Hermione non ne poteva più della stupida faccia a punta di Draco.
Soprattutto perché le ricordava quella di suo padre... e lei avrebbe dovuto vedere quest'ultimo non più tardi del secondo fine settimana ad Hogsmeade degli studenti.
Erano al loro quinto anno ad Hogwarts, la scuola era iniziata da poco, lei e Lucius si erano visti sporadicamente durante l'estate... due volte in tutto, ma aveva fato i salti mortali, Hermione per ritagliare quei momenti di tempo ed era sempre più dura fingere indifferenza con Ron ed Harry, molto dura.
Quella cosa assurda e per di più illegale secondo leggi non solo del mondo della Magia, ma anche Babbane non si era mai interrotta. Solo che adesso tutto era più assurdo, spaventoso e complicato che mai. Hermione riusciva sempre a dirsi che era l'ultima volta, però il problema era che lo faceva sempre...dopo.
Era non solo assurdo, immorale ed illegale, le pareva un'autentica porcheria nei confronti di Harry e Ron e nei confronti di se' stessa.
Ormai il clima era cambiato, dopo il ritorno di Voldemort.
Nessuno credeva ad Harry e lei... lei faceva quella cosa con quell'uomo
Proprio lui tra tutti quanti gli uomini che c'erano sulla terra.
Lo odiava in quanto Mangiamorte.Lo desiderava in quanto... ma che cos'era mai quell'uomo? Un mistero insondabile, una creatura mutevole e pericolosa, che forse non le aveva ancora fatto del male solo perché non aveva finito di divertirsi con lei.
E lei, stupida come poche altre, gli permetteva di continuare a farlo. Aveva cercato qualche patetica scusa dentro di se', cose che suonavano all'incirca come 'forse adesso non ho scelta... sono stata stupida a non scappare via quella notte, quando ancora potevo, forse adesso mi succederà qualcosa di brutto se mi rifiuto.' Ma la verità era ben diversa.
Quando Hermione aveva ricevuto quel biglietto da parte sua la scuola era iniziata da una settimana, Dolores Umridige li stava facendo impazzire tutti quanti, Draco era più spavaldo che mai e più lecchino che mai.
Quel pomeriggio Hermione aveva oltrepassato la zona della Stamberga Strillante, arrivando fin lassù con la sapiente scusa di dover fare un salto all'Ufficio Postale.
Si era lasciata alle spalle la sinistra costruzione ed aveva preso un sentierino tortuoso, circondato da alberi sempreverdi che fremevano nel vento invernale.
Lui le aveva indicato con precisione il posto.
Hermione strinse la mano sulla bacchetta nella tasca destra. Aveva alzato lo sguardo in alto, verso i rami frondosi di un albero particolarmente grosso, attirata dal grido improvviso di un qualche animale. L'aria profumava di resina, quella giornata era fredda ma serena, piena di freddo sole invernale.
La Mezzosague si era appena resa conto che la paura della morte non era un deterrente.
Anzi.
Era stato allora che si era sentita afferrare e trascinare di peso.
Lucius si era precipitato, visto che da quel punto erano ancora visibili dal sentiero.
Ora erano in una specie di conca rivestita di aghi di pino e rametti caduti, a giudicare da quel che vedeva. In lontananza poteva scorgere i tetti degli edifici più alti del villaggio.Sentì Lucius respirare affannosamente da qualche parte sopra di lei, non parlò mentre si spostavano verso l'interno di quella specie di radura. La condusse fino ad un buco tra gli alberi, delimitato da due pini che gettavano una soffusa ombra verde e creavano una specie di avvallamento intorno ad un tronco caduto.
Da qualche parte c'era una panca, segno che il posto era usato almeno d'estate per qualche escursione all'aperto. Lucius la condusse fin lì tenendole saldamente il braccio intorno alla vita, Hermione si rese conto che era lui a guidare i suoi piedi, quasi la trascinava di peso. Infine la lasciò e le stette davanti, in silenzio.

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His flavour
Fiksi Penggemar"Cosa..." "Meno sex appeal di un limone?" Ma non è vero, naturalmente, non è affatto vero. Invece è piuttosto carina quella babbanastra, ecco perché Lucius si prende la briga di provocarla. Però mai si sarebbe aspettato questo, mai. ...