Capitolo uno.

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- Oliv! svegliati sei in ritardo!

- Un secondo mamma- dico prima di scivolare giù dal letto e battere una craniata sul pavimento.

Alcune volte penso che quella donna abbia qualche sorta di potere magico.

- Era ora!- esclama passandomi il latte e i cereali.

Ingurgito tutto in pochi minuti e mi fiondo in bagno a prepararmi. Un doccia veloce e un trucco semplice. Arrivo alla fermata giusto in tempo per prendere il pullman. Frugo nello zaino alla ricerca delle cuffiette quando vedo un foglietto.

" Buona giornata tesoro, fatti degli amici.

Oggi pomeriggio devo parlarti."

Mia mamma, sempre la solita, penso, chissà che vorrà dirmi di così importante.

Storia, mi sono sempre chiesta a cosa serva. Per sapere basta leggere.

La professoressa decide di interrogare,chiama due sfortunati alla lavagna e finalmente posso distrarmi a guardare il cielo limpido di San Francisco. Amo guardarlo, lo faccio appena ho un minuto libero, penso sempre a come sarebbe la mia vita se fossi un uccello, potrei scappare da tutto questo casino che è a mia vita, potrei smettere di combattere e farmi portare via dal vento.

La campanella dell'intervallo interrompe i miei pensieri, mi alzo e senza guardare in faccia nessuno mi dirigo in bagno.

Arrivata mi accorgo che c'è troppa gente perció decido di rimandare l'operazione all'ora dopo.

Suona nuovamente la campanella e torno in classe. Ora c'è scienze, perfetto, sono la preferita del prof non avrò problemi ad andare in bagno.

Siamo di nuovo qui, io e lei. Mi guardo allo specchio, so che non mi fa bene, ma d'altro canto è l'unica cosa che non mi fa stare male.

Avvicino sempre di più quel pezzetto di metallo alla mia pelle finché non sento un liquido caldo scorrere sul mio braccio.

"Non dovresti farlo."

Mi giro di scatto.

Save me ||5sos & 1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora