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"I divini non amano i grandi battaglioni, ma chi sa sparare bene."
-Vecchio proverbio che circola nei domini di Osyrìsse.
"Ah, che bella cosa è saper qualcosa!"
-Jason Tebaldo Bapt di Molerl, un commediografo vissuto nell'antichità.
Fonti non del tutto affidabili lo collocano tra lo Avanti D.A. 190.551 e lo Avanti D.A. 190.602
Mishrè Ythamon spinse il timone a babordo, accompagnandolo per un mezzo giro, prima di bloccarlo. Il suo comando scivolò dalla timoneria alle postazioni dirimpettaie alle scalinate per la balconata.
Luci e avvisi si accesero sugli schermi piatti, illuminando le reazioni dei subalterni lì al lavoro.
Sydara aprì il ventaglio e si fece aria con tre colpi.
Ad un occhio estraneo, la quantità di elettronica e personale necessario per manovrare la 'Rhenna Tharata sarebbe sembrato uno schieramento impressionante; trenta anime addestrate, ognuna conscia di guidare e supervisionare una parte di un processo in più stanze, articolato almeno quanto complesso.
Bloccò il ventaglio in posizione davanti alle proprie labbra. L'ammiraglia della sua flotta militare richiedeva più di mille-e-duecento teste nelle aule di comando per muoversi.
Mishré Ythamon serrò la mascella e spinse un sospiro fuori, a denti stretti. Regolò il timone di due gradi a babordo.
Lo sforzo gli metteva in evidenza le vene delle mani, che spuntavano sull'incarnato blu, scurito dagli anni trascorsi a prendere fin troppo ossigeno all'aria aperta.
Una ridda di scricchiolanti proteste metalliche si diffuse sul pavimento, rotolando dai fianchi delle paratie di dritta. Le accompagnò un coro di scosse sorde, veloci a diffondersi lungo lo scafo. Dietro il ventaglio, Sydara ghignò.
«Non preoccupatevi, Vostra Grazia» dichiarò il capitano. Spinse il timone per un ciclo di giro, tenendo d'occhio i trilli luminosi dei rubini di segnalazione, incastonati nelle crune d'ogni raggio, e arrestò il circolo a tre quarti del secondo giro, chiudendo in linea d'orizzonte. «È tutto nella norma.»
Sì, ho notato. «La ringrazio per questa nuova davvero confortante.»
«Dovere, Vostra Grazia.» Alzò lo sguardo al grande pannello inclinato davanti alla timoneria e seguì l'avanzare d'una riga di testo informativo.
Sydara accolse le sue parole con un cenno del capo. Congiunse le mani sulla fascia e gli andò incontro, ascoltando il picchiettio dei suoi tacchi sfocare in mezzo ai lamenti alzati dallo scafo della jachta.
Si accostò al timone, un paio di passi prima di affiancare mishrè Ythamon. Si affacciò a curiosare le attività in corso lungo il piano inferiore. Il primo ufficiale Athaysh stava sorbendo una tazza di làmnna calda portato da una cameriera di bordo. Nel mentre, il contro-capitano Tervnìz stava consegnando la sua postazione a due giovani sottufficiali. Erano mishrè Drizni e mishrè Zerèt.
«Mi ha confuso con qualcuno, per caso?»
«No, non servo altra persona che voi.»
«Quindi si ricorda che è Vyntsa quella che teme per ogni colpetto, non è vero?»
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Il volo dell'Aquila Dayrakyna
FantasyIl tramonto di un'epoca è l'alba dei tempi a seguire, portato dai venti del cambiamento. E questi spirano, con crescente potenza, attraversando le astrali vastità delle Venti Volontà. Dalle spire più alte ai sobborghi sotterranei, le incertezze e i...