Epilogo

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Cosa mi piace di più della mia vita? Quando esco dal mio ufficio,torno nel mio loft,faccio una doccia rilassante,mi vesto ed esco.
Raggiungo i miei amici nel locale che abbiamo deciso la mattina stessa e passo la serata a ridere,bere e rimorchiare. Quando usciamo dal locale per me la serata non è ancora finita,perché continua nel mio loft e più precisamente sul mio letto o divano o isola della cucina... ok sto divagando...
Non mi sono mai posto limiti sin da adolescente e adesso che ho un lavoro stabile,una casa e soprattutto la mia indipendenza ho deciso di vivere esattamente come meglio credo.
Avere una fidanzata non se ne parla proprio. Quale persona sana di mente si incatena volontariamente ad una donna per porre fine alla sua esistenza.
Il fidanzamento non è altro che disperazione e per me che sono l'emblema dello "spirito libero" equivarrebbe ad un suicidio.
Posso sembrare esagerato,cinico e che più ne ha più ne metta,ma la realtà dei fatti è questa. Ho visto molti dei miei amici chiudersi in un bozzolo non appena una donna gli ha messo il marchio addosso.
Non sono un misogeno,anzi tutt'altro.
Mi piacciono le ragazze,mi piacciono i loro corpi,ecco mi piacciono i loro corpi e non desidero altro,ne cuore ne anima.

Il punto è che la mia vita era assolutamente perfetta,come un sogno ad occhi aperti. Fino a quando in un attimo e senza neanche accorgermene è stata abbattuta,capovolta e fatta ripartire da zero.
Non sono esageratamente drammatico,sono solo realista in quanto ho dovuto dire addio a donne,amici,alcool e quant'altro da quando sono diventato lo zio-papà di mio nipote Jonathan. Un simpatico ragazzino di otto anni che spara frecciatine pungenti e ti scruta attentamente aspettando un tuo passo falso.

Esattamente  stamattina mio fratello Giulio mi chiama per invitarmi a cena a casa loro ed io accetto volentieri perché la cucina di Juditte è davvero formidabile. Ha origini italiane e questo la rende una cuoca eccezionale.
Io e mio fratello siamo molto affiatati,forse per sopperire alla mancanza di nostra madre abbiamo creato un legame molto profondo.
Dopo aver comprato una bottiglia di vino all'enoteca sotto casa mia,mi avvio verso la loro villa.
Ancora prima di sposarsi avevano deciso di venire  a vivere in questo enorme edificio color pesca immerso nel verde.
La chiamavano l'oasi perfetta.

Parcheggiata la macchina nel vialetto mi sono avviato alla porta. Già dal saluto troppo sorridente di Giulio avrei dovuto accorgermi che qualcosa non andava infatti quasi con la coda tra le gambe ha afferrato la bottiglia e si è allontanato da me.
Dopo aver mangiato una buonissima lasagna al forno,arriva l'arrosto con le patate ed è a questo punto che mio fratello sgancia la bomba.
<Mark vedo che la tua vita va a gonfie vele e sono felicissimo di questo. Sai sia a me che a Juditte è arrivata un'offerta irrinunciabile. Proprio per questo abbiamo accettato senza batter ciglio.>Dice d'un fiato come se avesse paura che qualcuno possa interromperlo.
<Bene. Mi fa piacere. Ve lo meritate.>Lo dici sinceramente,sono due persone fantastiche.
< Noi abbiamo studiato per diventare medici proprio per poter aiutare tutte  le persone che ne hanno bisogno. Domani partiremo per l'Irak>questa volta il suo sorriso sembra più una parata di denti bianchi messa in bella mostra.
<couff couff> mi ritrovo quasi ad esalare l'ultimo respiro a causa  di una patata che mi è andata di traverso<In Irak? Ma è pericoloso?Capisco la vostra vocazione ma vostro figlio non potete metterlo in pericolo così.>Mi sembra così strano essere io quello che fa la paternale all'altro.
<Non metteremo mai Jonathan in una situazione di pericolo,ed è per questo che lo affidiamo a te. Stasera si trasferirà da te>i suoi occhi sono puntati sul liquido scuro nel bicchiere per non incrociare i miei.
Mi volto a guardare mia cognata completamente confuso e lei mi fa uno sguardo da cucciolo smarrito che mette la sua vita nelle mie  mani.
Tracanno letteralmente il bicchiere di vino e per la seconda volta rischio seriamente di strozzarmi.
<Giulio per me sarebbe davvero un onore,ma sai con il lavoro e tutto il resto il tempo che mi rimane nella giornata è poco. Perché non lo porti da papà lo adorerebbe?>Mi stampo un sorriso innocente speriando che questa sia la giusta via di fuga da una situazione disastrosa.
<Sai che papà non è affidabile. Corre dietro a tutte le donne che incontra,fischia persino a quelle di vent'anni di meno,non è davvero un bell'esempio per Jonathan,soprattutto se lo dovesse beccare a ballare in mutande Britney Spears>
E perché io lo sono?!cavolo come esco da questa situazione?
<Mark non te lo avremmo chiesto se non fossimo stati sicuri che tu sarai un buon tutore per lui e poi si tratta solo di tre mesi. Ti prego>
Resto attassato con lo sguardo rivolto al muro e il cervello che cerca freneticamente una buona scusa che mi permetta di scappare da qui.
Mai come in questo momento avrei voluto avere un'intelligenza fuori dal comune capace di trovare una soluzione ad ogni problema,ma ahimè sono stato equipaggiato con uno di livello medio-basso.

Ed è così che mi ritrovo in macchina con due borse sul sedile passeggero e un bambino di otto anni che mi guarda in cagnesco dai sedili posteriori.
Ha due rughe tra gli occhi e stringe forte la cintura. Sembra voglia uccidermi per poi far sparire il mio cadavere. Strani brividi mi percorrono la schiena e dopo aver massaggiato le mie povere tempie già doloranti metto in moto l'auto.
Lungo il tragitto verso casa decido di spostare lo specchietto retrovisore così da non vederlo,in qualche modo questo ragazzino mi mette in soggezione e dovrò passare con lui oltre novanta giorni.
Non so davvero come farò e per il momento riesco solo a maledire mio fratello per la geniale decisione e per il lungo anticipo.
Ecco come la famiglia può rovinarti l'esistenza!

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