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Non volevo staccarmi da quell'abbraccio, ma il concerto era finito e dovevo trovare Dylan.

Sono stata davvero maleducata nei suoi confronti.

<<Finn...>> balbetto non sapendo bene cosa dire.

Sono corsa tra le sue braccia e ora mi sento una tremenda cretina.

L'imbarazzo prende il sopravvento e inizio a giocherellare con i capelli. Tengo lo sguardo basso e prego che sia lui a dire qualcosa, perché io non riesco a trovare le parole.

<<Millie è tutto okay.>> decido di incastrare i miei occhi ai suoi e non mi accorgo nemmeno del dolce sorriso che mi rivolge.

Mi sembra di essere tornata alle prime sere sul terrazzo, e alla nostra amicizia così pura ed innocente.

<<Mi sei mancato.>> ammetto afferrandogli una mano.

<<E mi dispiace per tutto, davvero.>>

Nonostante mi abbia spezzato il cuore più volte, e nonostante abbia fatto di tutto per allontanarmi in più occasioni, pure io ci ho messo del mio.

È stato il mio primo amore e non ho saputo gestirlo. Me ne prendo la responsabilità.

Saluto con un abbraccio Jack al suo fianco e lo guardo un ultima volta.

È davvero bello, ed è sempre più alto.

La differenza è diventata enorme.

<<Devo parlati.>> esclama ricordandosi della cosa importante che evidentemente ha urgenza di dirmi.

<<Possiamo fare in un altro momento? Devo proprio andare.>> lo saluto di fretta notando che la gente aveva iniziato ad andarsene.

Mi infilo il cappuccio della felpa e mi metto alla ricerca del mio amico.

Passo 15 minuti buoni a scrutare tutte le persone che mi camminano accanto, ma nulla.

Era come se si fosse volatilizzato, non c'era traccia di lui.

Ho provato a chiamarlo non so quante volte, ormai si era creata una forte amicizia con la segreteria.

<<Millie Bobby Brown.>> la voce di una ragazza si fa spazio in un piccolo gruppetto poco lontano da me.

Proprio quando avevo deciso di uscire vengo travolta da una folla urlante che mi chiede autografi e mille foto al secondo.

Sono completamente nel panico finché una mano non mi trascina fuori iniziando a correre il più veloce possibile.

<<Dylan? Dove diavolo eri?>> urlo non smettendo di far muovere le esili gambe di una che non fa sport dal 1600.

<<Quella che è sparita sei tu.>> ribatte continuando a trascinarmi.

Come dargli torto, sono andata da Finn e l'ho lasciato solo senza dargli nemmeno una spiegazione.

Fa bene ad essere arrabbiato, me lo merito.

Arriviamo alla macchina nera di mia madre e finalmente riesco a riprendere fiato.

Pensavo davvero che sarei svenuta da un momento all'altro.

Riordino l'idee e mi impongo di voler passare più tempo con Dylan.

Ho appena trovato un nuovo amico e non voglio perderlo, quindi secondo me la cosa migliore è che io mi confidi con lui.

<<Come torni a Londra?>> domando cercando di non far trapelare l' imbarazzo nella mia voce.

<<In teoria dovrei fermarmi dai miei zii, ho il volo domani.>> afferma osservando il telefono che non smette di suonare.

Provo a sbirciare il motivo di tanto casino, ma evidentemente la mia vista non è così buona.

Dovrò riprendere a mettermi gli occhiali.

<<Millie, sono usciti degli articoli su di noi.>> esclama facendomi leggere attentamente.

"Millie Bobby Brown insieme alla sua nuova fiamma?"

"Tradimenti in vista per Jacob Sartorius?"

"Nuova fiamma, o Finn Wolfhard, il ragazzo avvinghiato a Millie Bobby Brown?"

Il battito del mio cuore inizia a farsi sempre più accelerato.

Non posso permettere che il mio fidanzato venga a sapere dell'esistenza di tutti questi articoli senza che io gli abbia spiegato prima la situazione.

Perché deve essere sempre tutto così difficile?

Guardo terrorizzata il ragazzo accanto a me.

Mi dispiace che sia finito in questo casino, non è giusto.

<<Ei tranquilla, la verità la sappiamo, ed è molto semplice.>> sussurra volendo rassicurarmi almeno un po'.

Mi giro verso mia madre al volante, non sapendo bene cosa dire. Lei sembra notarlo e inizia subito a riderci sopra.

<<Tesoro, vivono di gossip scadenti, non devi preoccuparti. Piuttosto chiarisci con le persone davvero coinvolte.>> suggerisce non togliendo gli occhi dalla strada.

Faccio un bel respiro e penso al da farsi.

Non sono una bambina, posso risolvere le cose restando calma e lucida.




<<Sei stata geniale.>> ride Dylan continuando a mangiare entusiasta il suo sushi.

<<La vita va presa con ironia.>> ribatto facendo lo stesso.

Stiamo cenando in una stanza d'albergo qui a New York, e abbiamo promesso ai genitori del mio amico di riportarlo a casa l'indomani.

Sapete come ho risolto il casino di qualche ora prima?

Con una semplice storia su Instagram.

Poi ho chiamato Jacob e gli ho spiegato gli avvenimenti senza menzionare Finn.

Si sarebbe arrabbiato parecchio e non avevo per niente voglia di litigare.

<<Ragazzi, volete guardare un film?>> domanda mia madre alzandosi da tavola.

<<Perché non mi racconti qualche spoiler su stranger things?>> esclama Dylan pregandomi con lo sguardo.

<<Voglio solo sapere se sei viva?>> piagnucola seguendomi per tutto il salotto.

<<Si sono viva, ma non chiedermi altro.>> affermo controllando se ho qualche film sul computer.

<<Ti piace Maze Runner?>> chiedo sperando risponda di si.

<<Che domande. Su muoviti a farlo partire.>> urla accomodandosi sul divano.

<<Ragazzi io vado a letto, fate piano.>> si raccomanda mia madre chiudendosi in una delle stanze.

Nel mentre io sorrido alla vista di Dylan O'Brien.

<<Parlando di Dylan...>>

<<Shhh sta zitto che te lo sogni di essere come lui.>> rido dandogli un piccolo pugno sulla spalla.

Mi sento davvero bene.






Spazio autrice

Non mi sono dimenticata di voi.

Sono a lavoro, e vi prometto che ne vedremo delle belle.

🥰🥰🥰🥰

Fillie || OLTRE LA FINZIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora