Quel giorno Xavier varcò il portone della scuola con uno strano sorriso sul volto e lo stesso fece Anthea, stranamente.
Lei attendeva, non avrebbe mai fatto la prima mossa.
Passò la prima ora.
Poi anche la seconda.
Lei non demordeva, sapeva che prima o poi sarebbe arrivato, lei si fidava di lui.
Passò pure la terza ed iniziò la ricreazione.
Lei lo vide e lui pure.
Si guardarono, intensamente.
Ma Xav non le sorrise, non si alzò, ne tantomeno andò a parlarle.
Non perché non volesse, ne perché avesse cambiato idea, semplicemente aspettava il momento giusto.
Passarono altre due ore e mancava un solo minuto alla fine della scuola.
Un minuto d'ansia e di preoccupazione perché Anthea sapeva bene che se non si fosse fatto avanti, sarebbe tutto finito.
Dieci
Nove
Otto
I secondi passavano e aumentavano le sue preoccupazioni.
Sette
Sei
Cinque
I secondi diminuivano ma l'ansia no, al contrario si alimentava sempre di più.
Quattro
Tre
Due
Uno
Zero, la campanella suonò.
Anthea si alzò, già pronta, camminò in mezzo a quella massa di studenti sovraeccitati e sudati.
Era convinta fosse tutto finito, ma in realtà non sapeva
Che tutto era appena iniziato.
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Storie breviPRIMO LIBRO DELLA SERIE #stalker Dove una ragazza manda tutti i giorni una foto diversa al ragazzo che le piace...