Capitolo 17 - Con le telecamere addosso

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Erano le 6:30 di mattina, e a Camp Wawanakwa e alla Spiaggia dei Perdenti, la sveglia suonò puntuale come al solito. Bridgette, l'eliminata più recente, venne accolta dai compagni calorosamente, e Courtney era davvero felice di avere un'amica con cui parlare. La sera precedente le aveva spiegato di essere stata eliminata a causa di Duncan, che aveva proposto un'alleanza tra uomini, e lei ne era stata la vittima. E dopo un "io lo uccido" da parte di Courtney, le due amiche si erano addormentate.
Quel mattino la puntata era iniziata con una partita di frisbee tra i campeggiatori, e andava tutto bene -a parte il fatto che Gwen si ostinava a lanciare il disco solo e soltanto verso Duncan-. Si sentì Geoff piangere disperato nel confessionale, del fatto che Bridgette se ne fosse andata. La ragazza bionda sorrise malinconica, anche a lei mancava il ragazzo. Katie e Sadie corsero ad abbracciarla, mentre Courtney aveva una visione dell'intera scena un po' meno sentimentalista: "Bridgette ma è patetico"
"Deve piacere a me non a te" replicò la bionda con un sorriso, mentre le due oche Katie e Sadie squadravano Courtney.

La puntata del giorno si basò su una corsa in moto fai-da-te. La povera Lindsay fu schiavizzata da Heather a costruire ben due vetture, una per lei e una per la corvina. Duncan costruì una moto che sembrava fatta da un vero esperto del mestiere. Ed era pure bella, oltre che funzionale: verniciata di nero lucido, e con un rimbombante motore. Si sentì Bridgette piangere, e così pure Geoff, che aveva dedicato la sua moto alla bionda. Tutto ciò era veramente patetico, e non solo per Courtney, che roteò gli occhi: forse Bridgette non era la migliore delle compagnie al momento. La sera stessa Lindsay arrivò sulla Spiaggia dei Perdenti, ma solo dopo averle cantate di santa ragione ad Heather. La ragazza apparentemente senza cervello si era svegliata, un po' in ritardo certo, ma la cosa era avvenuta. Aveva capito di essere stata sfruttata per tutto quel tempo, e ne aveva dette di tutti i colori alla corvina, abbassandole notevolmente la reputazione, e lasciando l'Isola con grande dispiacere da parte dei concorrenti.

Il giorno seguente fu il turno di Dj, il ragazzone pauroso che era stato mandato a casa dopo una sfida horror. I campeggiatori stavano guardando un film, dove c'era un assassino con un uncino che seminava terrore a destra e a manca. Gli unici a sembrare calmi, anzi perfino euforici erano Duncan e Gwen, che conoscevano il film praticamente a memoria, e si divertivano a far prendere colpi al povero Dj. Dopo ogni jumpscare ridevano in coro e si battevano il cinque. Courtney, mentre li guardava carica d'odio, si sentì inferiore alla darkettona. Lei e Duncan avevano gli stessi gusti, discutibili, sia nello stile che negli hobby, mentre lei, di quello che piaceva al ragazzo, condivideva poco e niente. Gwen era quella giusta per lui, non lei. Lei non c'entrava niente. Lei era fuori posto. Fissò malinconica il vuoto, e sentì che qualcuno si era seduto vicino a lei. Sobbalzò vedendo Trent, che le rivolse un sorriso.
"So come ti senti" disse lui.
"Scusami?" chiese lei, scorbutica. Non aveva certo bisogno di uno psicologo.
"Tranquilla, Duncan e Gwen sono solo amici"
"E ci mancherebbe altro!" urlò "come se mi importasse di quello là"
"Si vede lontano un miglio che ti piace ancora, e, comunque, a me importa di Gwen"
"Ti stai illudendo allora. Non lo vedi, sono perfetti insieme" Courtney fissava il vuoto.
"Capisco come ti senti, ma fidati che non c'è interesse da parte di nessuno. Gwen è una ragazza d'oro, non mancherebbe di rispetto a nessuno, e sicuramente non a te e al suo ragazzo, cioè io. Si trova bene con Duncan perché, appunto hanno gli stessi interessi per questi film horror, ma sono sicuro che lui pensa sempre a te. Tiene una tua foto sotto il cuscino"
"Non mi importa più di Duncan, lo sai. Ho rimesso la testa sulle spalle" ma mentre lo diceva, la ragazza sentì una lacrima rigarle la guancia. Idiota, non doveva piangere per quel cretino.
"Ti do un consiglio: fai come me, chiudi gli occhi, e conta fino a nove, è un numero che ha un grande significato per me. Quando li riaprirai tutto sarà sistemato.
"Si si, come no" ma Courtney lo fece veramente. E quando li riaprì vide Duncan, intento ad affrontare la sfida, che prevedeva di scappare da un assassino con l'uncino -per questioni finanziarie, Chef Hatchet travestito da assassino con l'uncino-. Il ragazzo dai capelli verdi si era fermato in prossimità di un albero, e non un albero qualunque. Fissava la scritta D+C incisa nella corteccia, prese il coltellino e la incise ancora più a fondo, in modo che non potesse mai essere cancellata.
"Grazie Trent..." sibilò Courtney con un filo di voce, ma il ragazzo se n'era già andato.

Il Diario di una Secchiona - TDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora