Capitolo 2

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Il giorno dopo Matthieu si risvegliò  con la testa dolorante a causa della lunga notte passata a cercare di catturare quel volto di cui era tanto innamorato ; era riuscito soltanto a tracciarne un profilo incerto.

Svogliatamente cominciò a cacciare tutto l’occorrente dentro alla sacca, di ritorno dal bagno acciuffò al volo una barretta di cioccolato e mangiucchiando scese di fretta le scale, diretto in accademia.

“Cos’hai, t’è passato addosso un tir?” gli chiese ridendo Julie, una sua compagna di corso.

“No, ho solo studiato tutta la notte, sono esausto.” ma mentre lo diceva arrossiva, sentendo avvampare  le guance d’un rossore vergognoso.

“Come no, come no… “  e rise.

Ancora più svogliatamente trascinò i piedi fino alla classe di Contemporanea, sbuffando e sbadigliando.

“Hai dormito male?” una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare. Voltandosi scorse Lisa, impacciata dentro al suo grande cappotto, la sciarpa di traverso. Il cuore cominciò a volare. “Ehm… più o meno.”

“Ti va di bere un caffè insieme, oggi pomeriggio?”

Matthieu non riusciva a credere alle sue orecchie. “Certo! Mi fa molto piacere.” ed arrossì ancora.

“Allora a più tardi!” Lisa scomparve velocemente dentro all’ascensore, lasciandolo lì come uno stupido.

Aveva ancora le gambe un po’ tremanti, ma sulle labbra gli si stampò un sorriso ebete che rimase lì fino a quando, alle cinque del pomeriggio, si diresse al negozio di antiquariato in cui lavorava Lisa.

“Mi dispiace da morire, devo ultimare un lavoro. Potrei metterci ancora mezz’ora!”

“Non preoccuparti, ti aspetto qui.” Quale occasione migliore per catturare finalmente il suo volto. Mentre la guardava lavorare Matthieu tracciò velocemente a carboncino un ritratto della bella Lisa, che nascose colpevole quando lei finalmente arrivò, zaino in spalla. “Perdonami ma non potevo proprio lasciarlo a metà.” Così si incamminarono verso il solito caffè.

“Com’è fare l’antiquario?” le chiese Matthieu sorseggiando il suo tè. Lisa mandò giù una cucchiaiata di cioccolata e sorrise “Mi piace. Guadagno qualcosa e nel frattempo faccio pratica, voglio fare la restauratrice.”

“Davvero? Figo!”

“Molto! E’ soddisfacente riportare in vita qualcosa che ormai viene considerato vecchio, poco bello. Oltre ad essere un lavoro tremendamente affascinante è anche divertente.”

“Mi piacerebbe vederti all’opera…” Matthieu arrossì, sperò con tutto se stesso che la giovane non lo fraintendesse. Lei sorrise dolcemente “Se vuoi puoi passare in negozio domani, lavorerò su una cassettiera molto antica arrivata in negozio stamattina. Mi hanno detto che arriva da Londra…”

“Sarebbe perfetto, domani pomeriggio non ho lezione.” Matthieu pensò che saltare una lezione di Contemporanea non avrebbe di certo fatto male a nessuno.

Si salutarono dandosi appuntamento al giorno successivo.

La restauratriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora