4. Quando i due astri si incontrano

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La sveglia suonò, Sam aprì subito gli occhi e la spense, poi voltò il telefono dall'altra parte e riaffondò la faccia nel cuscino.<<Merda...>> fu la primissima cosa che mormorò  con la voce ancora assonnata per poi voltarsi e sbadigliare. Si mise seduto sul letto e iniziò a fissare il vuoto, poi gli squillò il telefono, lo prese e guardò chi fosse... e naturalmente chi poteva essere se non lo stesso che il giorno prima lo aveva chiamato per chiedergli anche cosa avesse mangiato a colazione.<< John, Oh Dio, perché devi rompere le palle di prima mattina... >>disse Sam annoiato mentre si alzava per prendere dei pantaloni.
<<Non infangare il nome di Dio... ti ricordo che il mio nome significa "dono del signore">> disse l'altro ridendo.
<<Tu sei tutto tranne che un dono del signore >> rispose mentre si tirava su la zip dei pantaloni e prendeva una camicia.
<<Dai, volevo solo augurarti una buona giornata... nuova scuola nuovi amici>>
<<Grazie... però ci sentiamo più tardi>>
<<Ciao! e... BUONA GIORNATA!>>

Sam si aggiustò la camicia, tirando giù il colletto e sbottonando il primo bottone, facendo intravedere le clavicole e una catenina che scompariva sotto la camicia. Poi si passò una mano fra i capelli per tirarli indietro, ma non servì a molto dato che erano arruffati di natura. Poi prese lo zaino e uscì di casa. Appena arrivato a scuola, un grosso edificio color crema coperto di disegni a bomboletta spray decisamente poco eleganti,  iniziò a camminare per i corridoi cercando la sua alula... che non trovò.
Ad un certo punto qualcuno gli diede uno spintone facendolo cadere a terra sbattendo il fondo schiena. Sentì dei mormorii e delle risatine provenire dall'alto - mentre lui stava ancora in basso, con le chiappe sul pavimento - . Poggio un gomito a terra per tirarsi su. Si sentiva terribilmente osservato, ma solo dal gruppetto davanti a se. <<Cristo... che botta...>> disse, ancora per terra.
<<Hey... tutto bene?>> disse qualcuno porgendogli la mano. Sam alzò lo sguardo e vide l'altro sobbalzare appena e sgranare gli occhi - occhi verdi -  sempre tendendo la mando verso di lui.
<<Sam...?>> sussurrò l'altro e poi, come se ne fosse del tutto certo, sgranò ancora di più gli occhi. A quel punto un pensiero attraverso la mente di Sam: possibile che fosse...
<<P... Peter...?>> disse a bassa voce. Allungò lentamente la mano per prendere quella del ragazzo, che scattò in avanti prendendogliela e tirandolo su con forza guardandolo negli occhi, con le labbra semi chiuse e gli occhi ancora sbarrati. <<Sei davvero Peter?>> chiese Sam sconvolto lasciando che il braccio gli scivolasse lungo il fianco. Il ragazzo abbassò lo sguardo e lo puntò sulla catenina dentro la camicia di Sam. Allungò la mano, la prese, la tirò fuori dalla camicia e tenne il ciondolo che c'era attaccato sul palmo della mano. Fece un sospiro tremolante e alzò lo sguardo su quello dell'altro, i quali occhi ormai stavano per cadergli giù dalle orbite e rotolare via. Peter sorrise radioso e gli gettò le braccia al collo ridendo. <<SAM!>>. Sam ricambiò l' abbraccio, ancora un po' scosso, poi si mise a ridere.
All'inizio non lo aveva neanche riconosciuto, era completamente diverso, ma al tempo stesso sembrava uguale: aveva i capelli corti sulla nuca e  l'unica parte rimasta riccia era un ciuffo che partiva un po' oltre la nuca, sporgeva sulla fronte e ricadeva leggermente sul lato destro. Il colore non era cambiato, i capelli erano rimasti chiari e rossicci, come se gli fosse scoppiato un pomodoro in testa. Però all'orecchio destro portava due orecchini spessi e neri, mentre all'orecchio sinistro pendeva un solo orecchino, sempre spesso, però d'argento. Alle dita della mano destra portava quattro anelli: un anello d'argento con una striscia nera al centro sul pollice, uno doppio sull' indice, uno nero sul medio e uno molto piccolo sul mignolo. Alla mano  sinistra sempre quattro anelli: uno opaco sul pollice,uno quasi tutto nero sull'indice,uno nero lucido sul medio e uno sempre nero sul mignolo. Le sue labbra erano appena più rosse e la sua pelle  ambrata. E gli occhi, be', gli occhi erano ancora più verdi, almeno così sembrava a Sam, ancora più brillanti. Sam si stupì perché non appena lo vide pensò fosse veramente carino.
Nel senso di... affascinante.

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