I mesi passarono, Cody non mi da più fastidio ma la mia vita sta per cambiare. È ormai gennaio, mamma va e torna per lavoro, mi manda i soldi per potermi fare la spesa e ci pensa lei alle bollette e all'affitto.
Sto studiando il giusto, Summer è appena andata via visto che le serve una mano con letteratura, il campanello suona così vado a vedere, che si sia dimenticata qualcosa? Apro, è tornato."Evan..."
È l'unica cosa che dico vedendo mio fratello maggiore, prima della sparatoria mia mamma mandò mio fratello maggiore dai miei zii in Texas perché era un caso perso, ribelle, faceva disastri, si metteva sempre nei guai ma con me era super protettivo.
"Che fai non mi abbracci?"
Dice posando le valigie. Mi fiondo tra le sue braccia, ha i capelli blu sbiaditi, ha fatto anche palestra vista la sua massa muscolare.
"Dio non ci credo, sei tornato...!"
"La mamma?"
"Va e viene per lavoro, ma ora dimmi perché sei tornato!"
"Devo rimanere sulla porta?"Lo faccio entrare, gli faccio un bicchiere di succo alla pesca, lui lo adora. Mi ricordo che la mattina da piccoli facevamo colazione insieme con del succo. Parliamo tutto il giorno, da quel che ho capito è tornato perché la zia si sta trasferendo in Europa e Evan voleva stare con noi, quando era da mia zia non è stato con lei ma in un collegio, ci mandava delle lettere che leggevo solo io perché infondo a mamma non importava di Evan, mia zia e il collegio erano la scusa perfetta per liberarsi di lui.
"Beh è ora di cena, ordiniamo qualcosa?"
"Ho un'idea migliore, andiamo a mangiarci del sushi...!"
"Signorina Peters, si vada a cambiare!"Rido di gusto e vado a cambiarmi, metto un jeans nero, una maglietta dei nirvana e un cardigan verde militare, metto i miei amatissimi anfibi e mi lego i capelli in una coda bassa, scendo di corsa e vedo il biondo che mi aspetta, saliamo in macchina e ci avviamo al ristorante.
Appena entro vedo l'ultima persona che vorrei vedere nella vita, Cody."Hey Cody, guarda c'è sgorbietto, occhio mica che ti picchia!"
Evan fa per andargli in contro ma lo fermo.
"No non lo picchio, vi faccio saltare la testa a tutti, e una volta finito vi farò diventare dei nuggets che serviranno al mc drive, spero tanto che una volta diventati pezzi di carne vi ordini qualcuno che non mangia da giorni e sentiate il dolore di essere masticati, ingoiati, digeriti e cagati... detto questo buona cena cari!"
Andiamo al mio tavolo, da lontano li vedo schifati, inorriditi ma non mi importa.
"Sei stata spietata!"
"Sai quanto me ne frega?"Dico chiudendo il menù, aspettiamo che ci portino le nostre portate.
"Perché ti chiamano sgorbietto?"
"Non lo so, parliamo di altro?"
"No mi dispiace ma non mi sta bene, è ingiusto, nessuno può prendere in giro la mia sorellina!"Finiamo la cena in tranquillità ma qualcosa mi dice che mai sarò tranquilla.
Usciamo dal locale dopo aver pagato, ad aspettarci fuori c'è il gruppetto degli imbecilli."E così sgorbio hai il fidanzato?"
Dice Eric, il fratello minore di Cody.
"Vedo che ti manca qualche neurone Eric, magari è una cosa ereditaria e te l'ha passata tuo fratello, io ho la fortuna di averli tutti!"
Sputo fuori acida come un limone marcio, pensano di farmi paura ma la loro unica paura devo essere io.
"Non ti azzardare troietta!"
Urla il biondo difendendo il fratello.
"Come sta la schiena?"
"Devi delle scuse"
"Giusto, mi scuso di non averti colpito troppo forte, adios!"Ci avviamo alla macchina e torniamo a casa, quando tocco il letto mi addormento di sasso, è stata una giornata pesante e piena di sorprese.
"Mel, alzati!"
Dice mio fratello scuotendomi, ha la voce rotta dal pianto.
"Che succede Evan?"
"Scendi perfavore..."Mi alzo velocemente e corro al piano di sotto. Poliziotti, io odio i poliziotti.
"Buongiorno, qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?"
"Salve, sono il tenente Westeld, lei è Melani Peters?"
"Ehm si ma posso avere delle spiegazioni?"
"Sua madre è stata ricoverata in una clinica psichiatrica per tentato omicidio..."