Capitolo 9

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*din don*

'Arrivooo' gridó Giulia.

Passarono circa dieci minuti, ma ormai lo so com'è fatta. Ci mette sempre un pó di tempo per venire ad aprire la porta. Pensa sempre di non essere perfettamente in ordine o che in casa ci sia qualche cuscino fuori posto. É sempre stata una specie di perfezionista ma ormai, dopo circa cinque anni che ci conosciamo, non ci faccio più caso.

Suono un'altra volta il campanello.

*din don din don*

'Eccomi, sto arrivando' -mi grida di nuovo e finalmente apre la porta.

'Alla buon'ora. Cosa stavi facendo di tanto hot che non potevi venirmi ad aprire? -dico io ridendo

'Ahahah ma quanto sei scema -mi risponde con aria divertita- beh ora che ho aperto la porta vuoi entrare o no?'

'Se proprio insisti Giu... okay entreró'

Giulia mi guarda con aria rassegnata. Andiamo a sederci sul divano e io appoggio la pizza sul tavolo. Tolgo la sciarpa nera che ho al collo e la lancio su una poltrona. Ovviamente, data la mia bellissima mira, cade sul pavimento.

'Bene -esordisco io- che mi racconti?'

'Lully, non puoi capire che figo da paura che ho incontrato oggi. Veramente.. era stupendo'

Potevo capire eccome visto che poche ore fa avevo conosciuto Michael che peraltro mi aveva baciata, mi aveva detto che gli piacevo e poi era sparito nel nulla. Alla fine me ne esco con un semplice

'Racconta'

Mentre Giulia parlava, notai con piacere che dall'ultima volta che c'eravamo viste non era cambiata affatto. Soliti capelli corti da un lato e lunghi dall'altro, solito brillantino al naso e quei soliti occhi neri incorniciati da un eye-liner brillantinato. Nessun accenno di fard o fondotinta perché dopo tutto la sua pelle non ne aveva un granché bisogno.

'E poi... Lully! Ma mi stai ascoltando o no? -interruppe così le mie riflessioni su di lei.

'No scusa. Potresti ricominciare da capo per favore?'

Un "phuf" e una smorfia accompagnarono il suo 'si'.

'Allora stavo dicendo -riprese- questa mattina mentre andavo a lavoro con il motorino, un ragazzo con un altro motorino mi ha urtato. Per fortuna non mi sono fatta niente anche se non si puó dire lo stesso del mio specchietto... ma vabbé non é questo il punto. Questo ragazzo si accorge di avermi tamponato e scende dal motorino, si toglie il casco e viene verso di me'

'Continua -la esorto io.

'Viene verso di me ed era un figo da paura. Occhi azzurri, capelli biondi, insomma il solito ragazzo da orgasmo. Poi mi dice "scusa bella, non l'ho fatto apposta. Spero non vorrai farmi pagare i danni" ed io ero tipo "no no non ti preoccupare" allora lui mi dice "mi faró sdebitare. mi chiamo Michael e ti porto a cena stasera"'

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