5. Terzo Giorno.

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Harold si svegliò a causa di un grido terrificante. Stavano chiedendo aiuto,mentre dei ringhi coprivano la loro voce. Il riccio si alzò di scatto col busto,preso alla sprovvista. Oggi era il terzo giorno,quello successivo se ne sarebbero finalmente andati da quel posto. Prese la faretra contenente le frecce e l'abito militare e uscì dalla tenda. Alzò lo sguardo al cielo,ancora grigio. Doveva essersi svegliato molto presto. Appena provò a fare un passo,il suo piede si scontrò con qualcosa di inavvertitamente duro e morbido al contempo stesso. Abbassò lo sguardo e trasalì. Un uomo morto giaceva steso per terra di fronte a sè,da ogni parte del suo corpo c'erano tracce di morsi e sangue. Di certo non poteva lasciarlo lì,ma cosa avrebbe potuto fare? 

Posò le cose che aveva preso per terra e poggiò di peso sulle spalle il corpo inerme,che incominciò a sporcarlo di sangue. Avrebbe dovuto cambiarsi,poi. Lo portò poco più lontano,tra gli alberi. Il riccio voleva scavare una fossa dove sotterrarlo,ma non aveva nulla per cui lo lasciò dietro un cespuglio,rimproverandosi di non aver fatto il necessario. Ritornò alla tenda,prese le sue cose e si incamminò verso il fiume. Avrebbe dovuto resistere,solo per oggi,e il giorno dopo sarebbe tutto finito. E sarebbe incominciata una nuova avventura,più terrificante di prima. La guerra,una cosa terrificante: tutti sono contro tutti,paese contro paese,città contro città. Perchè esiste la guerra? Tutti vogliono impadronirsi del potere. Ma perchè non condividerlo,il potere? Sarebbe decisamente meglio,potremo aiutarci a vicenda,invece di ferirci a vicenda. Sarebbe un vantaggio per tutto il mondo,non solo per una nazione. Eppure Harold sapeva che nessuno avrebbe fatto così,cocciuti com'erano non si erano accorti di un secondo fine.

Arrivò al fiume dove -stranamente- non era presente l'orso come le altre volte. Forse starà ancora dormendo,starà curando i suoi figli. Si spogliò e lavò i suoi vestiti sporchi di sangue nell'acqua,vide il colore scuro galleggiare via nell'acqua. Deglutì e mise ad asciugare i vestiti,indossando quelli militari. Cosa sarebbe successo quando sarebbe entrato a far parte dell'esercito? Sarebbe morto? No. Aveva fatto una promessa a sua moglie,non sarebbe morto. Assolutamente no. Voleva rivedere il colore castano degli occhi di sua moglie,sfiorare di nuovo quelle labbra rosee,e niente gliel'avrebbe impedito.

Si sentì il frusciare delle foglie sotto i passi di qualcuno e si girò. L'orso si puliva la bocca con la zampa pelosa,il pelo marrone sporco del rosso sangue di uomini che sicuramente avrà ucciso. Perchè non ha ancora ucciso lui? Forse perchè avevano instaurato un rapporto di amicizia,ma comunque si doveva essere prudenti.

L'orso si buttò nell'acqua e se la scrollò dal corpo,facendo finire qualche goccia verso Harold,che rise. L'orso lo guardò impassibile,prima di iniziare la caccia ai pesci. No,era impossibile che avessero instaurato un rapporto di amicizia. Doveva ancora conquistarsi la sua fiducia,avrebbe potuto farlo,se non fosse che il giorno dopo non sarebbe stato più in quella foresta. Si sentì un ringhio e si girò,trovandosi di fronte un puma che camminava lentamente verso di lui. Un passo falso e sarebbe morto. Non avrebbe potuto correre,con un balzo il puma lo avrebbe raggiunto. Prese una freccia dalla faretra e afferrò l'arco,puntando verso il puma. Le mani gli tremavano e aveva paura che non avrebbe mirato bene. Così prese un sospiro profondo e assottigliò lo sguardo verso l'animale feroce,che lo guardava leccandosi i baffi come per pregustarsi il sapore della sua carne. In quel momento gli prese il panico,insicurezza passò nei suoi occhi. Dove avrebbe dovuto mirare? Alla spalla,alla zampa. Avrebbe rallentato la sua corsa. Ma non sarebbe riuscito a salvarsi definitivamente. Respirò profondamente e tirò la freccia,puntando alla zampa. Velocemente afferrò un'altra freccia e mirò all'altra zampa,prima che il puma potesse fare un passo. Poi ne prese un'altra ancora,e mirò ad una spalla; il puma ringhiò e fece un passo in avanti,fallendo miseramente. Si ritrovò steso,a causa delle due zampe fuori uso. E visto che non sapeva camminare a due zampe,continuò a guardare male col suo sguardo il riccio,di cui il battito era rallentato facendolo tranquillizzare. Diede un'occhiata fugace all'orso,che immobile aveva osservato la scena sconvolto. Recuperò l'arco e la faretra con le frecce e i vestiti bagnati,si recò a grandi passi felpati alla sua tenda.

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