{un racconto erotico nella Roma tardo-repubblicana}
— Liberamente ispirato al primo racconto de "Le Adolescenti" di Mario Mariani —
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Desiderava assolutamente uscire di casa. Le ragioni di quell'urgenza erano tante; prima di tutto era troppo caldo. Giugno stava ardendo, come e più dell'usuale, e l'umidità aveva saturato ogni particella d'aria, rendendo il respiro faticoso oltre ogni immaginazione.
Il pomeriggio non dava tregua, pur trovandosi protetti dalle spesse mura della grande domus; l'aria rimaneva viziata e torbida come quella che si poteva inalare nelle cripte affollate. Decisamente intollerabile!
Oltre a questa calura molesta e ferma, c'era l'irritante presenza di gente estranea in casa. Troppa gente... si sarebbe detto che Servilia stesse per indire i giochi circensi in casa propria, pensò Bruto con stizza. Avere diciassette anni e non essere ancora padrone di casa propria, pur essendone formalmente il Pater Familias, cominciava a tormentarlo, specie nei momenti meno indicati. Nemmeno l'educazione rigidamente stoica, che aveva ricevuto per tanti anni, lo stava aiutando in quel momento.
