Ero intento a lucidare le mie accette nella mia stanza, mentre riflettevo su quello che era cambiato in quegl'anni. Non ero più un povero ragazzino indifeso ma un serial killer a tutti gli effetti. Forse la mia vita era migliorata senza mio padre, ma sentivo la mancanza di mia madre e di... Lyra mia sorella. Dio se mi manca! Dopo quell'incidente tutto cambiò, diciamo che forse senza di esso non sarebbe cambiato nulla. Ma oramai è inutile pensarci. Eppure avevo la costante sensazione di sentirmi solo, abbandonato. Poi però ricordavo di non esserlo, pensando alla prima volta in cui entrai nella creepyhouse, in quel momento ero come un bambino smarrito finchè a me non si avvicinò una ragazzo con una strana maschera dicendomi 《Ehm... Hey suppongo tu sia nuovo... beh ti verranno poi spiegate le regole di questo luogo e quale "lavoro" dovrai svolgere. Riposati sul divano, penserai più tardi al resto》.
Ringrazia con un flebile 'si' andando poi a sdraiarmi sul divano non tanto comodo ma viste le mie condizioni accettarsi di stare lì più che volentieri. Sorrisi a questo ricordo, pensando a ciò che ho fatto passare a Tim aka Masky dopo il mio arrivo nella magione. Ridacchiai. I miei pensieri si focalizzarono poi su un rumore proveniente dalla mia porta, qualcuno stava bussando. Andai ad aprire ritrovandomi Masky davanti.
《Non ti vedevo da un pó e quindi beh..ecco mi sono preoccupato...si...》
Disse il ragazzo, mentre io arrasisco leggermente; era l'unico che si preocupasse per me. I sentimenti nei confronti di Tim non mi erano ancora del tutto chiari, però sapevo di provare una certa attrazione verso di lui. Nello stesso momento ho ricordato tutto quello che mi era stato detto in passato, in sintesi, nessuno mi avrebbe mai amato o provato interesse verso di me, quindi se pur avessi provato qualcosa per quel ragazzo non sarei comunque stato ricambiato. Mi scorse sul viso una sola lacrima e per mia sfortuna Tim se ne accorse.
《Toby stai piangendo...?》
Appena finì di dire la frase mi fiondai tra le braccia del ragazzo che diversamente da quel che mi aspettavo mi strinse a sé. Era così bello essere abbracciato da lui. Ad un certo punto mi allontanó lentamente da lui alzandosi il mento con un dito e appoggiando le sue labbra sulle mie. Fu un bacio dolce e leggere; durò poco ma abbastanza da farmi capire cosa provavo per lui. Quando ci staccamo nessuno dei due disse niente ma semplicemente ci soridemmo ed io mi fiondai di nuovo sulle sue labbra.
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TicciMask Humor
HumorIl titolo è autoesplicativo. Questa è una fantastica storia scritta da me medesima e una deficente chiamata Fatima.(mentre scrivo mi sta guardando male)