De Adulescentia, Bambole, Capitolo V

644 21 66
                                    





Una notte insonne...
Aveva corso fin nel suo cubicolo, dopo essere rimasto imbambolato a fissare il buio crescente. Il suo respiro era corto, il cuore impazzito, gli sudavano le mani; il corpo ardeva come una fiamma viva.
Un sordo tonfo risuonò nella stanza: il sedile che gli stava davanti era finito per terra con un calcio ben assestato. Doveva pur far uscire l'esubero di calore che sembrava incendiargli il cervello!
Si lanciò due o tre manate d'acqua del lavacro sulla faccia furente, si levò con uno scatto la bigia tunica estiva e si fiondò a letto nudo nato. Aveva talmente caldo che non avrebbe tollerato tenere nulla addosso. Fece un bel respiro, chiuse gli occhi e s'impose di dormire.
Silenzio.
Un lieve ronzio si avvicinava, si avvicinava, diventava più insistente... la sua mano schioccò con violenza. La zanzara era morta.
"Maledizione!"
Quelle dannatissime zanzare non gli permettevano di dormire come desiderava. Con stizza, allora, si tirò addosso il lenzuolo di canapa che pareva quasi una coltre di lana di montone, tanto era accaldato. Almeno si sarebbe protetto da quelle bestiacce... Si mise perfettamente supino, fece un altro grosso, lento respiro e chiuse gli occhi. Sarebbe arrivato il sonno prima o dopo...
Silenzio.
Non passò un molto che si era già girato tre volte; alla fine, era di nuovo supino e con gli occhi sbarrati. Chiuderli significava bandire il sonno per sempre. Infatti, appena li chiudeva si materializzava immediatamente lei, con quei suoi capelli serpentini, con quegli occhi pesti, maliziosi, con quella boccuccia supponente. L'avrebbe agguantata per quel vitino sottile e allora...

Maledizione!

Cosa sarebbe accaduto se a Ottavia non fossero venuti gli scrupoli?
Aveva il timore di saperlo bene, perché in quel breve tempo in cui aveva cercato di dormire, si era visto sollevare la ragazza contro la parete contigua alla scale, era leggera e non sarebbe stato difficile, alzarle la sottana fino alla vita e entrare dentro di lei con vigore. Il volto della giovane si sarebbe contratto dall'estasi e poi, lei l' avrebbe supplicato di prenderla più forte se non fosse che...

Sei una verginella...

Altro che estasi! Se fosse davvero accaduta una cosa simile, lei avrebbe urlato di dolore, per la deflorazione violenta.

Sono un barbaro!

Si girò ancora una volta su di un fianco rabbiosamente. Una frustrazione cocente lo stava avviluppando sin nelle ossa. L'avrebbe davvero violata? Avrebbe davvero sedotto una giovane fanciulla patrizia, contravvenendo ad ogni regola del buon costume? Una cosa del genere era tollerata solo se avveniva tra fidanzati...

Bruto... che ne vuoi fare di me?

Lei, che aveva quattro anni meno di lui e nemmeno era una cultrice dello Stoicismo, aveva avuto più senno di lui.

Per gli Dèi dell'Averno!

Si era fatto trasportare dalla veemenza impellente, che il primo bacio gli aveva scatenato... che era scattata molto prima, ad essere sinceri. Quando aveva bramato che si bagnasse il vestito, quando lei aveva sbocconcellato maldestramente la pesca, quando l'aveva guardato con quegli occhi pesti...

Ah!

Nonostante fosse da solo in quella stanza, gli pareva di avere ancora il suo calore addosso, il suo odore tenue e salato da ragazzina accaldata, il suo respiro sulle labbra, i suoi piccoli seni duri tra le mani. Era ancora eccitatissimo, come se lei fosse ancora lì accanto a guardarlo con occhi vispi.
L'avrebbe posseduta seduta stante, in quel momento, l'avrebbe resa sua senza troppe cerimonie, perché non avrebbe resistito a quella vicinanza contagiosa. Ed era una cosa pericolosa! Era sbagliato!

Per Quirino!

Non ne sarebbe uscito vivo! Ed era sua la responsabilità, alla fine!
Ma come era potuto accadere? Sembrava lui il dodicenne affamato, come l'aveva definito lei nel pomeriggio. Lei era semplicemente una graziosa fanciulla, non una femmina ammaliante, certamente non una seduttrice di uomini e lui doveva aver già domato certe sue turbe da ragazzino smanioso.

Amor Roma- storie brevi d'Amore e di MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora