Capitolo 1 - Basilari.

193 16 0
                                    

Harold si sveglió,aprendo di scatto gli occhi. Un rumore assordante di sotto. Poi un altro,più forte. Si alzó dal letto a baldacchino e si cambió,dopo essersi lavato. 

Scese di sotto e si trovó di fronte la moglie Fannie,intenta a raccogliere delle pentole cadute. Ecco cos'era quel rumore.

Si avvicinó a lei e si abbassó,aiutandola. Appena ebbero finito il marito mise le mani sui suoi fianchi e la avvicinó a sè,sussurrandole un 'Buongiorno amore' che fece venire i brividi a Fannie,come sempre.

«B-Buongiorno» balbettó la donna,il marito sorrise, le cinse completamente la vita e le lasció un bacio tra i capelli.

«Che ore sono?» chiese il riccio,guardandosi attorno. Sua moglie aveva fatto le pulizie,una cosa che odiava fare. Avrebbe preferito lavorare nell'esercito. E sicuramente se passerá le prove avverrá. Sará nell'esercito e rischierà la vita. Magari per salvarne altre. Ma aveva promesso che  sarebbe tornato vivo. E soprattutto vincente. Non poteva perdere,non voleva,non doveva.

Fannie guardó l'orologio a pendolo,erano le 8 am. Comunicó l'orario al marito,che le diede un bacio sulle labbra prima di incamminarsi alla sede dell'esercito di Holmes Chapel.

---

«Buongiorno soldati,è il comandante Jeff che vi parla» tutte le persone presenti applaudirono,ma Davies li mise a tacere.

«Dovrete affrontare diverse prove per far parte dell'esercito» si interruppe,cercando le parole esatte per parlare «Come ho detto nella lettera è obbligatorio,é inutile che scappiate,vi ritroveró» continuó,sicuro di sè. Di certo peró non li avrebbe cercati. Era una bugia,per indurli ad affrontare per forza le prove. Ma sapeva,dopotutto,che qualcuno sarebbe scappato. Nella lista degli uomini forzuti giá qualcuno non era venuto,e ció significava che non erano coraggiosi e che non gli servivano.

«A rapporto!» Tutti si misero in una posizione eretta perfetta,il braccio sinistro lungo la vita e il destro che si alzava,facendo finire la mano sulla fronte.

----

Per prima cosa il comandante spiegó come usare le armi e come muoversi.

Harold prese in mano l'arco e le frecce che Jeff gli passó e miró al manichino di fronte a sè. Colpì la testa,sulla fronte. Colpì altre volte,tutte intorno e vicino al cuore.

Il comandante Davies annuì in segno di apprezzamento. Harold si giró,e lo guardó ansioso. Sebbene avesse colpito i punti giusti,per tutto il tempo aveva tremato. Passó titubante l'arco a Jeff che gli sorrise e passó avanti.

Per ora ce l'aveva fatta,e non era stato così difficile. L'uomo a cui il comandante aveva passato l'arco era tutto muscoli,e secondo Harold niente cervello. Aveva dei capelli corti neri e gli occhi marroni.

L'uomo prese la mira,e lanció la freccia. Sbaglió,e lanció un'altra,di nuovo. Aveva sbagliato,ancora,ed inizio ad infuriarsi. Continuó a lanciare ma sbaglió tutti i punti: una freccia finì contro il tronco di un albero...

Il comandante scosse la testa e l'uomo si giró,passandogli l'arco con un sorriso dispiaciuto. Invece Jeff lo guardava inespressivo,passó al prossimo uomo.

Harold continuava a pensare. Questo più che un allenamento sembrava una prova,chi non sapeva lanciare con l'arco se ne andava. Infatti l'uomo che aveva sbagliato tutti i colpi venne preso dalle braccia da due soldati,e cacciato fuori. Poi altri due,altri tre,altri quattro:quasi non finivano più.

Questi erano i basilari,se si sbagliava,si veniva esclusi,era logico.

All'improvviso Edward si sentì stanco,sbattè molteplici volte le palpebre dei suoi occhi smeraldo. Erano passate tre ore,gli uomini sembravano non finire più.

Finalmente il comandante aveva finito,in tutto gli uomini cacciati già all'inizio erano venti circa o fi piú.

«Domani venite alla stessa ora per la prova,non mancate!»esclamó Jeff,poi si ritiró dentro la sede.

Gli uomini ritornarono a casa,stanchi,tutti bisognosi di vedere la propria famiglia e avere un appoggio.

Harold arrivó a casa e quando aprì la porta la moglie gli saltó addosso legando le gambe alla sua vita, abbracciandolo e riempiendolo di baci.

«Allora?»chiese e il marito la guardó con le sopracciglia aggrottate. Fannie pensava che era bellissimo,anche con una smorfia in faccia.

«Come è andata?Sei stato scelto?» la sua voce tremava,si capiva che era preoccupata.

«No,oggi abbiamo imparato i basilari e certi uomini sono stati cacciati» Certi?

«Domani devo andare di nuovo alla sede per la prova,allo stesso orario»continuó,guardandola negli occhi per poi lasciarle un bacio a stampo sulle labbra. Ma Fannie voleva di piú. Prese il viso del marito tra le mani e posó le sue labbra sulle sue,così morbide e rosee. Passó la lingua sul labbro.inferiore per chiedere l'accesso e Harold dischiuse la bocca. Ora le loro lingue si intrecciavano,giocavano insieme. Harold inizió a muovere le sue mani sul collo della donna accarezzandolo,per poi arrivare alle spalle e massaggiarle. Sulla schiena di Fannie passó un brivido e Harold sorrise per l'effetto che le faceva.

Fu una lunga nottata,quella.

N/A

Capitolo uno,yuppiii

Sará una storia del 1585 e la guerra,ma certe cose e il linguaggio saranno moderni.

Spero vi piaccia :)

Styles,a rapporto!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora