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Dicembre, 2017

<<Mamma me l'hai già ripetuto tre volte, ho preso tutto!>> urlai al telefono <<Non dimentico nulla qui, ho già fatto le valigie>> sbuffai mentre con tenevo stretto tra l'orecchio e la spalla il cellulare.

<<Ritorno solo per un mese, è inutile che mi porto l'intera casa>> strillai esasperata dalle sue continue raccomandazioni <<Mamma ci vediamo in aeroporto, ciao>> chiusi la chiamata e sospirai per scrollare il nervoso di dosso.

Stavo per tornare a Roma dopo mesi passati qui, in questa città che mi ha dato tanto, non pensavo ma mi sono trovata benissimo. Non vedevo l'ora di riabbracciare i miei genitori e tutti i miei amici. Alla fine avevo preso la decisione di studiare facoltà di Lettere a Milano, all'università cattolica.
Era la soluzione migliore per cambiare aria e conoscere nuove persone oltre che nuovi posti.
In effetti avevo due coinquiline:
Arianna e Federica.
Due ragazze molto vivaci e un po' pazzerelle, ma i loro consigli e aiuti sono stati fondamentali durante il mio trasferimento.
Anche perché Niccolò non mi è stato molto vicino, avevamo litigato per questioni del suo modo di vedere le cose. A me dava fastidio e così dal giorno della mia partenza non ci siamo più sentiti.
Arrivata lì non conoscevo niente, i nomi dei paesi e delle vie. Persino in metro avevo difficoltà ad orientarmi ma penso che sia normale, cambiare completamente habitat è difficile.

<<Mi mancherai un casino!>> disse mentre mi stringeva in un abbraccio. <<Pure tu Fede, ma non ti preoccupare. Ci sentiremo per telefono>>

<<Ehi Wendy dove vai senza salutarmi?>>

<<Ciao Ari! Ci vediamo tra un mese>> Abbracciai pure lei, sentivo che mi sarebbero mancate tanto. È quasi impossibile non affezionarsi a loro, sono così dolci e solari.

Sospirai lasciandomi alle spalle quella che era apparentemente casa mia per andare in aeroporto.
Roma aspettami, sto per tornare.

[..]

<<Casa dolce casa!>>

<<Ah tesoro sono così felice di rivederti!>> strillò mia madre una volta che misi piede in casa, soffocandomi in un abbraccio.

<<Fatti vedere! Sei cresciuta e sempre più bella>> mi accarezzò il viso e io le sorrisi <<Grazie mamma>>

<<Vieni c'è papà che ti aspetta>> lasciai le valigie in mano a mia madre, tanto ci avrebbe pensato lei a disfarle, conoscendola.

Mio padre mi strinse tra le sue possenti braccia facendomi sentire realmente a casa.
Alzai la testa per guardarlo negli occhi, blu e profondi come i miei. <<Ti sono mancata?>>

<<Ovvio bambina mia. Questa casa è vuota senza di te>> sorrisi senza staccarmi da lui <<mi mancava sentirti canticchiare e persino urlare contro tua madre>> mi uscì una risata di pancia, è davvero comico.

Dopo riaver abbracciato tutte le mie cose, ci sedemmo a tavola.

<<che ci racconti di Milano, Wendy? È bella come città?>> mi chiese curiosa

<<Beh, non si può paragonare a Roma. Ma devo ammettere che è affascinante, il centro soprattutto. Ci sono andata spesso con Federica e Arianna>>

<<Le tue coinquiline?>> annuì <<Sì, mi trovo benissimo con loro>>

<<E Niccolò?>> ecco, una pugnalata nello stomaco. Risentirlo nominare mi provocò una scarica elettrica per tutto il corpo e mandai giù a fatica l'ultimo boccone.

Non sapevo che dire, probabilmente lui avrà chiesto di me a mia madre più volte.

<<Sì tutto bene, ci siamo sentiti>> Mentì, ma lo feci per una buona causa. I miei genitori non si dovevano intromettere.

[..]

Un'ora dopo mi trovavo a casa di Marta assieme a Giulia, soprannominata Giù.

<<Che vento tira a Milano? È vero che fa un freddo cane?>> le lanciai un'occhiataccia <<non prendermi in giro scema>>

<<E dai sto scherzando. Però sono curiosa, dimmi hai conosciuto qualche bel Milanese?>>
Sbuffai alzando gli occhi verso il soffitto

<<Ahhh, fai così per Niccolò?>> cercava di stuzzicarmi. <<Non nominatemelo grazie>>

<<Come? Lui invece non fa altro che chiederci di te, poverino è distrutto>>

Ah certo, poverino.

Lui ha abbandonato la sua migliore amica dopo che si è trasferita in un altra città anziché supportarla e starle accanto.

<<La colpa non è mia, pensate che io sia così stronza?>>

Mi mangiucchiai nervosamente le unghie, Marta e Giulia avevano grande intuito per queste situazioni e di certo non se ne sarebbero state lì impalate ma avrebbero preso loro in mano la situazione.

<<Beh adesso che dite se usciamo a fare due passi?>> non capivo perché aveva cambiato argomento così velocemente <<Marta proprio oggi? Sono stanca>>

In realtà la paura di rincontrarlo per strada mi mangiava viva, Niccolò non stava mai a casa e di sicuro lo avrei incontrato, meglio di no.

<<Io che riesco solo a dire riportatemi da Wendy..>>

<<Cosa?>>

<<niente, presto capirai>>

TO BE CONTINUED...

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