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I primi raggi del mattino entrarono nella graziosa stanza celeste di Hermione. Non ricordava molto della sera prima, sapeva solo di essere stata ad un locale nella Londra babbana e forse di aver adocchiato un ragazzo, ma nulla di così complicato. Girandosi sul fianco destro, per rimarcare la non voglia di alzarsi dal letto, si accorse di un ragazzo addormentato accanto a lei , con un particolare faccino angelico e un sorrisetto stampato in volto.

"Come cazzo ho fatto a trovare questo qui in un locale babbano ma, soprattutto, come cazzo ci sono finita di nuovo a letto?!" Pensò Hermione fra se e se, immaginandosi di star urlando tutte quelle cose nella sua testa. Nell'acuta mente della ragazza si stava infatti svolgendo un lungo monologo sul perché delle sue azioni negli ultimi cinque anni; ma non fece in tempo ad alzarsi per vestirsi e spedirlo via come tutti gli altri, perché il biondo aprì i suoi occhi vitrei, mostrando così le sue iridi azzurre illuminate dal sole tiepido di quel sabato mattina.

"Buongiorno Granger, dormito bene?" Esordì lui ghignando con ancora la voce impastata dal sonno. "Niente affatto Malfoy, con te accanto preferirei risvegliarmi in una gabbia circondata da tigri, pronte a pasteggiare saziandosi del mio corpo." Sputò acida lei.
"Siamo di buon umore vedo. Beh, io ti ruberò un croissant al piano di sotto e scapperò come ormai sono solito fare. Ho delle faccende importanti da sbrigare al Manor e devo tornare in ufficio ad analizzare qualche caso prima che arrivi il lunedì."

Draco Malfoy, la serpe più stronza, viziata e astuta di Hogwarts, era diventato un rinomato avvocato, probabilmente perché buono nell'arte di inventare balle su balle; Hermione Granger, la strega più brillante, orgogliosa e determinata del castello, aveva invece intrapreso la carriera di sottosegretario dell'attuale ministro della magia. Era un ruolo importante il suo: aspirava difatti a divenire lei stessa ministro un giorno e a governare il mondo magico nel migliore dei modi.

Lei però aveva un problema. Da tempo ormai amava svagarsi nei locali con la storica amica, Ginevra Weasley, portandosi a letto almeno un paio di ragazzi per ogni fine settimana. Da quando aveva scoperto il sesso le era letteralmente cambiata la vita: era diventata sesso-dipendente, lussuriosa e si sentiva lei stessa peccaminosa nel compiere così di frequente quelle azioni, secondo lei tanto sporche e criminali quanto rubare o uccidere qualcuno.

I due amici del cuore, Harry Potter e Ronald Weasley, erano a conoscenza di questo suo lato "oscuro" e avevano cercato più volte di aiutarla a risolvere il problema, tentando di imporle invano un milione di rimedi come viaggiare e cambiare le proprie abitudini quotidiane, fare lunghe passeggiate e passare più tempo con gli amici di una volta.
Hermione tuttavia si era abituata alla nuova lei, sentendosi più sicura di se stessa e di come affrontasse la vita usando gli uomini come mezzo per ottenere ciò che desiderava. Non si scandalizzava più quanto prima nel pensare a quelle azioni rivoltanti così di frequente, le piaceva davvero il suo "originale" e recente modo di fare.

Tanto intelligente quanto dubbiosa, si chiedeva spesso cosa volesse davvero da Draco Malfoy, oltre al voler passare una notte ogni tanto in dolce compagnia.
Era molto calcolatrice a riguardo, tanto dall'aver scritto una lista di tutti gli uomini caduti nelle sue grinfie insieme a ciò che da essi aveva ottenuto: vicino al nome di Malfoy c'erano solo una spunta verde e tanti punti di domanda, come a voler farsi aiutare, dai segni di punteggiatura, nel trovare ciò che davvero desiderasse da quel dannato ragazzo.
Lo aveva sempre trovato attraente, ma non era mai stata in grado di dimenticare quanto i due si fossero odiati ad Hogwarts e quanto i due, tutt'ora, non amassero la compagnia l'uno dell'altra.

Anche lui spesso si poneva questo genere di domande: fin dai tempi di scuola aveva adocchiato migliaia di ragazze e forse, proprio perché Hermione era una delle mancanti sulla sua lista, la bramava così tanto. Anche lui era sempre stato cinico e stronzo con tutti, ma ciò non vuol dire che non potesse trovare figa e irraggiungibile la Granger, il corpo della Granger più che altro.

Hermione da giorni si tormentava le meningi col pensiero di chiudere con Malfoy, di non vederlo più. Avrebbe avuto sempre tutti i ragazzi del mondo e non voleva di certo attaccarsi ad uno stupido biondo, detestato fin dall'alba dei tempi, solo perché ci sapeva fare più di altri.
Gli avrebbe probabilmente parlato nei giorni seguenti per informarlo del suo pensiero a riguardo, sperando ed essendo certa del fatto che anche lui non nutrisse una particolare simpatia nei confronti di Hermione.

Eppure entrambi attendevano sempre con una certa smania il fine settimana...

Sentì la porta chiudersi con garbo al piano sottostante: lui era sempre fine ed educato, non sbatteva le porte come lei quando aveva voglia di ammazzare qualcuno. Sentì dare un giro di chiave e pensò, mangiandosi una mano per non urlare, al perché gli avesse concesso una copia delle chiavi di casa.

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