Capitolo 4

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Erano già passate 2 settimane dall'arrivo di Eileen, nuove voci si erano create sul suo conto, alcune erano positive mentre altre negative.
Una cosa che avevo notato di Eileen era quella che lei odiava quando le persone chiedevano qualcosa in merito alla sua malattia, quando un curioso si approcciava a lei solo per sapere della sua infermità lo fulminava con parole acide e con sguardi di odio.

- C'è una cosa che hanno inventato che si chiama Google-

Quando capitava una situazione del genere mi chiedevo il perché lei ne avesse parlato con me quel giorno sul pullman, cioè eravamo due estranee, eppure ricordavo ancora il suo bellissimo sorriso che sembrava essere rivolto alla più preziosa amica del mondo.

Nel frattempo Eileen si era completamente intrufolata nella mia piccola compagnia, si era fatta amica di Charlotte che aveva soprannominato Lopi e Justin con il nuovo nome di Tin Tin, Eileen trovava una certa somiglianza tra Justin e il famoso personaggio per via del suo ciuffo biondo che andava al in su che avvolte era accompagnato dalla sua fascia nera.

- Sono bellissimi questi soprannomi Eileen!-

Invece noi due ci continuavamo a chiamare per cognome, non avrei tollerato che quella ragazza diventasse una mia amica, anche se dovevo accettare la sua esistenza dato che la vedevo ogni giorno.
Scoprì dal preside che era stato lui ad assegnare l'armadietto 338 ad Eileen così sarebbe stata vicino a me, quando il Preside rivelò ciò che aveva fatto la rabbia in me era salita a dismisura perché per l'ennesima volta ero stata mal interpretata.

-Hey Skye, ora che lezione hai? Sbaglio o è l'ora libera?-

Mi domandò Justin per sapere cosa avrei fatto nella nostra ora libera.
L'ora libera era un progetto che aveva proposto il preside al primo anno, consisteva in un ora in cui gli studenti decidevano di fare un attività come l'arte, la fotografia o nel mio caso psicologia.

-Vado a fare psicologia, peccato che non sia tanto frequente. Solo una volta alla settimana e per giunta in classe siamo solo nove studenti-

- Da oggi sarete in dieci-

Sentii quelle parole solo dopo il forte suono metallico della porta del armadietto che si chiudeva, così guardai alla mia sinistra.

-Come scusa?-

Speravo di aver capito male la sua affermazione, ma il suo sorriso aveva già parlato per lei.

-Sai non mi ero ancora decisa come occupare la mia ora libera, poi un ragazzo di nome Kevin mi ha parlato molto bene delle lezioni che tiene la professoressa Williams sulla psicologia, quindi ho deciso di iscrivermi-

Ero certa che mi stava perseguitato, per ben quattro anni avevo frequentato il corso della professoressa Williams in tranquillità e ora era arrivata lei a rovinare tutto.
Presi il necessario per la lezione e cercai di allontanarmi il più velocemente possibile.

-Perché mi stai seguendo?!-

-Ti ho appena detto che avrei seguito il corso anche io-

-E questo cosa centra?-

- Non so dove devo andare, quindi é palese che io ti segua per sapere la strada, per caso hai paura che ti violenti?!-

-Sta zitta!-

-Ahahahah-

Arrivammo all'aula 106, aprii la porta notando che i miei compagni di corso erano già seduti nei loro posti prefissati ormai da anni, ed eccolo là, Kevin l'artefice della mia seconda condanna seduto con la sua aria innocente.

- Buon giorno ragazzi!-

- Buon giorno-

La professoressa Williams arrivò con qualche minuto di ritardo, era una donna giovane sulla trentina con occhi color nocciola e capelli setosi del medesimo colore, indossava sempre delle gonne diverse, alcune avevano motivi floreali altre invece avevano piccoli animaletti carini, non si truccava spesso, e se lo faceva era perché doveva andare ad un appuntamento galante con qualche tizio strambo conosciuto tramite siti internet o applicazioni.

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