32- T R E N T U NO

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Quel giorno Xavier varcò il portone della scuola con uno strano sorriso sul volto e lo stesso fece Anthea, stranamente.

Lei attendeva, non avrebbe mai fatto la prima mossa.

Passò la prima ora.

Poi anche la seconda.

Lei non demordeva, sapeva che prima o poi sarebbe arrivato, lei si fidava di lui.

Passò pure la terza ed iniziò la ricreazione.

Lei lo vide e lui pure.

Si guardarono, intensamente.

Ma Xav non le sorrise, non si alzò, ne tantomeno andò a parlarle.

Non perché non volesse, ne perché avesse cambiato idea, semplicemente aspettava il momento giusto.

Passarono altre due ore e mancava un solo minuto alla fine della scuola.

Un minuto d'ansia e di preoccupazione perché Anthea sapeva bene che se non si fosse fatto avanti, sarebbe tutto finito.

Dieci

Nove

Otto

I secondi passavano e aumentavano le sue preoccupazioni.

Sette

Sei

Cinque

I secondi diminuivano ma l'ansia no, al contrario si alimentava sempre di più.

Quattro

Tre

Due

Uno

Zero, la campanella suonò.

Anthea si alzò, già pronta, camminò in mezzo a quella massa di studenti sovraeccitati e sudati.

Era convinta fosse tutto finito, ma in realtà non sapeva

Che tutto era appena iniziato.

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