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Dall'ultima volta che ho visto Niccolò sono passate due settimane, altri giorni distanti, mi sono resa conto di aver esagerato, di aver detto delle frasi sbagliate e che lo avranno ferito sicuramente ma quando dentro c'è tanta rabbia è inevitabile. Avrei voluto dirgli tante cose quel giorno ma non sono riuscita a parlare, gli avrei sicuramente detto che mi manca tanto, che lo amo ancora dopo tutto questo tempo, che vorrei che fosse presente nella vita di Gaia, che sono fiera del lavoro che sta facendo come cantante.
Da una parte provo rabbia perché quel giorno quando stavo per partorire avrei voluto che ci fosse stato, me lo aveva promesso e io avevo paura. Non riuscivo a stare tranquilla, ogni minuto che passava speravo che dalla porta della sala parto entrasse Niccolò ma ciò non è successo, avevo comunque mia madre al mio fianco che mi teneva la mano. È stata di grande aiuto ma non era la stessa cosa che avere al proprio fianco la persona che ami, sarebbe stato bellissimo. Alle 00:15 è nata Gaia, il mio raggio di luce, ho scelto questo nome perché è sempre piaciuto a Niccolò, ma veramente eravamo entrambi d'accordo.
Da me ha preso gli occhi e il colore dei capelli, il resto lo ha preso da Cristian, proposito di lui: non si è mai fatto sentire, neanche il giorno del parto. Ero in ospedale ormai da ore e gli avevo mandato un messaggio che ero in travaglio ma non lo visualizzò neanche. Non sono mai riuscita a capire come si faccia a non accettare una bambina che è sangue del tuo sangue, a non volerle bene, neanche interessarsi di come sta, è disgustoso.
Nella vita di Gaia, vorrei che ci fosse una persona presente che le vuole veramente bene e noi vogliamo che quella persona sia Nic. È molto arrabbiato con me, in questi giorni ho provato a chiamarlo molte volte ma trovavo sempre la segreteria, su Whatsapp neanche visualizzato i messaggi. Io lo capisco ma voglio rimediare, chiedergli scusa e spero che mi perdoni, se non lo farà lo rispetterò e aspetterò ancora.

<<Dove vai tesoro?>>
Mi chiede mia mamma varcando la soglia della camera da letto.
<<Vado da Niccolò.>>
Sto vestendo anche la piccola, verrà con me.
<<Ah ho capito, Wendy forse ha bisogno di tempo, non credi?>>
<<Mamma lo so, ma voglio solo chiedergli scusa, se non mi perdonerà gli darò tutto il tempo che vuole.>>
<<Ecco fatto amore.>>
Prendo in braccio Gaia e mi metto in spalla la borsa.
<<D'accordo tesoro.>>
Do un bacio a mia madre, lei ne dà uno alla bambina <<Ci vediamo dopo nonna!>>
<<Ciao amori miei>> .

Sono arrivata, casa sua è a pochissimi passi da noi e sono in ansia, ho il cuore che mi batte fortissimo e tengo in braccio Gaia che si sta lamentando da tempo, ha pianto per tutto il tragitto in macchina perché non le piace molto uscire.

Suono al campanello aspettando che venga ad aprirmi.

<<Chi è?>>
<<Wendy.>>
Apre la porta e rimane di sasso.
<<Ciao Nic.>>
Gaia sorride e allunga la sua manina, lui la guarda e abbozza un piccolo sorriso.
<<Ciao bimbetta, che bella che sei>>
<<Posso entrare?>>
<<Sì.>>

Mi guarda e entriamo, chiude la porta alle nostre spalle. Mi sento impacciata e in imbarazzo come una adolescente alle prese con la sua prima cotta. Non so bene come comportarmi ma so che devo semplicemente essere me stessa, è sempre il solito Niccolò che conosco da quando sono bambina, non devo trattenermi questa volta.

<<Scusami non volevo disturbarti.>>
<<Tanto nun stavo a fa niente.>>
Gaia lo guarda con gli occhi spalancati, sembra incantata ogni volta, anche lei va pazza per lui, d'altronde come si fa a non esserlo.
<<Vuoi venire da me?>>
Gliela passo e la stringe a sé, mi si scioglie il cuore.
<<Ohh sì, come pesi! Mamma te fa magnà?>>
<<Nic, possiamo parlare? Ti prego.>>
Non mi presta molta attenzione, è impegnato a dare dei bacini a Gaia.
<<Okay, andiamo di là.>>

Ci sediamo sul divano, lo guardo mentre mette la piccola sulle sue gambe e lei inizia a tirare i lacci della sua felpa.
<<Ahahah te piacciono? Sì?>>
<<Nic...>>
<<Dimmi Wendy, ti ascolto.>>
Prendo un respiro. <<Lo so, sei molto arrabbiato e ti ho ferito. Però sai che ne ho tutto il diritto? Sei mancato nel giorno più importante, me lo avevi promesso...>>
<<Si dà il caso che quel giorno non me la stavo spassando, avevo un concerto. Wendy anche io avrei voluto essere al tuo fianco, ma il lavoro è lavoro!>>
<<Okay, dopo? Sei venuto in ospedale? No.>>
<<Sono stato stronzo ed egoista, ma nun è vero che ne ne frego di voi.>>
Stringe Gaia al suo petto
<<Vorrei esse presente pe lei, essere un padre.>>
Mi si fanno gli occhi lucidi e non posso nasconderlo, sto provando un'emozione fortissima.
<<Io... te chiedo scusa. So venuta qua pe questo, nun so se me perdonerai ma me dispiace, ti amo...>>
Si avvicina col viso e mi stampa un bacio, rimango stupita ma poi ricambio.
Ci stacchiamo dal bacio, fronte contro fronte.
<<Mi sei mancata... mi siete mancate!>>
Guardo Gaia e mi scende una lacrima, di felicità.
<<Da oggi iniziamo la nostra vita insieme.>>

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