CAPITOLO 15

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Vedendomi incapace di reagire, di muovermi, Emanuele mi prende in braccio e mi mette in macchina, appena sale al lato del conducente gli chiedo di portarmi da mio padre.
Arrivati all'ospedale chiedo al desk dove posso trovare mio padre, loro mi dicono che adesso è in sala operatoria, ma dopo lo porteranno al primo piano nella stanza 312, se l'è vista brutta perché ha perso molto sangue, ma fortunatamente il proiettile non ha colpito organi vitali...
Verso le 15 lo portano in stanza, corro da lui mentre gli tengo la mano, gli dico "papà nonostante tu non ti sia comportato bene in passato ti voglio bene.. ho visto il cambiamento in te, ho visto come hai cercato in tutti i modi di farti perdonare da noi, ma soprattutto da me, ti ringrazio per non avermi mai fatto mancare niente davvero, so che non ti dimostro mai l'affetto che provo per te e che non ti dico mai quelle 4 paroline importanti che a volte si celano nei miei gesti, ma ho ancora tanto da dirti e dimostrarti, perciò non lasciarmi, io ho bisogno di te"
Mi accascio su di lui e inizio a piangere, poi sento una mano accarezzarmi i capelli, alzo la testa e papà è sveglio
"Papo mi hai fatto prendere un colpo non lo fare mai più"
Lui "piccola mia, io farei di tutto per te, so che ormai sei grande, ma per me rimarrai sempre la mia piccola indifesa, bisognosa di protezione"
Entra Ema e dice "signore non si preoccupi ora ci sono io con lei, non le farò mancare niente e la terrò sempre al sicuro"
Papà "lo so, ma rimarrà comunque la mia piccola donna e finché vivrò la proteggerò e non smetterò mai di preoccuparmi per lei"
Io " grazie a tutti e due, ma 1 so difendermi da sola 2 adesso potete spiegarmi cosa è successo?"
Ema "ok, allora sono arrivato sotto casa ma tu non c'eri, ho provato a chiamarti, tu non mi rispondevi, ho chiamato tutti e nessuno sapeva dove fossi così mi sono messo d'accordo con tuo padre e trovarti"
Fa una pausa poi continua
"Dopo un'intera giornata a cercarti e non averti trovata sono tornato a casa.
2 giorni dopo mentre stavo uscendo di casa, trovo Marco ad aspettarmi davanti alla macchina.... inizia con l'accusarmi di averti rubata a lui, mi ha detto che ha cercato in tutti i modi di farci lasciare, ha addirittura fatto tornare Claudia ed è riuscito nel suo intento, per questo quella mattina ha lasciato Giulia per riprendersi te, ma gli ha detto male perché ci siamo chiariti e siamo tornati insieme. Così è sparito per un po', per organizzare un piano e tornare, ma tu non lo volevi, è venuto da me per farmi fuori, ma appena ha tirato fuori la pistola è arrivato tuo padre e si è messo in mezzo... ha preso la pallottola destinata a me e lo ringrazio per questo e per fortuna è ancora qui con noi"
Non riesco a crederci, ho rischiato di perdere gli uomini più importanti della mia vita...
Grazie a dio però sono ancora qui con me e da adesso non sprecherò mai più un giorno della mia vita... dall'avere tutto in un secondo puoi ritrovarti senza niente.

Un personal Trainer come fidanzato #dasistemareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora