•Capitolo 2•

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Louis entrò in camera sua,si poggiò alla porta chiusa dietro di se,guardò il soffitto bianco,poi il suo sguardo si posò sulla porta semi aperta del bagno,si alzò e lentamente andò verso essa. Entrò e si guardò allo specchio, gli occhi erano vuoti, iniziava ad odiare quel suo azzurro cielo,sempre la solita monotonia. Spostò lo sguardo sul suo corpo,tolse la maglia, era molto sciupato e magro, passò le dita sulle costole e rabbrividì quando si rese conto che quello era lui. Si avvicinò al water, lo fisso,poi s'inginocchio di fronte ad esso ed infilò due dita in gola. Vomitò anche l'anima. Si pulì la bocca,poi scaricò e tornò nella sua camera,ormai piena di troppi segreti. Era seduto sul suo letto,si sentì osservato,di nuovo, si alzò pensando che qualcuno dietro la porta aveva assistito a tutto,ma quando l'aprì non vide nulla. Ritornò sul suo letto e provò a chiudere gli occhi,ma quando il sonno sembrò bussare alle porte, una voce mai sentita gli fece drizzare i peli. "Perché fai tutto questo?" Louis davvero non capiva da dove provenisse quella voce. "Ti stai rovinando la vita" continuò la voce "Era già rovinata da un pezzo" disse Louis,sta volta rispondendo alla voce misteriosa. "Perché continui ad andare dietro ad una persona che no ti merita?" Louis si guardò intorno poi disse "Tu che ne sai della mia vita? Chi sei per dirmi cosa fare?" "Non posso farmi vedere,ma posso dirti che ti conosco praticamente da sempre" disse la voce "cosa?? Tu mi conosci da sempre e non vuoi farti vedere??'' La voce non rispose subito,ci pensò su,poi disse "se io mi mostro,tu mi prometti che non ne parlerai con nessuno? " Louis annuì lentamente,poi si posizionò meglio sul letto. Dall'angolo della stanza buia iniziò ad avanzare un ragazzo. Biondo,occhi azzurri e pelle candida. Louis sgranò occhi e bocca,era la creatura più maestosa che avesse mai visto. Il ragazzo di fronte a lui abbassò lo sguardo poi si sporse leggermente di lato mostrando due possenti ali, ricoperte da morbide piume bianche. Louis aggrotto leggermente le sopracciglia,poi sorrise e disse "Tu..tu sei un angelo?" Il biondino lo guardò dritto negli occhi,poi disse "No,io sono il tuo angelo" Louis sorrise nuovamente,si alzò lentamente dal letto e avanzò verso la creatura. Non sapeva se ciò che stava per fare avrebbe rovinato l'atmosfera,ma voleva provarci. Il 'ragazzo' di fronte a lui lo guardava perplesso, fece un passo in dietro poi si fermò e puntò le sue iridi mare in quelle ormai consumate di Louis. Quello arrivato ad un centimetro di distanza dal biondo,alzó lentamente una mano,poi con la cautela di un cucciolo posó dolcemente le dita sulla pelle candida dell ragazzo. Ci fu un minuto in cui tutto sembró essersi fermato. Non esisteva nessuna camera,nessuna porta,nessun angelo,esisteva solo il bianco, e loro due. Louis sembrava ipnotizzato da tanta bellezza,ma,dopo un po' fu costretto a ritirare la mano,non voleva sembrare uno stupido ragazzino alle prime armi. Dopo qualche minuto di imbarazzo l'angelo parló "scusami tanto,non mi sono presentato, io sono Niall" quello lo guardó ancora più incantato "credo che tu il mio nome lo sappia già" disse allora. Niall sorrise poi guardó dolcemente il moretto e subito dopo guardó le sue ali "so che vuoi toccarle,avanti,non aver paura" Louis entusiasta come un bambino a Natale, corse verso le ali. Le guardó,poi immerse tutte e due le mani nelle soffici piume. "Perché hai deciso di farti vedere da me? " sbottó il moro "Io mi fido di te, vorrei che anche tu ti fidassi di me" disse il biondo girandosi per guardarlo "Perché dovrei fidarmi? "disse  "Voglio aiutarti Louis, ma tu devi farti aiutare" rispose l'altro "Non ho bisogno della compassione di nessuno" così dicendo si diresse al suo letto e si gettó a peso morto "so cavarmela da solo,non ho bisogno dell'aiuto di mia madre,figuriamoci quello di un angelo" continuó. Niall lo fissó,il suo sguardo trapassava le pelle,era davvero difficile da sopportare, per questo si arrese. Si sedette sul letto,l'angelo avanzava lentamente, si fermó solo quando i loro nasi si sfiorarono. Louis sudava freddo, avrebbe voluto baciarlo,ma lo conosceva da poco tempo, e poi, era un angelo. "Io non sono tua madre Lou,per questo voglio che ti lasci aiutare, tu hai ancora un intera vita d'avanti" disse il biondo "una vita di merda" continuó il moro al suo posto.

Angolo me.
Spero che la storia vi piaccia, se vi va lasciate un commento.
Alla prossima♥


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