Capitolo 5

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Quella mattina Matthieu si alzo presto per andare all’appuntamento con Lisa, che l’aspettava al negozio di antiquariato. Mentre ripercorreva quelle strade, avvolto nella sua sciarpa blu cobalto, ripensava alla serata passata con Lisa, alle risate, alla grande scoperta che avevano fatto sull’alchimista e alla ricerca del suo libro. Ripensò alle parole di lei, alla notizia che sarebbe tornata in Italia e gli si mozzò il fiato, cercò di non pensarci visto che ormai era quasi arrivato al negozio.

Ehi! – esclamò Matthieu entrando.

Ehi! Matt, dammi due minuti, devo coprire questo quadro perché oggi il mio capo deve spedirlo a Londra.

Londra? 

Si Londra! Perché?

Lisa… ieri sera, dopo che te ne sei andata, non riuscivo a dormire. Allora mi sono messo a fare

 delle ricerche su quell’alchimista, ho scoperto che le uniche biblioteche, che trattano libri… come posso dire…  “esoterici” si trovano precisamente a Londra, Praga e Dublino. 

Ora… quello che ti voglio proporre è che…  se tu e io partissimo questo fine settimana per questi luoghi che ti ho già nominato e cercassimo il libro di Hohenheim?

Lei lo guardò come se avesse appena detto una bestemmia, con gli occhi sbarrati e increduli stava per formulare una domanda quando lui la bloccò in tempo.

So che cosa mi stai per dire… infatti questa notte ho lavorato per fare questi. – riprese in fretta Matthieu 

Uscì dalla tasca due tesserini, Lisa li riconobbe subito perché erano gli stessi che avevano i colleghi del suo capo che lavoravano come ricercatori per lo studio e la traduzione dei libri antichi. 

Matt! – cominciò Lisa - Dimmi che non hai pensato veramente di…

Entrare come ricercatori e chiedere una consultazione? SI! – rispose entusiasta Matt, con gli occhi pieni di eccitazione e frenesia. Guardando quelli di Lisa notò altrettanta eccitazione ma anche tanta paura.

Matt non possiamo, se si viene a scoprire che i tesserini sono falsi corriamo un grosso guaio, oltre al fatto che rischiamo di essere buttati fuori dall’accademia…

Non temere so quello che faccio… e non aver paura per l’accademia mi prendo io tutta la colpa, non permetterò che tu venga buttata fuori. 

Matt… io… 

Ce la faremo!

Esclamò quella frase con vemenza, tanto da non accorgersi di aver stretto le braccia di Lisa. Ora erano uno di fronte all’altra… occhi negli occhi, nella stanza del retro bottega, in un silenzio reso pesante dalla penombra che li circondava.

Suonò la campanella posta all’ingresso e Lisa, sobbalzando, domandò:

Chi è?

Una voce grassa e profonda rispose a quella domanda e nel volto di Lisa comparve un’espressione di puro terrore.

Arrivo! – esclamò. Poi, rivolgendosi a Matthieu, sussurrò - Tu nasconditi qui dietro e non fiatare.

Matthieu si nascose dietro una catasta di mobili, coperti da un lenzuolo, e guardò Lisa andare ad accogliere la persona appena arrivata. Passaro circa 15 minuti e, vedendola ritornare, Matthieu uscì dal suo nascondiglio con i vestiti impolverati. 

Scusami… - mormorò imbarazzata Lisa - Era il Signor Lefebvre… il mio capo. 

Le si illuminarono gli occhi, come se avesse appena ricevuto un regalo meraviglioso. Matthieu guardava le sue pupille dilatarsi dalla gioia e quegli occhi verdi diventare sempre più luminosi.

La restauratriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora