È passato un po' di tempo e le cose stanno andando bene, io e Niccolò siamo a tornati insieme, non potevamo stare ancora per molto lontani e così ci siamo perdonati a vicenda, lasciando da parte il rancore, a volte è meglio perdonarsi che vivere con il rimpianto. Due settimane fa sono tornata a vivere a casa sua, c'era già una stanzetta per la piccola che prima di lasciarci avevamo arredato tutta di rosa, però poi è rimasta vuota. Non ha smesso di sperare che un giorno avrebbe potuto crescere insieme quella bambina che tanto ama e che ha visto crescere per nove lunghi mesi nel mio grembo. Adesso siamo una vera famiglia, come lui ha sempre desiderato e come ho sempre desiderato anche io.
Gaia è una bambina serena, non ha avuto nessun tipo di problema quando ci siamo trasferite, si è ambientata subito e ogni volta che vede Nic inizia a ridere come una matta e lui ci scherza, la riempie di affetto, è veramente molto affettuoso. Adesso ha iniziato da poco a gattonare, va da ogni parte della casa e si infila negli angoli più assurdi, bisogna veramente avere dieci occhi e io da mamma apprensiva non la perdo di vista un secondo. Qualche settimana fa si è tagliata vicino al sopracciglio perchè aveva sbattuto la testolina contro uno spigolo, mi ero distratta solo un secondo e quella fu veramente una giornata terribile, piansi tutta la serata perché mi sentivo in colpa, ma c'era Niccolò a consolarmi e a dirmi "Sei una madre fantastica, non ti manca nulla". Nonostante i suoi impegni lavorativi trova sempre del tempo da dedicarci, vuole cercare di essere il più presente possibile per Gaia perchè si è già perso nove mesi della sua crescita, vuole esserci quando inizierà a camminare, quando dirà la sua prima parola ecc...Capita ormai ogni mese che Niccolò deve lasciarci per i suoi impegni lavorativi ma è normale, fa parte della sua carriera e io non mi permetterei mai di arrabbiarmi, come posso?
Gli sarò grata a vita per tutto l'amore che ci da'.
<<Spugna! Sta buono!>>
Sto preparando la cena, Gaia è nel seggiolone e sta aspettando la pappa, è molto affamata a quest'ora e chiede lamentandosi il latte, scuotendo le braccine in aria ed è davvero buffa. Io sto ai fornelli e ogni tanto mi giro per controllarla, ma lei mi guarda con quegli occhioni oppure fissa Spugna che è seduto ai miei piedi, anche lui sta aspettando che io gli dia qualcosina da mangiare, ma meglio di no.
<<Solo uno eh!>> gli do un pezzettino di pane e lui scodinzola felice.
La porta di casa si apre, segno che è arrivato Niccolò, Spugna corre verso di lui e lo accoglie facendogli le feste.
<<Sì bello! Ciao!>>
Lo prende in braccio, con tutto il peso che ha e gli da dei baci, Spugna scodinzola e gli lecca tutta la faccia.
Dopo Niccolò si toglie le scarpe, le mette dentro la scarpiera e viene in cucina. Gaia si gira e inizia a muoversi nel seggiolone gioiosa, reagisce sempre così quando lo vede, è felice.
<<Ciao amoreee>>
Le da un bacino sul nasino, poi viene da me e mi cinge i fianchi con le sue braccia.
<<Ciao amore secondo>>
Ridacchio e mi volto,
<<Secondo?>>
<<Eh certo, Gaia rimarrà sampre la prima.>>
<<Ma pensa!>>
Mi giro per baciarlo, ci stacchiamo dal bacio e entrambi sorridiamo.
<<Come stai? Come è andata oggi in studio?>>
Gli chiedo girandomi per abbassare la fiamma del sugo in cottura.
<<Tutto bene! So stanco morto e ho na fame della madonna.>> Mi metto a ridere <<La fame non la perdi mai eh, vai a farti la doccia che fra poco è pronto.>>
<<Prima però famme saluta' la mia principessina!>>
<<Ma l'hai già salutata e poi sei tutto sudato! Dai!>> lo sgrido, ma a lui poco importa, la solleva da sotto le ascelle e la prende in braccio iniziando a darle dei baci rumorosi sul viso.
<<Dille, mamma ma quanto rompi?!>>
<<Ehi!>>
La riposa dove era prima nel suo seggiolone.
<<Vado a docciarmi e arrivo.>>Mentre lui è in bagno, servo i piatti, poi mi siedo e lo aspetto per iniziare a mangiare. Gaia inizia a piangere, non ce la fa veramente più ad aspettare, mi alzo e la prendo, mi sistemo per allattarla.
Dopo qualche minuto ritorna, con i capelli scompigliati e ancora umidi, una maglietta bianca indosso e i pantaloni della Roma, la squadra del cuore.<<Eccomi, buon appetito!>>
Gli verso il vino nel suo bicchiere.
<<Buon appetito, anche lei aveva fame..>>
Nic le lascia un bacio sulla fronte vellutata.
<<Come sta andando il progetto?>>
<<Molto bene, stiamo organizzando un tour negli stadi.>>
Sorrido ampiamente
<<Ma dai? Che bella notizia!>>
<<Sì>> lo bacio <<Ti rendi conto? Canterai negli stadi più grandi di Italia! Come Vasco e come tanti altri grandi della musica!>>
Sono troppo felice per la notizia che mi ha appena dato.
<<Chi lo avrebbe mai detto eh We'?>>
<<È tutto merito tuo e del tuo impegno>>
Dico mentre stacco la bambina dal seno e le faccio fare il ruttino.
<<Bimba vuoi venire in braccio a me?>>
Gliela lascio e nel mentre, sparecchio e pulisco la cucina.
<<Mmmh mi sa che qui qualcuno ha fatto qualcosa di sgradevole!>> mi metto a ridere <<E qualcuno come Niccolò Moriconi la cambierà.>>
<<Non ci penso neanche! Questo lavoro aspetta a mamma.>>
<<Potresti farlo anche tu ogni tanto, non si muore mica, vero Gaia?>>
<<E va bene!>> si alza <<Andiamo principessina! Saremo tutte belle e profumate!>>Dopo che ho finito di sistemare tutto vado in camera da letto a vedere che cosa stanno combinando, li trovo sdraiati sul lettone vicini, mentre Nic le racconta qualcosa sottovoce e mi si scioglie il cuore a vederli così.
<<Un giorno Gaia, ti porterò ai miei concerti. Eh sì, quando sarai un po' più grande però, guarderai il papà cantare e poi ti farò salire sul palco... ti piace l'idea?>>
Mi scende una lacrima.
<<Sei la mia piccola stella, prometto di starti accanto per sempre.>>
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Ovunque tu sia - Ultimo
FanfictionNiccolò e Wendy sono amici d'infanzia, le loro vite sono intrecciate dalla nascita ma ad un certo punto dovranno fare i conti con gli intoppi, la distanza, l'amore.