Venerdì, pensavo solo a quello. Venerdì, venerdì, venerdì, dovevo farlo, ero in astinenza!
-Tutto bene Caroline?- chiese Kendall passandomi una mano davanti il viso e poi bevve un sorso del suo caffè.
Io invece incrociai le gambe, mossi un po’ le braccia e mi sistemai i capelli con le mani. Ero nervosa.
Per cinque giorni non aveva fatto niente, esatto, più nessun trucchetto ne altro. Mi aveva solo sorpreso che quando era arrivata la sexy commessa le aveva detto "ho qualcosa di meglio qua dentro" per poi sbatterle in faccia la porta. I restanti giorni non aveva fatto nulla e io di conseguenza. Non ero nemmeno andata a feste ne avuto rapporti. Nell’appartamento si era creata una tensione sessuale che tagliava come una sciabola, era devastante!
-Sto bene- di certo non avevamo detto nulla, avrebbero iniziato a prenderci in giro e non sarebbe stato piacevole, avrebbero solo creato situazioni imbarazzanti e avrebbero reso il tutto peggio di quel che è adesso!
Guardai l’ora.
–Kendall! Scusa, ma devo andare. Vedi, sono d’accordo che devo andare al cinema con Logan e lui sarà già là perché il film sta per iniziare. Scusa, ciao- mi alzai, gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai. Non prestai particolare attenzione alla sua reazione.
Arrivai all’appartamento con un po’ di fiatone. Vi era silenzio, troppo silenzio. Non so perché, ma pensavo ancora a come aveva trattato quella commessa. Aveva detto che aveva qualcosa di meglio, e in teoria ero io… avrei voluto che avesse fatto qualcosa prima, perché ora il desiderio mi stava uccidendo lentamente.
-Logan?- provai a vedere se era in casa.
Risultava di no perché non ottenni risposta. Dopo qualche secondo, la porta di camera sua si aprì e lui uscì senza maglia. Stava diventando una brutta abitudine per i miei ormoni.
-Che c’è?- chiese con calma spiazzante, non capendo perché la mia voce suonasse disperata.
Basta! Era troppo! Gettai a terra la giacca e la borsa. Mi avvicinai. Poggiai le mani sulle sue spalle. Le nostre labbra erano a millimetri di distanza. Mi tratteneva quella maledetta regola numero 2.
-Fallo- mi incitò.
–Ma perderesti- mi stavo innervosendo, ne avevo bisogno!
–Ma se non lo fai… sai già che non lo sopporteresti- fece un sorriso di lato, alquanto malizioso.
Solo in quel momento capii. Non voleva farmi credere che io lo amavo facendo il galante, in realtà voleva solo che nel momento di massima tensione io fossi sotto il suo potere. Il mio vantaggio era già nel cesso.
-Lo vuoi anche tu, non te la tirare. Si legge nei tuoi occhi- non si mosse di una virgola, sorrise solo più maliziosamente.
-Hai ragione- con quelle parole ruppe la nostra amicizia per sempre.
Iniziò a baciare lentamente il mio collo. Raggiunse la mia clavicola e io lo buttai in camera sua, cadde di schiena sul letto. Non mi ricordo come ci spogliammo, mi ricordo solo che lui lo voleva quanto me, peccato che non mi resi conto di quel che stavo facendo.
Cercava qualcosa tra le coperte, ma lo trovai prima io. Non avremmo fatto nulla senza preservativi.
Iniziò a muovere la sua lingua in punti in cui non credevo sarebbe mai arrivata una lingua. Poco dopo fece entrare le sue dita, una ad una, che entravano e uscivano. Il fatto che non potessimo baciarci non mi stava infastidendo. Era bravo, di certo non lo avrei ammesso. Le mie amiche avevano ragione, era proprio bravo!
Quando lo sentii entrare di botto per poi muoversi velocemente, mi resi conto che ne avevamo per un bel po’ là dentro.
La passione copriva ogni traccia di amicizia che era rimasta, ormai stava morendo in mezzo a quei gemiti di piacere. Quando vidi le prime gocce di sudore sulla sua fronte, non pensai più.
Mi lasciai completamente andare al suo dominio.
Era iniziato tutto ferocemente, non aveva compassione, infatti in un primo momento aveva anche fatto male, ma dopo mi ero abituata e sentivo un certo calore nello stomaco.
Quando venne e gemette più forte, si lasciò cadere sopra di me e io non sapevo che fare.
In teoria avremmo dovuto farlo per ore perché entrambi eravamo molto in astinenza, però lui si era preoccupato solo di quello che lui voleva e si era fermato quando iniziavo a provar piacere.
-Beh… Logan…- fece un sorriso soddisfatto.
–Abbiamo già finito?- ci rimase male.
–Come già finito?-
-Si, è stato veloce e non ho sentito poi tanto- gli dissi.
Si alzò e lo vidi nudo, lo volevo, ancora!
-Niente? Ma ti rendi conto che sono due ore che lo facciamo? Di fila!-
-Due ore? Ma saranno stati cinque minuti!- dissi prima di guardare sorpresa l’orologio e notare che aveva ragione.
–Ah…- fu l’unica parola che pronunciai.
-E non hai sentito niente?! La mia schiena è del tutto graffiata e non mi pare poi tanto niente!-
Mi alzai, vederci nudi non era più devastante. Mi diressi verso di lui e misi nuovamente le mie labbra a pochi millimetri dalle sue.
Volevo provocarlo affinché finisse quel che aveva iniziato. Mi resi conto che essere sul punto di baciarci era più eccitante di scopare, ma io lo volevo di nuovo sentire dentro.
-Logan… se rompessi la regola numero 2? Che succederebbe?-
-Tutto finisce- ed ero anche sul punto di farlo, per due validi motivi:
~perché volevo seriamente baciarlo;
~e perché sarebbe finita questa sciocchezza;
Ma dovette aprire la sua boccuccia.
–E dovresti ammettere a voce alta che sono il Dio del sesso!-
-Fammici pensare… am, no!- dissi con ironia.
–L’ho fatto meglio con altri, non ho provato niente e dovrei nominarti come il migliore?- penso di aver toccato il suo orgoglio, perché il rosso della rabbia si notava bene sulle sue guancie.
Mi guardava deciso.
–Non provare a ripeterlo mai più- mi minacciò.
–Guarda come tremo! Scusa, ma sono soltanto sincera. Faccio una cosa che altre ragazze non hanno fatto- il suo orgoglio ormai era distrutto.
Notai che si stava per lanciare su di me, credetti che mi avrebbe picchiata o che lo avremmo rifatto in quel preciso momento. In realtà sussurro al mio orecchio.
–Cambio un po’ le regole, ci possiamo baciare, a patto che sia venerdì e non litighiamo- non ebbi il tempo né di commentare né di assentire che mi baciò.
Sentivo come se il mondo girasse di nuovo, ero felice.
Ci baciammo per così tanto che credo avremmo potuto comparire nel Libro dei record! Lo sentii di nuovo dentro di me, quello ci separò perché gemetti e fu obbligatorio separarci e lo baciai ancora, pochi centimetri mi separavano dal piacere mentre le mie mani erano appoggiate sulle sue spalle.
Più mi baciava più lo volevo.
Non avrei di certo mai ammesso che lui è il migliore a letto, ma di certo non avrei mentito dicendo che è il miglior baciatore che conosca.
Sapevo che i suoi baci mi svantaggiavano, ma sinceramente, non mi importava fin quando lo faceva.
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Sex rules
RandomLogan e Camile, migliori amici fin troppo presi dal loro ego spropositato si sono decisi a mettersi alla prova proponendo un gioco di sesso che spingerà il loro rapporto in un punto di non ritorno. Distruggeranno tutto o riusciranno a rendere tutto...