un pò di gelosia

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POVS DEIA

La sveglia suonò tardissimo, erano le 7.30. La prima domanda fatidica era:
"cosa mi metto?";
un dilemma per me, tutte le mattine rimango mezz'ora a fissare l'armadio sperando mi venga il colpo di fulmine, fortunatamente, così come le altre mattine, mi venne in mente: una camicia azzurro pastello, un jeans, una borsetta e la collana di mia nonna.

 La prima domanda fatidica era:"cosa mi metto?";un dilemma per me, tutte le mattine rimango mezz'ora a fissare l'armadio sperando mi venga il colpo di fulmine, fortunatamente, così come le altre mattine, mi venne in mente: una camicia azzurro past...

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Mavi invece si mise un jeans a quadri,un pullover a collo alto bianco,le Nike Air bianche basse e lo zainetto in pelle nero.

Mavi invece si mise un jeans a quadri,un pullover a collo alto bianco,le Nike Air bianche basse e lo zainetto in pelle nero

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Ci incontrammo davanti a casa mia, dove c'era anche Mike e ci dirigemmo verso la scuola.
All'entrata c'era una grande scritta:"oggi armadietti colorati". All'inizio non capimmo, ma poi, Mike ci spiegò che è una tradizione che fanno tutti gli anni, ai nuovi arrivati, colorano gli armadietti, tutti di colori diversi, con una sostanza strana, che poi dovranno togliere loro, per dire:"mi uniformerò agli altri".
Io non ero affatto così, le ultime parole che disse mia nonna furono "tu sei tu, e nessuno è come te" da quel momento ho capii che non dovevoo essere come gli altri, non dovevo seguire la massa.
Da quel momento indosso sempre questa collana, che mi diede lei quando disse queste parole.
Varcato il cancello, andai nell'aula di arte che era ancora vuota, presi un pennarello bianco indelebile ed andai verso il mio armadietto.
Iniziai a farci dei puntini, sarebbero sembrate delle stelle e ci aggiunsi il sole ed altri pianeti.
Quando andai a posare il pennarello, vidi che anche Mavi aveva decorato il suo armadietto, con disegni di ginnastica ritmica.
Mavi era molto brava a disegnare, infatti nel mio armadietto tenevo attaccati dei suoi disegni.
Mentre mi dirigevo verso l'aula 55, quella di chimica incontrai Lucas: 

"ci avete pensato tu e Mavi, riguardo alla festa?" ; 

"si, penso verremo";

 Così, dopo che se ne andò sorridendo, mandai un messaggio a Mavi "Ho detto di sì per l festa, ora sto entrando in classe, ci vediamo dopo nel cortile"; Posai il cellulare nella borsa ed entrai nell'aula di chimica.

Dopo 10 minuti dall'inizio della lezione mi accorsi che un ragazzo, biondo, occhi azzurri, e maglietta da football con su scritto il numero 08, mi stava guardando:
"che c'è?";
sussurrai:
"ti guardavo";
sussurrò anche lui:
"e perché?";
chiesi:
"perché sei bellissima"; sorrise e posò lo sguardo sul suo quaderno.
Lo stesso feci io, ero imbarazzata ma felice, un'emozione che non avevo mai provato prima.
Alla fine della lezione, mentre mi alzai, gli lascai un bigliettino sul banco con su scritto il mio numero e prima di uscire completamente dall'aula, entrambi ci guardammo.
L'ora di dopo passò rapidamente, o almeno per me perché ho pensato per tutto il tempo a quello che fosse successo l'ora di prima.
A ricreazione andai nel cortile sperando che Mavi avesse letto il mio messaggio.
Ma ebbi una sorpresa migliore, Mavi e Kevin, si tenevano per mano e stavano venendo verso di me.:
"wow voi due!";
disse Mike dietro di me. Mavi rise sotto i baffi, poi Mike mi mise la mano attorno al collo e mi diede un bacio sulla guancia, tentando di copiare i due piccioncini. Ci mettemmo tutti a ridere e, rientrammo a scuola. Quando la giornata finì Kevin accompagnò Mavi, me e Mike a casa, e scoprimmo che lui abitava a pochi isolati da casa nostra. Appena entrai a casa andai subito dai miei genitori per dirgli della festa e, loro, ovviamente mi dissero di sì.
Buttai lo zaino sul letto e mi affacciai alla finestra, contemporaneamente a Mavi, ed insieme dicemmo: "hanno detto sì!";
con un sorriso stampato sul volto.
Così iniziai a fare i compiti al computer, quando entrò in camera James:
"Lola mi ha lasciato" si sedette sul mio letto e appoggiò la sua testa sulla mia spalla
Lola e James stavano insieme in Italia, un po' la capivo, avere una relazione a distanza non è facile:
"James, capiscila, avere una relazione a distanza non è semplice, sia per te che per lei, sarebbe comunque finita con un tradimento, sia da parte tua che da parte sua"; dissi con aria seria asciugandogli le lacrime. Mi dispiaceva, certo, ma ha le sue ragioni e non la biasimo.                "forse hai ragione, grazie sorellina";
Mi abbracciò e uscí dalla mia stanza. Appena James chiuse la porta il telefono vibrò: era un numero sconosciuto che diceva:
"ciao, prima non ci siamo presentati, io sono Lewis e tu?";
"ciao Lewis, io sono Deianira";
passammo la serata a scriverci, fino a tardi. La mattina seguente ero stranamente pronta in anticipo e mi misi un  maglione giallo con dei pantaloni a righe.

Quando sentii un rumore di un clacson, uscii di casa e vidi due macchine, quella di Kevin e quella di Lewis: "hei Lewis che ci fai qui?"; "pensavo fosse carino venirti a prendere, tutto qui, che fai, sali?"; Salutai Mavi e Kevin e salii in macchin...

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Quando sentii un rumore di un clacson, uscii di casa e vidi due macchine, quella di Kevin e quella di Lewis:
"hei Lewis che ci fai qui?";
"pensavo fosse carino venirti a prendere, tutto qui, che fai, sali?"; Salutai Mavi e Kevin e salii in macchina con Lewis.
Notai che Mavi si stava vestendo diversamente dal solito da quando stava con Kevin, piú semplice. Si mise un maglione bianco e beige con degli skinny semplici, abbinati poi degli accessori.

Parlammo durante tutto il viaggio e, quando stavamo davanti al cancello della scuola si fermò e mi guardò: "sai della festa a casa di Kevin e Lucas?"; "si hanno invitato anche me"; "beh ti andrebbe insomma, di venire con me?"; "si"; gli diedi un b...

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Parlammo durante tutto il viaggio e, quando stavamo davanti al cancello della scuola si fermò e mi guardò:
"sai della festa a casa di Kevin e Lucas?";
"si hanno invitato anche me";
"beh ti andrebbe insomma, di venire con me?";
"si";
gli diedi un bacio sulla guancia e poi uscii dall'auto.
Nel corridoio incontrai Mike:
"wow, il capitano della squadra?";
"cosa?";
"ti ho vista arrivare in macchina con lui!";
"oh, si, Lewis!";
sorrisi, salutai Mike ed entrai nell'aula di arte:

"pssss"; sentii una voce: 

"ti va di venire alla mia partita, alla terza ora?"; era Lewis.
Annuii sorridendo e continuai a sentire la spiegazione della professoressa che stava spiegando il Classicismo.
La terza ora era sempre più vicina e quando suonò la campanella, mi diressi verso il campo da football.
Mavi era già arrivata, stava con Kevin a bere un frullato, spero di esser così con qualcuno, non vedevo Mavi così felice da quando prese 9 in matematica alle medie.
Durante la partita spiegai a Mike come io e Lewis ci fossimo conosciuti e su come fosse stato carino con me!
Ad un certo punto vidi il numero 20 avanzare e fare punto, io come tutti mi alzai in piedi esultando, mentre tutti esultavano, si levò il casco, era Lucas, indico con il dito me, dopo aver fatto questo Lewis si levò il casco, guardò me, guardò lui e poi gli diede un pugno sul naso;
l'arbitro fischiò e cacciò il cartellino rosso; Lucas, con il naso sanguinante fermò Lewis che nel frattempo stava uscendo dal campo e gli diede un pugno;
Ci fú una rissa che finí quando Kevin scese in campo e li fermò.

Vicine per caso,sorelle per scelta☁💕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora