capitolo 11.

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"PORCA PUTTANA NON L'ABBIAMO TROVATO"


secondo me mio fratello aveva un braccialetto, che si illuminava e suonava quando io e Taehyung eravamo a meno di un centimetro di distanza, non poteva essere vero sennò. 

Mi alzai, sbuffando, frustrata, andai di sotto da mio fratello e gli diedi uno schiaffo sulla nuca.

"e questo per cos'era?" disse toccandosi dove lo avevo colpito

"non lo so, ho avuto una scarica di nervi alla mano e ho colpito la prima cosa che avevo davanti" cercai di rimanere il più seria possibile, ma quando vidi Taehyung che si tratteneva dalle risate, e la faccia scioccata di mio fratello, scoppia, e così anche Taehyung e Kyungsoo. Jongin rimase impalayto davanti alla tromba delle scale, ma quando realizzò il tutto, mi prese e mi mise a testa in giù, mi lanciò sul divano ed iniziò a farmi il solletico. 


TAEHYUNG'S POV

ed eccola lì, ancora una volta ad ipnotizzarmi con la sua risata, con i suoi modi di fare, non potei non sorridere alla vista del suo sorriso. 

Questa ragazza è incredibile, riesce a sminuire anche una cosa grave quanto quella che le è successa oggi, riesce a raccontarmi le cose anche più oscure, fidandosi di me, e questa cosa mi rende più che felice. 

Dal primo momento che la vidi quest'anno, aveva fatto scattare quel qualcosa in me, che non mi era mai scattato prima, mi ha fatto sentire debole, dopo tutte le cose che ha passato è ancora qua, ferita, ma è ancora qua, io non ce l'avrei mai fatta. Mi ha fatto sentire persino stupido, quando mi ha lasciato lì impalato in classe, prima di scappare per la troppa timidezza. Mi ha fatto sentire importante, mi ha raccontato un sacco di cose della sua vita, anche non conoscendomi bene, lei si è sfogata, e la cosa mi ha fatto gioire in una maniera assurda. Mi ha fatto sentire apprezzato, ascoltato, quando le ho raccontato praticamente metà della mia vita, lei era lì, ad ascoltare ogni minima parola, chiedendomi di ripetere quando non capiva, per non perdersi niente. 

Questa ragazza stava diventando tutto in poco tempo, non potevo farmela sfuggire per niente al mondo, lo avrei rimpiato tutta la vita, di ragazze ne avevo viste e conosciute, ma come lei mai. Lei era unica, lei era Annarose Kim, non una qualunque. 


ANNAROSE'S POV

Pregai Jongin almeno mille volte di smettere di farmi il solletico, ma non smise fino a quando non mi vide le lacrime agli occhi dal troppo ridere. Vidi Taehyung fissarmi, dovevo avere qualcosa in faccia, era come...incantato. 

Corsi in bagno per vedere se effettivamente avessi qualcosa, ma non c'era traccia di niente, ne di mascara, ne di correttore, ne di non so nemmeno io cosa, niente. E allora perchè mi fissava? 

" ho qualcosa che non va?" dissi guardandomi allo specchio. 

"so di non essere tutta questa bellezza ma-" qualcuno mi interruppe. 

" ti fermo prima che tu possa dire qualche altra cagata" arrossi completamente, ma stavolta non lo sentii, lo vidi direttamente dallo specchio, stavo diventando rossa come i calzini che avevo addosso, ed erano tanto rossi. 

"ti sottovaluti troppo bub" disse avvicinandosi e spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 

"dovresti credere più un te stessa" mi fece girare, in modo da guardarlo dritto negli occhi, cercai di mantenere lo sguardo, ma non ci riuscii, abbassai la testa. Ma lui non voleva saperne, mi prese il mento e mi tirò su il viso e appoggiò la sua fronte alla mia. 

" sei bellissima, mettitelo in testa" mi sorrise, un sorriso sincero, uno dei tanti che mi aveva rivolto da quando lo conoscevo.

 Si avvicinò lentamente, troppo lentamente, veramente troppo. Non ne potevo più, decisi di avvicinarmi, le nostre labbra si incontrarono, questa volta per davvero. Mi circondò la vita con un braccio, io d'istinto portai le braccia dietro la nuca, giocando con i suoi capelli, sorrise. Mi chiese l'accesso, sarebbe stato il mio primo bacio, ero sicura di volerlo con Taehyung? ..si. Lo lasciai fare il bacio si fece più dolce,  le nostre lingue si scontrarono ancora e ancora, potevo sentire l'importanza che stava dando a quel bacio dal modo in cui mi teneva stretta, come per paura che scappassi. Ci staccammo e appoggiò di nuovo la fronte sulla mia, mi sorrise, ancora, non mi sarei mai stancata di quel sorriso, mai. 

"Tu mi piaci davvero Annarose.." mi spiazzò.


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