Capitolo 3

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Il mio primo pensiero fu...

~Merda~

Cercai di rielaborare la situazione cercando i pro e i contro, e gli unici pensieri che giunsero alla mia testa erano solo negativi.
Io stessa ero curiosa della strana ragazza di nome Eileen, ma non a tal punto di diventare sua amica o di avere altri tipi di relazione, a me bastava osservarla da lontano. Quindi quando capii che io stessa avrei dovuto accompagnarla a fare un giro turistico della scuola, cercai di rimediare al mio errore.

-Scusatemi, ma... Io non credo di avere tempo a sufficienza per offrire a Cooper un giro turistico per la scuola, figuriamoci per la città in più fuori sta piovendo, mi dispiace, ma non posso farlo...-

Guardai l'espressione sconvolta del preside, credo che fu la prima volta che sentiva un mio rifiuto, in qualche modo tutti riuscivano a convincermi, ma sentivo che se in quella occasione avessi accettato qualcosa di brutto sarebbe successo.
Il silenzio imbarazzante che avevo creato era stato spezzato dalla voce delusa di Eileen.

- Tranquilla, io e il Preside stavamo solo scherzando, non sei obbligata a farlo, in più  un genio come te ha sicuramente di meglio da fare-

Il preside non sapeva più che cosa dire e anche io preferii non parlare. Ero rimasta stupita dell'espressione di delusione di Eileen, non mi sarei mai aspettata che ci tenesse così tanto, era talmente sconfortata che aveva rivolto il suo sguardo verso gli armadietti. Il senso di colpa stava crescendo man mano che i secondi passavano e vedere gli occhi da cucciolo ferito di Eileen non aiutava affatto.

-Però...-

E come se fosse stata per davvero un cane, l'attenzione di Eileen ricadde immediatamente su di me.

- Non posso farti fare il giro della città, ma adesso sono libera fino alle dieci...-

-Quindi mi mostrerai la scuola?!-

~Cos'è quella espressione di felicità?!~

Il preside finalmente fece uscire alcune parole dalla sua bocca.

-Sapevo che potevo contare su di te Skye! Beh io vi lascio, ho delle scartoffie da sistemare-

Porse la mano aperta a Eileen per poter prendere i suoi documenti, poi si girò nella mia direzione e mi diede un gran saluto accompagnato de un sorriso felice.
Il preside ci aveva lasciato in quel lungo corridoio, solo io e Eileen.
Per non far vedere il mio imbarazzo mi girai velocemente dall'altra parte.

-Forza seguimi, il tempo passa in fretta-

-Certo, arrivo capo!-

Cercai di fare il giro della scuola il più veloce possibile, così da evitare altre situazioni imbarazzanti. Con la coda dell'occhio guardavo la sua figura che camminava al mio fianco, tra noi due c'erano più o meno dieci centimetri di differenza, era bassa, ma sapeva come far sentire le altre persone insicure.
Cercai di non parlare troppo, dissi solo le informazioni essenziali sulla scuola.

-... Io devo andare alla prossima lezione, ora sai dove sono le aree più importanti della scuola-

- Che peccato... avrei preferito che il nostro appuntamento durasse di più!-

-COS... A-Appuntamento?-

- Tranquilla, non ti agitare, stavo semplicemente scherzando!-

Ok, in quel momento mi ero stufata, non era la prima volta che mi stuzzicava. Ero sempre stata una persona molto suscettibile e anche una grand timidona, ma avevo sempre odiato le persone che si credevano troppo sicure di sé stesse.

- Senti Cooper...-

- Per favore chiamami Elieen!-

-Cooper, noi non siamo amiche e nemmeno conoscenti, ti pregherei di fare i tuoi scherzetti ad altre persone e non a me, tutto chiaro? -

-Diavolo Skye, non pensavo che ti scaldassi così tanto per una piccola presa in giro, in più sei stata tu ad offrirti volontaria-

-Ecco...Addio Cooper-

Feci i passi più veloci della mia vita per potermi allontanare da quella ragazza che aveva ancora il suo sguardo su di me, quando svoltai a destra per prendere la strada che mi avrebbe portata al mio armadietto feci un respiro profondo.

~Quella è matta!~

337 era il numero del mio armadietto color celeste, stranamente era situato in una parte abbastanza lontana rispetto alle altre aree principali della scuola, ma non mi aveva mai dato nessun problema quel luogo, anzi, grazie a quella posizione strategica avevo potuto conoscere i miei 2 migliori amici, direi anche gli unici che avevo.
Charlotte fin dal primo anno si era dimostrata una ragazza vivace, ma non faceva amicizia facilmente, dato che per molti anni aveva sofferto di bullismo perché la sua famiglia veniva dal Messico, quindi non dava più confidenza agli estranei anche se al terzo anno riuscì ad entrare nella squadra di cheerleaders della scuola dimostrando il suo talento.

-Eccoti qua signorina Johnson! Cosa hai fatto per tutto questo tempo sola soletta?!-

- Ho subito un'orribile tortura signorina Lopez!-

-Oh cara!-

-Già...-

-Forza ragazza, racconta a mamá Lopez todo lo que sucedió!-

- Ho incontrato il Preside Socck...-

-Di nuovo?! Vediamo, ti ha raccontato di come ha trovato un nuovo ristorante italiano?-

-Peggio...Ti ricordi la nuova ragazza sul pullman?-

-Sì l'albina-

- Mi ha chiesto di accompagnarla per farle fare un giro della scuola-

-So che non ti piace stare con le persone, ma non credi di esagerare? Pensavo che fosse qualcosa di più serio-

-Charlotte, quella lì è un diavolo che si traveste da bella ragazza!-

-Avanti Skye, so che ti piacerebbe conoscerla meglio! Ti sono sempre piaciute le persone strane e misteriose, scommetto che ti ha solo stuzzicato, probabilmente ha già capito che persona sei e ti ha messo alla prova!-

Charlotte non aveva tutti i torti, ero curiosa di sapere chi fosse Eileen, ma avevo già capito il suo comportamento e avevo deciso che le sarei stata il più lontana possibile.

-Ciao ragazze!-

Sentii la calda voce di Justin che ci chiamava con un tono felice, mi girai e...

-Tu! Che cosa ci fai qui?!-

Puntai il mio dito alla ragazza che stava affianco a Justin, mentre lei mi sorrideva tutta soddisfatta.

-Skye, tu conosci Eileen?-

- Io e la signorina Johnson ci siamo già presentate in precedenza-

-Oh! Ma lei è la tortura!-

- Hey Charlotte, quella informazione era confidenziale-

-Già, prima era stata una vera tortura, Johnson è una ragazza piuttosto noiosa!-

Le risate di Charlotte e Justin per me erano state un orribile tradimento nei miei confronti, come poteva lei prendermi in giro con i miei migliori amici?
La mano pesante di Charlotte continuava a darmi colpetti sulla spalla mentre lei rideva e si asciugava le lacrime.

-Allora, perché sei qui?

Dissi con un tono molto sgarbato per farle capire che non era la benvenuta.

- Il numero del mio armadietto è il 338, ho chiesto a questo ragazzo dov'era il corridoio in cui si trovava e lui mi ha risposto che andavamo dalla stessa parte così l'ho seguito-

338... Il numero dell'armadietto che da 4 anni non era stato di nessuno. Charlotte iniziò a ridere ancora più forte sapendo qual era la situazione, mentre Justin continuava a non capire e cercava una risposta tramite il mio sguardo... E lei era lì difronte a me con il suo solito sorriso e i suoi occhi rossi pieni di malizia.

-A quanto pare saremo vicine!-

Sussurrai il primo pensiero che attraversò la mia mente

-Merda!-

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