Capitolo 4: Metus

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"Voi mi state dicendo che noi quattro siamo la personificazione dei quattro elementi naturali?" Namjoon stava guardando i tre ragazzi piazzati davanti a lui, cercando di capire dai loro sguardi se lo stessero prendendo per il culo oppure fossero semplicemente dei decerebrati fuggiti da un manicomio.

"Esattamente. Non è una figata?" disse con tono entusiasta il più basso tra i tre, sorridendo a trentadue denti, dando poi una pacca sulla spalla al ragazzo alla sua destra che in cambio gli dedicò uno sguardo di fuoco... letteralmente.

Gli occhi di Taehyung emanarono un bagliore dai tratti rossicci, mentre le sue sopracciglia erano incurvate in un'espressione abbastanza spazientita. "Non. Toccarmi." Ordinò in tono deciso e fermo.

La causa dell'irritazione del biondo si affrettò ad alzare le mani in segno di resa, allontanandosi velocemente dall'altro. "Scusa scusa, non lo farò più."

Il corvino che invece non aveva ancora spiccicato parola scoppiò a ridere a quella scena, per poi poggiare una mano sulla spalla di Taehyung, che intanto stava ancora puntando il suo sguardo cagnesco sul maggiore. "Dai Tae, non spaventarlo in questo modo." Lo ammonì poi, ancora con un sorriso divertito sul volto.

Il maggiore allora si rilassò sospirando, per poi tornare a guardare il maggiore tra i quattro, che li stava osservando con un cipiglio poco convinto e leggermente irritato, dopo aver sussurrato un piccolo "E va bene" in tono tra il nervoso e l'annoiato.

"Ehi! Perché a lui non dici niente e a me hai fatto quella scenata?" urlò incredulo Jimin, notando che il biondo non aveva detto nulla al corvino dopo che quest'ultimo lo aveva toccato mentre a lui, qualche secondo prima, stava per incendiargli il culo con lo sguardo!

"Semplicemente tu non sei lui." Rispose il biondo con uno sguardo che voleva esternare l'ovvietà della sua risposta, per poi proseguire con "Lui è molto meno irritante di te."

"Ma andiamo! Solo perché ti ho risposto male una volta!" rispose spazientito Jimin, mentre stringeva i pugni.

"Per me è la prima impressione che conta e tu, nanetto, mi hai dato una pessima prima impressione." Rispose l'altro in tono canzonatorio.

"Nanetto a chi?" Jimin si avvicinò pericolosamente a Taehyung ma fu fermato dalla mano di Jungkook che gli si poggiò sul suo petto, spingendolo leggermente all'indietro.

"Smettetela voi due! Non mi sembra il momento di iniziare ad odiarvi ancor prima di conoscervi." Disse, dirigendo il proprio sguardo dai due litiganti a Namjoon, che anche se non lo disse, si trovava pienamente in accordo con il minore.

I due litiganti si lanciarono uno sguardo di fuoco prima di tornare ad ignorarsi e a guardare il nuovo arrivato, Jimin a braccia conserte con dipinto in volto un broncio infantile e Taehyung con le mani inserite all'interno delle sue tasche e un'espressione completamente apatica.

Jungkook spostò il suo sguardo irritato dalle figure dei due ragazzi a quella del maggiore, per poi prendere a parlare.

"Scusaci... il tuo nome?" Chiese il ragazzo dagli occhi azzurri al bruno, che si riprese dal suo stato di trance, dovuta ai mille pensieri che si accavallavano nella sua testa.

"Sono Namjoon..." rispose il ragazzo, inchinandosi in segno di presentazione. "Kim Namjoon, è un alquanto strano piacere conoscervi." Disse ancora non pienamente convinto di quello che stava succedendo.

Il corvino si inchinò anche lui, per poi alzarsi e con un sorriso d'incoraggiamento stampato sulle labbra iniziò a fare le presentazioni. "Io sono Jeon Jungkook e rappresento l'acqua." Disse mostrando la sua mano, dove brillante ma pallida risiedeva la cicatrice identificativa dell'elemento. "È davvero un piacere conoscerti Namjoon."

The Seven Elements - Vkook, Yoonmin, NamjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora