nuova residenza

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Sono passati tre giorni da quando la mia vita è stata totalmente stravolta,capovolta,spazzata via e chi più ne ha più ne metta.
Posso dire con tutta onestà che il mio rapporto col piccolo non ha fatto passi in avanti, anzi non so come sia possibile è perfino peggiorato.
Non che io non abbia provato ad avvicinarmi a lui,gli ho persino acquistato dei giochi cercando di comprare il suo affetto ma ogni volta mi sono scontrato con un solido muro.
È come se lui vedesse in me un nemico da sconfiggere,quell'orco che nelle fiabe fa sempre una brutta fine e spero vivamente che io non segua lo stesso destino.
L'altra sera l'ho sentito che raccontava di me ai suoi genitori,riferendo loro che sono un mostro senza cuore. Non è di certo colpa mia se non sono una persona sentimentale. Non mi piacciono le effusioni e non sono abituato a farne.
Avere a che fare con un bambino poi è tutt'altro che semplice. Pensavo che solo le donne avessero quei comportamenti ambigui che ti mandano completamente in paranoia perché tanto ogni sforzo che farai per capirle sarà vano. Con un bambino di otto anni la difficoltà è centuplicata.
Sembra voglia darmi la colpa di tutto,come se fosse lui la vittima qui,ma la verità è che se ce n'è una quella sono io.
Sono io infatti che mi sono ritrovato a fare da babysitter ad un piccolo uragano senza avere possibilità di replica. Come se fosse già tutto deciso ed io non ho potuto far nulla per cambiare le cose.

I primi due giorni Jonathan non ha toccato cibo,stavo iniziando a preoccuparmi così ho chiesto alla sua maestra se a scuola era lo stesso. Tralasciando il fatto che lei è davvero uno schianto,  ho scoperto che lì mangiava anche il pranzo dei suoi compagni. Sono rimasto a bocca aperta mentre la maestra mi guardava dubbiosa,sembrava stesse cercando di capire se fossi una brava persona oppure no.  Avrà pensato che lo faccio morire di fame.
Davvero non capisco cosa voglia da me questo bambino? L'ho portato nei migliori ristoranti dato che non ho una cucina, in realtà ho una cucina super accessoriata e all'ultima moda,ma non ho mai provato ad usarla. Lo so già da me che non sono in grado di riscaldare neanche una tazza di latte. La mia famiglia è  benestante quindi sono sempre stato servito e riverito.
Cinque anni fa insieme al mio miglior amico,nonché genio assoluto,Maximilian,abbiamo aperto un'azienda di franchising che va a gonfie vele. Detto questo non ho mai avuto il bisogno di arrangiarmi. Questo bambino non si rende conto di quanto sia fortunato,basta sedersi,scegliere dal menù e mangiare. Ha otto anni ma sembra molto più grande come quegli anziani già stanchi della loro monotona esistenza,dovrebbe prendere la vita con più tranquillità,neanche suo padre era così quando era piccolo,nonostante fosse anche lui incredibilmente serio non è mai arrivato a simili livelli.
Quando gli ho detto "vieni ti porto a fare il bagno"ha fatto una faccia schifata e mi ha detto con la sua esse serpentina "sono grande,faccio da solo il bagnetto". L'ho guardato allontanarsi con la bocca spalancata perché davvero non sapevo più che pesci prendere.
Passo intere  giornate a sospirare amaramente passandomi le mani tra i capelli,perché mai nella mia vita mi sarei aspettato di dover fare da genitore ad un marmocchio. Ogni volta che chiudo gli occhi mi dico che è  solo un sogno e che ritornerò  alla mia vita spensierata,ma quando li riapro mi sembra di essere catapultato in una realtà parallela dove tutto è il contrario di quel che è. Quanto mi mancano le mie serate all'insegna della spensieratezza,le donne e persino le sbronze.

Dopo soli pochi giorni mi sono reso conto che  il mio loft è scomodo perché troppo lontano dalla scuola di Jonathan. Ho fatto diverse ricerche e guardato differenti case,alla fine solo una faceva al caso nostro. Un appartamento con due camere da letto,di cui una minuscola,un bagno,una cucina e un piccolo soggiorno.
Beh sempre meglio di niente. Le case in questa zona sono affittate per lo più ad universitari ed è raro che in questo periodo ce ne sia qualcuna libera. Così dopo avere detto "arrivederci e a presto" al mio loft,complice di momenti memorabili,ci siamo trasferiti nel nuovo appartamento. Abbiamo portato solo poche cose,ma sono comunque sfinito,quindi decido di ordinare una pizza anche perché portare Jonathan in un ristorante significa combattere con il suo sguardo da"io qui non ci voglio stare". Ovviamente il marmocchio non approva,ma appena nomino le patatine fritte cambia  idea. Non riesco davvero a capire questo amore smisurato che i bambini hanno nei confronti delle patatine fritte.
Nell'attesa che portino la cena ne approfitto per fare una doccia.
Alle otto in punto bussano alla porta,apro,pago e appoggio tutto sul tavolo già apparecchiato. Jonathan si fionda sulle patatine come un avvoltoio e appena scova la maionese ne mette una tonnellata. Alla fine il suo viso è zuppo della salsa giallastra. Andiamo a lavarci,mettiamo il pigiama,Jonathan si mette nel suo letto ed io mi tuffo nel mio. Guardo l'orologio e sono appena le  nove e trenta ed io sono già a letto. Da quando non succedeva?da quando avevo dieci anni forse?

Sto provando da almeno mezz'ora ad addormentarmi ma è impossibile dato che dalla stanza dell'appartamento adiacente arriva la musica a tutto volume,che mi sta trapanando il cervello. Impreco,mi schiaccio il cuscino sulle orecchie,ma non serve a niente. Alla fine decido di alzarmi,dò tre colpi alla parete e urlo "SILENZIO". Spengono subito la musica e sento una voce femminile<Te l'avevo detto che la signora Patrizia ha affittato l'appartamento di fianco,la pacchia è finita. Uffa!!>
Ritorno nel letto e con un lungo sospiro penso che questo è solo l'inizio.

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