Capter twenty-four

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Settimo giorno all'ospedale.
Un anno che Davide se n'era andato.
Sentivo la sua mancanza oggi più di ogni altro giorno.
Poi era anche il compleanno di Leo.
Non sapevo proprio come comportarmi.
Ma una cosa la sapevo.
Io e Leo, oggi più di ogni altro giorno, ci saremo fatti forza.
Noi braccialetti decidemmo di incontrarci tutti attorno al mio letto, che alla fine era stato anche quello di Davide.
Tony avrebbe fatto una specie di messaggero da parte di Davide, perché oggi più degli altri giorni, dovevamo dirgli tante cose, e avevamo bisogno che lui ci rispondesse.

'Chi è il primo?'
Chiese Tony.
Rocco si fece avanti.
'Ciao Davide, purtroppo non ti ho mai conosciuto, cioè, sei tu che non mi hai mai conosciuto, perché io sentivo tutto quello che mi dicevi. Avrei voluto conoscerti, ma mi sono svegliato dopo che tu te n'eri andato. Comunque sappi che per me è stato come conoscerti, ed è stato Vasco a farmi risvegliare.'
Sorrise.
Poi Cris continuò
'Mi ricordo che, il giorno dell'operazione, tu mi chiedesti un bacio, perché non avevi mai baciato nessuno e volevi provare. Ricordo anche che io però rinunciai, pensando che tu eri troppo furbo per volere solo un bacio, non sapendo che dovessi fare un intervento così complicato.'
Ora toccava a Vale
'Ci manchi Davide. Eri quello che dava al gruppo il sorriso nei momenti tristi, e ora, saremo noi a farti sorridere, facendoti capire, che per noi, tu non te ne sei mai andato, e mai te ne andrai.'
Il turno di Leo non tardò ad arrivare, ma quando il Leone piange, non è un bello spettacolo per nessuno.
'Ehi campione, mi manchi.
Mi manchi il tuo carattere di merda che mi faceva sempre sorridere. Mi mancano le tue paranoie su quanto fosse stupido stare in ospedale. E si, mi manca anche il tuo pessimismo che mi metteva di cattivo umore, perché poi con un tuo sorriso, riuscivi sempre a farti perdonare. Mi manca suonare la chitarra con te, mi manchi. Ma so che vedi tutto quello che facciamo, e so anche tutte le bestemmie che avrai detto ogni volta che abbiamo fatto una cazzata. Ti voglio bene, fratello.'
Le lacrime scesero sul suo volto ed io lo abbracciai. Ora toccava a me.
'Ehi riccio, non pensavo ci fosse più un modo per comunicare con te, dopo un anno che non ti vedo più rompere la mattina con quella stupida batteria. Sai, a volte mi manchi più del solito. Forse perché a volte mi pento di non esserti mai venuta a trovare. Lo so che ci rimanevi male, ma io volevo ricordarmi di te come quella persona felice e menefreghista che sei sempre stato. Mi manca toccare i tuoi capelli. Mi manca tutto di te mollichina. Tutto.'
E poi risentii la sua voce.
'Io non mi sono mai separato da te.'
E così, terzo attacco di panico.
E poi, capii tutto.

Better With You(Leo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora