Grida, pianti, urla, tende sfondate, corpi per aria e gente incappucciata che faceva roteare i proprietari Babbani del campeggio.
Quand'era che il paradiso si era trasformato in quella specie di inferno?
Hermione non lo sapeva.
Lei, Harry e Ron sapevano solo che uno sconvolto signor Weasley li aveva fatti alzare in fretta e furia, dicendo loro di uscire dalla tenda e mettersi al sicuro tra gli alberi del bosco poco lontano, fino a che lui non avesse sistemato quella faccenda assieme agli altri del Ministero.La confusione era incredibile, quella gente incappucciata era forse ubriaca, forse no, ma una cosa era certa dava i brividi vedersela aggirare ridendo e comportandosi in quella maniera folle, assurda, facendo saltare le tende. Quei poveri Babbani usati come trottole, poi.
La folla li aveva sballottati qua e là, ed Hermione aveva faticato molto a tenere il passo con Ron ed Harry.Nella sua testa, nella sua bocca e nella sua gola ardeva qualcosa che sembrava voler gridare, venire fuori a tutti i costi.
Forse - anzi Hermione ci avrebbe scommesso- Lord Malfoy era uno di quei tizi incappucciati.
In vista della radura inciampò, una folla di ragazzi sui quattordici anni si mise tra lei e Ron, il ragazzo fece appena in tempo a girarsi, indirizzandole uno sguardo ansioso, poi Hermione si sentì afferrare alla vita, tirare nell'ombra di una grossa 'V' di alberi.
Una mano pesante era premuta sulla sua bocca, Hermione affondò i denti senza pensare, udì un cupo grugnito di dolore, la sua bacchetta partì alla cieca all'indietro, l'incantesimo cozzò contro un albero vicino al sentiero, sentì qualcuno urlare il suo nome... ma adesso la misteriosa, imponente presenza alle sue spalle la stava trascinando nel buio del sottobosco, lontano dal sentiero parzialmente illuminato della foresta e dalla folla spaventata.
La bacchetta le venne strappata di mano, poi Hermione sentì una voce lenta e strascicata nell'orecchio.
"Ce la diamo una calmata?"Lucius Malfoy dopo tutto non era nel campeggio a far levitare Babbani inermi, dunque.
Hermione fece sentire ancora i denti, voleva che lui le togliesse quella mano da davanti alla bocca, quando dalla loro destra provenne una specie di scoppio.
Una grande scintilla gravida come un fuoco d'artificio si levò nell'aria, quando fu nel cielo nero esplose in una miriade di piccoli diamanti verdi che si disposero a formare un disegno.
Un teschio con la bocca aperta, un serpente nelle mandibole.
Il Marchio Nero.
Hermione sentì Lucius gemere alle sue spalle, poi muoversi, trascinandola con se. Scalciò, i suoi piedi sollevarono strisce di foglie, il cuore le sbatacchiava contro le costole, ma assurdamente, ora quel braccio intorno alla sua vita le pareva tiepido e saldo, e gentile pur nella sua stretta senza appello.
"Dannati idioti..." Mormorò Lucius con voce bassa e piena di tensione, Hermione vide che il sottobosco sotto le suole delle scarpe era diverso ora, secco e vecchio, pieno di foglie dell'anno prima.
Erano arrivati ad una specie di radura appartata, piena di foglie secche, nella quale si ergeva una tenda illumina da una spettrale luce giallastra.
Poi, a sorpresa, la mano che le premeva la bocca si sollevò.
La radura era deserta, il sentiero principale si riduceva ad una striscia soffocata da foglie e ghiande cadute.
Lucius la abbrancava ancora, Hermione si sentiva i polmoni esplodere, registrò vagamente il corpo dell'uomo aderirle addosso...
"Mi restituisca la bacchetta. Ora."
In risposta, Lucius le aderì addosso con tutto il peso del corpo. Hermione deglutì a quel gesto muto, strano."Perché non mi ha portata lì, perché non sono per aria, incosciente, con lei che urla sotto? Andiamo..."
In quel momento, Lucius parlò. Aveva il collo appoggiato sopra la sua spalla, si era dovuto piegare, perché la sovrastava ampiamente in altezza.

STAI LEGGENDO
His flavour
Fanfic"Cosa..." "Meno sex appeal di un limone?" Ma non è vero, naturalmente, non è affatto vero. Invece è piuttosto carina quella babbanastra, ecco perché Lucius si prende la briga di provocarla. Però mai si sarebbe aspettato questo, mai. ...