five

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A pranzo ero riuscita a raccattare un hamburger con del formaggio, abbastanza buono, e dell'insalata. Lo considerai un ottimo traguardo, anche perché mi consolavo pensando a ciò che avrei mangiato il giorno seguente.
"Vado un attimo in stanza che di pomeriggio ho da fare, ci vediamo sta sera?" Chiesi ai miei amici, prima di alzarmi dal tavolo.
"Pensavamo di fare nella mia stanza. Una pizza e una partita a Monopoli, che ne dici?" Propose Louis, mentre intingeva una patatina fritta nel ketchup.
Annuii, ormai abituata a quel tipo di serate.
"Ti accompagno, anche io devo andare." Eric si alzò e venne accanto a me, sorridendomi.
"Perfetto!" Preso le mai borsa e la indossai. Eric ultimamente era leggermente appiccicoso e la situazione puzzava assolutamente di bruciato.
Uscimmo in silenzio dalla mensa, giungendo così al grande cortile che divideva il college con i dormitori.
"Eric, dimmi che c'è? Sono giorni che ti comporti come se fossi il mio zerbino." Lo guardai, dopo essermi fermata davanti a lui, e incrociai le braccia al petto alzando un sopracciglio.
"Uhm..nulla... Perché dici così?" Borbottò, mentre iniziava a grattarsi il retro del collo e a guardarsi intorno.
"Eric, guardami. Sai che puoi dirmi tutto."
"Sai... io sto scrivendo un libro. Mi sembra un buon lavoro, per la prima volta e beh... so come scrivi e riconosco la tua bravura perciò volevo un tuo parere. E nel caso, so che tuo padre ha dei contatti..."
Lo interruppi subito, vedendo che era già abbastanza in imbarazzo e avendo già capito cosa volesse. Aveva detto cose stupende, così sorrisi quasi arrossendo.
"Grazie Eric. Certo che ti aiuto, quando vuoi dammi una copia. Per il resto poi vedremo." Dissi accarezzandogli una spalla. "Ora va, ci vediamo dopo"
"Grazie Glass, davvero. Sei un'amica." Mi disse, esprimendo la sua gratitudine. Sorrise un'ultima volta e, dopo avermi salutato, sparì tra le vie del cortile.
Scossi la testa mentre camminavo verso la mia stanza... davvero? Qualcuno voleva la mia opinione? Amavo scrivere, era la cosa che mi riusciva meglio (forse l'unica...) e sentirmi dirmi che ero brava in quello, mi riempiva di gioia.
Entrai in camera, cambiai i libri nella borsa e mi diressi verso il laboratorio di scrittura. Ci ero già andata diverse volte ormai e mi piaceva davvero. Quelle persone condividevano le mie passioni e mi capivano, poi erano anche carini con me.
Controllai l'orologio e, come al solito, ero già in ritardo. Mai puntuale io.
Così, mi affrettai a raggiungere l'aula, che era esterna al college ma comunque un po' lontana.
"Benvenuta Glass!" Mi sentii chiamare, appena entrai nell'aula scelta per l'incontro.
Dopo aver chiuso la porta dietro di me, alzai lo sguardo verso il ragazzo in piedi accanto alla lavagna. La pelle olivastra, i lineamenti perfetti e il ciuffo assolutamente in ordine erano un connubio perfetto. Inoltre, gli occhiali dalla montatura nera e quadrata che indossava, lo rendevano un vero e proprio intellettuale. E Dio solo sa quanto mi piacciano quel genere di ragazzi.
"Ciao Zayn." Gli sorrisi, per poi sedermi al tavolo accanto a Niall, un altro ragazzo carino che faceva parte del corso. Era il più simpatico e alla mano, i tratti tipicamente irlandesi, i capelli biondi e gli occhi azzurri lo rendevano un angioletto ai miei occhi.
Sorrisi a quest'ultimo, che ricambiò subito, facendomi spazio sul tavolo.
"Oggi volevo fare qualcosa di diverso: prendete i quaderni dove annotate i vostri pensieri, ognuno leggerà qualche riga e ci confronteremo. Possiamo imparare molto, gli uni dagli altri. Evitiamo di essere tutti un po' presuntuosi e leccaculo quando serve, come Cicerone, mh?" La battuta finale di Zayn, suscitò una risata generale alla quale mi unii. La sua idea non mi dispiaceva, ma non riuscivo a scegliere quale cosa avrei dovuto leggere a tutti. Non ero imbarazzata, mi piaceva ciò che scrivevo e avevo lo scrupolo di perfezionare fino all'ultima sillaba ciò che scrivevo.
"Secondo te va bene questo?" Bisbigliò Niall, accanto al mio orecchio. "L'ho scritto dopo una delusione, era un periodo un po' così."
"Sono i momenti migliori per scrivere." Sussurrai, sorridendogli dolcemente. In seguito mi porse il quaderno e lessi attentamente.
"Finisco sempre per sottovalutare le cose importanti, come i gesti. Finisco sempre per sopravvalutare le cose frivole, come la gente."
Breve e conciso, avevo capito lo stile di Niall. Quello che preferivo in assoluto, d'altronde era anche il mio.
"Mi piace Ni, complimenti." Dissi, porgendogli il suo quaderno.
"Allora Glass, cominciamo da te?" Chiese Zayn, dopo essersi seduto e aver poggiato i gomiti al tavolo.
Annuii semplicemente, andai un attimo nel panico poiché non avevo scelto nulla. Così mo affidai alla sorte: aprii una pagina a caso e trovai "Inverno", una delle mie preferite.
Preso un bel respiro e cominciai a leggere.
"Eri un po' come un raggio di sole, che illumina i brutti ricordi quando si ripresentano, facendoli sembrare di nuovo solo quello che sono: ricordi. E non lame, errori, ragazzate. Quel raggio di sole, che mi riporta a pensare che un modo c'è, una via d'uscita. Ora sei un po' come la luna, che anche in pieno giorno si vede ancora, come per ricordarmelo che la notte era meglio. Ed è inverno." Sospirai, per poi guardarmi subito intorno e sentire gli applausi di tutti quelli che mi circondavano.
Ma il mio momento di gloria durò poco, finendo quando la porta venne spalancata con una certa violenza da un ragazzo, seguito da altri tre o quattro cretini.
Lo fissai stranita, mentre questo si faceva spazio al centro della stanza.
"Che c'è principessa, leggevano le gesta del tuo bel principe?" Cantilenò guardandomi, per poi scoppiare a ridere seguito dai suoi amici.
Sbuffai e alzai gli occhi al cielo. Stavo per rispondere ma Zayn lo fece prima di me.
"Liam, che diavolo ci fate qui?" Si alzò con un cipiglio, incrociando le braccia al petto. Il tessuto della camicia bianca arrotolata sugli avambracci si dilatò schiarendosi, lasciando intravedere le vene e le braccia muscolose del moro. Come poteva essere così?
"Le cheerleaders hanno occupato la palestra per delle prove, necessitiamo di un posto per scaldarci e questa è l'aula più grande." Rispose ovvio, avvicinandosi a lui con aria altezzosa.
Zayn ride leggermente, scuotendo la testa. Si avvicinò alla finestra e apri la tenda, tirando il cordoncino.
"Vedi, Payne, quella palla splendente nel cielo si chiama Sole. Il quale fa si che questa giornata sia abbastanza calda e illuminata. E guarda un po', c'è un campo all'aperto proprio lí dietro. Potreste portare le vostre teste vuote lí, senza disturbare chi cerca di fare un po' di cultura. E ora, se non vi dispiace, avremmo da fare." Concluse, per poi fare spallucce e tornare a sedere. Guardò fisso Liam, aspettando che facesse qualcosa. Lui, al contrario, era rimasto con le mani piantate sui fianchi con un sopracciglio alzato.
"La pagherai Malik, la pagherai." Digrignò i denti ed uscí dalla stanza, dopo aver lanciato uno sguardo a tutti i presenti.
Zayn sospirò per poi scuotere la testa.
"Davvero brava, Glass." Sorrise e annuí, poggiando le mani sul tavolo. "Andiamo avanti."

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