Capitolo 1

55 6 0
                                    

Cosa rimane delle antiche leggende?

Delle lotte tra il bene e il male? Gli angeli e i demoni che si scontrano in turbinii di piume e sangue.

Gli umani hanno creato due stirpi.

Una dedita a questa lotta, per salvaguardare il mondo che credono sia degno di sopravvivere con l'unico scopo di annientare gli esseri immondi e spregevoli.

L'altra che sopravvive nello scopo di aiutare i primi, di sollevare i loro cuori con i loro canti, di dare sollievo alle loro ferite e di unirsi ai cacciatori per continuare questa infinita battaglia.

Gli Hunter e i Prayer.

I loro frutti hanno danno vita ad un essere in un tempo di barbarie capace con la sola voce di poter piegare tutti gli eserciti.

Anima spezzata in giovane età dalla corruzione di un demone aspetta di riprendere sede nel mondo dei vivi ancora un volta.

E così aspetta fino al giorno della tempesta perfetta.


Stephen Hunter, nella sua prestigiosa carriera di avvocato, non si era mai assentato da lavoro, in malattia o nei periodi in cui il freddo trapanava le ossa non aveva mai ceduto, nemmeno alla pigrizia. Puntuale e diligente, così lo descrivevano i suoi clienti e i suoi colleghi.

In una sola parola: impeccabile.

Beh, non che esistesse l'accidia per una famiglia come gli Hunter, addestrati sin dalla tenera età a tenere in mano un'arma.

Ma quel giorno, il giorno in cui stava vedendo i cieli cadere in piccoli aghi freddi, era uscito dal suo ufficio tutto trafelato, con la valigetta in cui erano stati incastrati malamente dei fogli, la cravatta allentata e il telefono all'orecchio.

Poteva sembrare di fretta, beh lo era. Ma era anche felice.

Aveva un sorriso smagliante dipinto sul volto e nonostante fuori piovesse come non aveva mai visto uscì senza ripensamenti.

Mai nessuno aveva visto Stephen Hunter in quel modo e mai più l'avrebbero rivisto.

Erano bastate poche parole per far smuovere l'avvocato: "Sta nascendo."

Così si fiondò in macchina, tutto zuppo, accese il motore e si precipitò all'ospedale dove la sua Evelyn stava per dare alla luce il frutto del loro amore.

Evelyn, una donna aggraziata ed elegante anche al nono mese di gravidanza, una Prayer, una Sacerdotessa, incantava non pochi con la sua voce paragonabile a quella di un angelo. Anche se in quel momento di voce ne stava consumando.

Contorta su un letto d'ospedale bianco e a chiazze rosso. Suo marito non era ancora arrivato, ma non riusciva più a resistere a quell'atroce ma splendido dolore.

«Signora, non possiamo più aspettare, il bambino sta nascendo!» strillò l'infermiera.

«Va-va bene...» mormorò tra una fitta e l'altra.

La donna guardò dalla fuori dalla finestra sperando di vedere suo marito nel riflesso, ma l'unica cosa che vedeva era il cielo nero scosso da crepe bianche. Fuori era tempesta.

Mentre lì sembrava che tutto il cielo volesse punire gli uomini, nell'Alto Cielo le anime erano in subbuglio.

Centinai di anime antiche dalla forma di candele dalla fiamma azzurra crepitavano come se fossero tormentate.

«Signore! Signore!» gridò una guardia nei corridoi. «Si sta svegliando!»

Un uomo vecchio ormai da molti secoli guardava il giovane che urlava e che correva verso di lui come se lo stessero inseguendo. Aveva gli occhi di un bianco senza tempo, seri e pericolosi come quelli di un serpente.

Loved by a Demon [YAOI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora