Capitolo 3. Un'orgia con l'insalata

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Gotham City, ore 01:15

Ero un po stordito, sentivo come se la testa mi scoppiasse perché avevo troppo sangue e non capivo dove diavolo mi trovassi, era era tutto così confuso eh...oh ma guarda! sono a testa in giù. Fantastico direi, e mi hanno legato con una liana o qualsiasi vegetale esso sia, che come se non bastasse era spessissima... mi guardai attorno per capire da qualche indizio dove mi trovassi e sembrava come che fossi capitato in una fabbrica o una serra, il mood è quello insomma e affianco a me ci sta Damian nelle mie stesse condizioni... Oh già ricordo! Eravamo partoriti con l'intenzione di fermare una tipa un po fatta, pelle verde, forse lesbica (dovrei chiederlo?) ma avevano rapito Barbara così siamo andati liberarla e poi avremmo pestato Fiona...scusa Poison Ivy vero. ll punto è che nulla di questo sarà possibile se non libero prima noi e per farlo amici miei devo svegliare il mio piccolo ma spietato amico....iniziai a divincolarmi per testare se fosse almeno elastica così avrei avuto la possibilità di strisciare via ma no, troppo rigida, rimpiansi in quel momento le vecchie lame agli avambracci finché non ricordai della mia tasca segreta dove tenevo la bat-fiamma (una fiamma ossidrica tascabile)

Nota per chiunque volesse fare un rapimento: ragazzi la prima regola quando si tiene un ostaggio è quello di disarmarlo e assicurarsi che non abbia nulla per liberarsi nemmeno tra/dentro le chiappe.

Iniziai a incenerire la pianta che mi stava intrappolando, caddi a terra in mezzo alla cenere che avevo creato io; non ci restava molto tempo, le piante erano vive e per quanto silenziose, immobili e poco reattive che potevano sembrare erano subdole, tanto che alcune erano così bastarde che potevano comunicare tra loro e se lo sapevano loro lo poteva sapere la loro regina. Senza troppi pensieri allungai la fiamma tanto da ottenere la lunghezza di un coltellino aprii come un peperone ripieno pure la pianta di Damian e iniziai a svegliarlo scrollandolo con forza, dovevamo andarcene di lì il prima possibile:
-"Damian!...Damian svegliati!!..."-
lo schiaffeggiai ma niente, sembrava morto, giusto per togliermi il dubbio provai a mettere due dita sul suo collo e mi assicurai che ci fosse ancora il battito, fortunatamente aveva inspirato più gas soporifero di me (dovevo fare il medico altro che il poliziotto o il trapezzista da grande), era una delle tecniche preferite della nostra donna Yoda, comunque continuai a scrollarlo più forte, se solo avessi un bicchiere d'acqua gelida ma che dico un vasca intera, ma ancora niente... improvvisamente mi ricordai che Jason usava una parola per chiamare Dami che quest'ultimo odiava, Jason non è esattamente il classico genio della famiglia ma ogni tanto (e dico tanto) ti lascia delle perle di saggezza e se c'è una cosa che si può imparare da lui, è il come essere fastidiosi.
Ritornando a noi, senza perdere tempo:
-"Hei Bimbominchia"- lui si alzò di scatto e sfoderando la katana mi guardo malissimo ringhiandomi e iniziando a sbraitare contro:
-"come mi hai chiamato figlio di puttana?"- io lo fermai, abbassai la punta della spada e parlai come se fossimo ad un ASMR:
-"sssh abbassa la voce...ascolta ti ricordi che dovremmo....sai salvare Barbara"-
-"ah si...la ragazza di Jason"-
quelle parole mi diederò così fastidio, sapete ho passato anni, e dico anni quando ero ancora il primo Robin a conoscere Barbara, lavorarmela e anche un po a corteggiarla nonostante I 5 anni di differenza, finché Batman non mi mandò alla Young Justice, poi ci sono stati I Titans e una volta che sono diventato adulto e potevo tentare qualcosa di serio Jason torna e fal il bello e dannato con lei, sono proprio questi I momenti che mi verrebbe voglia di uccidere Jason, io comunque trattenni il fastidio e mantenni un espressione pacata ma concentrata:
-"Ascolta Damian dobbiamo fare molta cautela, siamo in una delle serre di Poison Ivy, queste piante devono essere vive e se facessimo qualcosa di improvviso e stupido potrebbero reagire e compromettere la nostra operazione di salvataggio"-lui annuì, mi misi raso parete e iniziai a camminare con passo guardingo anche per vedere cosa ci fosse attorno a me in quel lungo corridoio in cui mi trovavo, un cenno, Damian mi segue, attorno a noi le pareti erano invase dalle piante verde scuro, alcuni di questi avevano dei fiori con dei colori cosi particolari da poter essere definiti dei pezzi unici, ne volevo coglierne uno dalla parete ma Wayne mi prese per il polso e mi fece cenno di no, aveva ragione potevano esdere delle trappole per gli stolti innamorati come me alcuni di questi potevano essere tossici e avremmo iniziato da capo se non mai più, io guardai con espressione un po amareggiata per terra e notai una pianta che si stava attorcigliando attorno alla caviglia di Damian:
-"Damian pianta!"- lui si accorse subito
-"Cazzo"- tempestivamente con la Katana taglio la strisciante bastarda, ma quella reagiva e comunicava infatti voleva solo rallentarci
-"non senti un po caldo"-
-"sarà l'umidità hai anche la tuta attillata"- mi disse lui
-"no no...è caldo di..."-
-"FUOCO"-
-"esatto come lo hai intuito?"-
-"guarda dietro"- disse mentre correva, delle piante spruzzavano fiamme a lungo raggio verso di noi, le radici delle altre piante si erano già ritirate dentro la roccia delle parete e per terra, io come uno stupido corsi superando in velocità Damian, lo presi sotto braccio prima che le fiamme ci raggiunsero Damian scrutò qualcosa in lontananza:
-"Dick ce un condotto di aerazione sfondato"- l'ultimo guizzo di energia, saltai ribalzando da uno scatolone alla parete e mi infilai dentro il condotto lasciando il morbido muschio attutire la caduta.

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