capitolo 4.

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spero che succeda presto allora...

ripensavo a quella frase da tutto il giorno ormai, non riuscivo a togliermelo dalla testa, ne quella frase, ne il suo sorriso.
era tutto nuovo per me, non sapevo come comportarmi, avevo paura, paura di sbagliare, paura di farmi illusioni e castelli mentali, paura di non essere abbastanza.
La cosa che mi faceva più paura era il fatto che mano a mano che i giorni passavano, mi affezionavo sempre di più a lui.

8.00 pm
"jongin..usciamo?" dissi sdraiata sul divano
" boh per me va bene, dove vuoi andare? " disse alzandosi dal divano per andare in cucina
"dove vuoi ma usciamo" dissi guardandolo quasi per supplicarlo
" va bene sento gli altri" disse prendendo il telefono e chiamando qualcuno di cui soltanto lui sapeva l'esistenza, non sapevo nemmeno chi intendesse con "altri"
"ci aspettano alle 9 al pub" disse andando in camera
"va bene" mi alzai e andai anche io in camera, decisi di mettermi dei jeans strappati sulle ginocchia, una maglia a maniche corte e un giubbotto di jeans abbastanza largo, e ovviamente le mie vans.

9.00
io e Jongin eravamo davanti al pub ad aspettare non so chi.
dopo poco spuntò un gruppetto di tre ragazzi, uno più alto dell'altro, beati i nani, pensai.
ci raggiunsero e mio fratello mi presentò a loro
" bene questa è mia sorella Annarose toccatela e vi spezzo le dita e le do in pasto ai dinosauri" disse sorridendo, mio fratello è sempre stato così geloso
" ma bro i dinosauri non si sono estinti?" disse il più alto
"si ma li faccio resuscitare solo perché ti chiami Park Chanyeol" disse sorridendogli ironicamente.
" va bene bene, io sono Chanyeol piacere" disse porgendomi la mano, si avvicinò un ragazzo poco più basso di lui
"ciao io sono Baekhyun" disse sorridendomi e per ultimo si presentò un ragazzo, silenzioso e pacato
" ciao io sono Kyungsoo" disse porgendomi la mano, la afferrai e sorrisi dolcemente

entrammo dentro al pub e ci sedemmo sui divanetti, mio fratello e gli altri presero delle birre, io odiavo bere, quindi decisi di prendermi una semplice coca cola.

dopo un'ora si avvicinarono delle oche, con i capelli che sembravano fatti di paglia e i tacchi che sembravano i trampoli da circo, ma contenti loro, contenti tutti. Per non rovinargli il momento decisi uscire a prendere una boccata d'aria.

mi sedetti su un muretto, a pensare a..no a pensare a niente, iniziai a guardare il cielo fino a quando non mi sentii chiamare da qualcuno
"ehi ragazzina" disse un ragazzo poco più grande di mio fratello, mi irrigidii, non sapevo cosa fare
" hai un bel corpo sai?" si avvicinò a me, e potevo sentire l'odore dell'alcool
"vieni con me" mi strattonò per un braccio, cercai di liberarmi ma non ci riuscii, ero disperata, improvvisamente fuori non c'era più nessuno, non avevo nemmeno le forze per strattornarlo, sarà stato il doppio di me.
mi rassegnai, quando sentì una mano prendermi per l'altro braccio, mi girai terrorizzata, e lo vidi, Taehyung.

Taehyung mi strattonò dietro di lui, come per proteggermi, il ragazzo si avvicinò a lui, fino ad esserci faccia a faccia, ma taehyung non si mosse di un centimetro, non vidi paura nel suo viso, ma solo tanta, troppa rabbia.
"vattene" disse a denti stretti e con i pugni serrati
"sennò? chiami la mammina?" disse il ragazzo
taehyung in risposta gli diede un calcio nello stomaco, facendolo accovacciare per terra
"sennò faccio peggio di così" disse avvicinandosi al suo orecchio, mi prese per mano e mi portò via.
mi fermai di scatto, lui si fermò, non capiva, così d'istinto l'abbracciai.
"..grazie" dissi in lacrime tenendomi stretta al suo petto, come se avessi paura che scappasse
lui in risposta non disse niente, si limitò ad accarezzarmi i capelli e lasciarmi un bacio sulla fronte, mi prese per mano e mi portò via.
mandai un messaggio a mio fratello
"sto bene, ho trovato un amico, aspettami a casa, sempre se ci arrivi solo ;) xx"

Taehyung mi portò in un parco, ci sedemmo in una panchina, e scoppiai a piangere, per la seconda volta davanti a lui.
mi erano tornati in mente i ricordi di mio padre quando picchiava mia madre, quando la faceva svenire dalle botte che gli dava, era giunto il momento, dovevo dirglielo, mi aveva aiutata e lui era così curioso di sapere del mio diario, dovevo ricambiare il favore.

" ok te lo racconto" dissi asciugandomi le lacrime e girandomi verso di lui, lui sorrise, un sorriso sincero, e non aprì bocca, per farmi parlare.

"tre anni fa non abitavo qui, abitavo in Italia con i miei genitori e mio fratello." le lacrime iniziarono a scendere, lui mi toccò la guancia e mi asciugò una lacrima, feci un respiro profondo e continuai.
" mio padre picchiava mia madre, è passato dal dargli uno schiaffo leggero, a picchiarla fino a farla svenire." mi bloccai, iniziai a fissare il vuoto e continuai
"fino a quando un giorno mia madre non ce la fece più, non sopportava più le sue botte, il suo carattere, i suoi modi di fare, e mentre io e mio fratello eravamo a scuola e mio padre al lavoro, lei si tolse la vita, e lasciò me e mio fratello nelle mani di quel mostro, e quindi decidemmo di venire a stare qui, qui vicino abbiamo i nostri zii, siamo rimasti con loro fino a quando Jongin non ha fatto 18 anni, compiuti i 18 anni, abbiamo preso casa qua e ora stiamo qua." dissi tutto d'un fiato.
lui non aprì bocca, mi sentii stupida, avevo rovinato tutto, ora lui provava solo pena e pietà per me, non vedeva altro.
feci per andarmene, ma lui mi prese da un polso e mi fece sedere di nuovo.
" non ti preoccupare, non dovrai più stare male a causa di nessuno, ci sono io ora" disse guardandomi negli occhi.

Kim Taehyung.

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