Che Casino

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È l'una di notte e non faccio altro che pensare che lei è in giro chissà con chi. Sento la vibrazione del telefono,è un messaggio di Tessa.
«Ehi so che è tardi,spero tu stia meglio!»
« Ciao molto meglio grazie. Il merito è della mia premurosa infermiera😉»
«Scusami ti ho svegliato?»
«No no ero gia sveglio»
«Meno male,io sono tornata a casa e adesso vado a dormire buonanotte.»
«Buonanotte»
Finalmente posso addormentarmi tranquillo.

Stamattina avrei preferito stare a casa e magari farmi curare ancora da Tessa,ma in ufficio ho del lavoro urgente e devo assolutamente andare.
Sto allacciando le scarpe quando qualcuno bussa alla porta. Apro e trovo la mia meravigliosa vicina.
<Buongiorno a quanto vedo vai a lavoro stamattina>
<Si si non posso farne a meno.>
<Va bene allora noi andiamo,mi raccomando non strafare>Mi da un bacio all'angolo della bocca e va via. Jonathan mi sveglia dallo stato di catalessi in cui quel bacio mi ha mandato e insieme ci avviamo alla macchina. Rimasto solo rifletto sullo strano effetto che Tessa ha su di me,con un solo sorriso è in grado di farmi dimenticare una giornata difficile.
Arrivato in ufficio trovo una chiamata di mio padre. Faccio partire la telefonata...
<Ciao Mark come stai?>
<Tutto bene grazie papà e tu?>
<Anche io. Stavo pensando che ti stai dando da fare per il bambino e so che non deve essere facile .>
Non ci avevo pensato,ma vivere con Jonathan per me è diventata un'abitudine e stranamente non mi pesa affatto.  Forse sto diventando troppo sentimentale.
<Papà ce la caviamo alla grande non preoccuparti.>
<Immagino !Ora che sembri un padre single chissà quante donne avranno cercato di confortarti. Comunque io e Suzanne,la mia vicina,non so se la ricordi, abbiamo deciso di darti una serata libera. Dato che domani è domenica e le scuole sono chiuse,stasera porta qui il bambino e tu va a divertirti. Ti prometto che non farò nulla di compromettente. Fammi essere almeno per una sera un buon nonno.>
Non ha mai espresso questo desiderio,forse la vicinanza di Suzanne gli fa bene.
<Ok papà chiedo al piccolo più tardi e ti faccio sapere>
Una serata libera non mi farebbe male. Potrei chiamare i ragazzi e uscire con loro. Lo farò più tardi.
Finito il mio lavoro salgo in macchina, tra poco devo andare a prendere il piccoletto. Poi il mio telefono squilla è Tessa.
<Pronto?>
<Ciao Mark scusami il disturbo è che Mara ha incontrato un tipo affascinante e mi ha lasciata a piedi. Se sei di strada mi verresti a prendere all'università?>
<Certo! Sono appena uscito dall'ufficio. Arrivo!>

Arrivato davanti l'università la trovo seduta su una panchina,lei mi vede e mi raggiunge sorridente.
<Grazie mi hai davvero salvata,il prossimo autobus passa tra più di un'ora ed io ho una fame da lupi. Vatti a fidare delle amiche>sbuffa sonoramente.
<Tranquilla tanto passavo di qui. >
Durante il tragitto fino alla scuola ci raccontiamo delle nostre rispettive giornate e poi le dico della telefonata con mio padre.
<Ma dai,davvero? Beh allora sarai dei nostri? Usciamo con alcuni amici ti va di unirti?>
Fammi riflettere.. uscire con i miei soliti amici e passare la serata a cercare una decente da rimorchiare o uscire con la donna più bella che abbia mai incontrato?
<Accetto volentieri.>

Ho già fatto progetti e immaginato scene su stasera,ma la verità è che ancora non ho chiesto a Jonathan se è d'accordo. Siamo tutti e tre in macchina.
Un gelato! Certo il gelato mette sempre di buon umore i bambini. Accosto alla gelateria e scendiamo a mangiare. Il piccolo è felice,è il momento di attaccare.
<Jonathan stasera il nonno vorrebbe stare con te. Ti va di andare a dormire da lui?>
<Davvero? Siiiii il nonno è divertente.>
Wow è stato più semplice del previsto.
Non so come faccia a trovarlo divertente,ma non è importante. Quello che conta è che ha detto si.

Sono pronto già da un po'. Non mi sono mai sentito così emozionato al pensiero di uscire con una ragazza. Lei è diversa,l'ho pensato dal primo momento in cui l'ho vista. I suoi occhi trasmettono emozioni e il suo sorriso è sincero. Finalmente si fa l'ora di andare e vado a chiamare le ragazze. Tessa indossa un vestito corto nero con i brillantini e delle décolleté dello stesso colore con il tacco altissimo. Si è truccata leggermente e ha lasciato i capelli sciolti sulle spalle.  È dannatamente bella.
Con la mia macchina raggiungiamo il locale.Sono venuto qualche volta qui con gli altri ragazzi è sempre pieno di gente e la  musica è bella. Dentro ci aspettano gli altri amici,sono simpatici e di compagnia.
<Vado a prendere un drink>Mi dice Tessa all'orecchio.
<Vengo con te.>
Mentre ci avviciniamo al bancone parte una musica che fa venire voglia di ballare.
<Tu non balli?>
<Si qualche volta.>
<E stasera? Forse i tuoi tacchi sono troppo alti o non vuoi fare brutta figura davanti a me?>La stuzzico un po'.
Lei mi guarda con aria di sfida,prende il mio polso e mi trascina in pista. Inizia a muovere i fianchi,passando le mani tra i capelli,i suoi occhi sono sempre puntati nei miei. Dio quanto è sexy!
Ora si che sono pentito di averla sfidata. Quando la musica si fa più potente inizia a strusciarsi su di me e il mio cervello mi sta dicendo "ciao ciao amico". Dopo qualche istante la musica finisce e anche io finalmente riesco a riprendermi.
<Per punizione andrai tu a prendere da bere anche per me>Strizza l'occhio e raggiunge gli altri al tavolo.
Mi avvicino al bancone ordino i cocktail,poi un corpo femminile si mette dietro di me e inizia a ballare in modo provocatorio. A quanto pare Tessa è tornata. La lascio fare per un po' poi mi giro e due labbra si impossessano avidamente delle mie.Questa non è Tessa. La allontano con uno strattone.
<Ehi Mark sono io,è da un po'che non ti si vede in giro. Che ne dici se dopo ti raggiungo nel tuo loft così ci divertiamo un po'?>
MERDA!MERDA!MERDA! Che ci fa qua Viola? Dimmi che lei non ha visto niente. Giro la testa lentamente e la trovo lì a guardarmi con un'aria disgustata. Ha visto eccome!
Prendo i drink,evito Viola che continua a dirmi qualcosa e vado al tavolo. Lei prende il bicchiere dalle mie mani,ma non mi rivolge più la parola. Durante il tragitto in macchina c'è un silenzio imbarazzante e ci salutiamo con un misero "Ciao".
La serata non è andata come avevo immaginato. Domani devo parlarle,devo farle capire che non è come pensa.
Con il morale sotto i piedi entro in casa e vado a dormire.

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