"mi chiamo Lucas, e tu?"; "Io Deia,piacere di conoscerti";
gli ridiede i libri,si alzò e andammo via:
"ho visto qualcosa tra voi due";
dissi io sghignazzando: "si, una pila di libri"; ridemmo entrambe e ci dirigemmo verso casa a passo veloce.
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Vicine per caso,sorelle per scelta☁💕
General FictionDue ragazze che italiane che si trasferiscono in America. Cose accadrà alle de povere ragazze? Mavi e Deia sono pronte, e voi? Ci tengo a dirvi di lasciare il vostro contributo e di commentare quando volete. Spero vi piaccia questa storia. Buona le...