5.

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<<Come ti senti?>>
Le sfiorai la mano che subito ritrasse.

<<Niccolò perché sei qui?>>

Osservai la flebo nel braccio, attorno ad esso un livido violaceo <<Mi hai fatto spaventare>> dissi tremando.

Mi fece così tanta tenerezza vederla in un letto di ospedale con i capelli spettinati e il viso pallido.

I suoi occhi erano puntati su di me, tenevo lo sguardo fisso sulle mie mani tatuate mentre lei sospirò.

<<Va tutto bene Niccolò, stai tranquillo>>
aveva il tono di voce basso e tranquillo, forse pensai, non era più tanto arrabbiata con me...

<<Perché mi hai baciato?>>

<<Boh, mi andava>>

Alzai la testa per guardarla, anche in quello stato per me era bellissima.
Un raggio di luce illuminava i suoi capelli biondi, le sue labbra screpolate e rosee.

Se avessi potuto l'avrei baciata di nuovo.

<<Niccolò tu pensi di risolvere tutto così, alla leggera? Sei il mio migliore amico, la persona che preferisco al mondo. Mi hai spiazzata con quel bacio>>

Ah Wendy, quanto ti amo. Se solo potessi dirtelo.

<<Mi dispiace, credimi. In questi giorni non ho fatto altro che pensarci ma, Wendy io ho bisogno di te. Ti prego ricominciamo>>

La vidi sorridere, ma non era un sorriso vero ma forzato, quasi finto. Io conoscevo Wendy meglio delle mie tasche e capivo benissimo quando era sincera e quando no.
In quel momento sentivo che forse aveva ancora bisogno di tempo e io glielo avrei dato pur di riaverla al mio fianco.

Mi alzai dalla sedia scricchiolante, mi avvicinai per lasciarle un bacio fra i capelli.

<<Nic, grazie per essere venuto>> disse mentre mi allontanavo per lasciare la stanza.

<<Sono qui, quando vuoi.>>

[..]

<<Allora raccontaci, che ti ha detto?>>

Marta e Giulia stavano sedute sul mio letto, mi avrebbero dimesso in giornata e loro due nel frattempo mi tenevamo compagnia.

<<È stato qui, sembrava molto pentito.
Ha detto che gli manco e che vorrebbe ripartire da zero.>>

Mi mangiavo nervosamente le unghie come al solito perché in quel momento non sapevo che fare, se perdonarlo oppure prendere una pausa.
Per noi sarebbe stato troppo difficile e frustrante rompere un'amicizia che dura da una vita ma no, non credo che mai accadrà.
È solo una questione di tempo.

<<E come ti è sembrato?>>

<<Era sempre il solito Niccolò: i capelli spettinati, i tatuaggi sempre scoperti e il viso molto stanco>>

Già, il bambino che conoscevo non è cambiato.
Sono i tatuaggi che gli hanno dato un'immagine più dura, ma lui è tutto il contrario. Crede di saper fare il duro ma in situazioni difficili o di sconforto piange molto e cerca conforto nelle canzoni o nelle persone a lui più vicine. È la sua fragilità il suo punto debole.

<<E dagliela questa seconda possibilità Wendy! È perso senza di te.>>

Ha ragione, anche io sinceramente non riesco ad immaginarmi una vita senza di lui. Sono troppo legata a lui, è la persona a cui io sono più grata per tutto quello che abbiamo passato insieme e per tutte le volte in cui lui c'è stato.
Nonostante abbiamo entrambi molti difetti non riusciamo a stare l'uno senza l'altra.

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