Primo movimento, ovvero l'uomo che cammina (Parte uno).

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Spire di sabbia volteggiano nel

Vuoto

Abissale

Di un deserto senza fine.

Stralci di nubi sfilacciate si

Rincorrono

Senza mai toccarsi;

scorrono

sul volto sfavillante di un

cielo troppo azzurro.

Lì, avvolto in un mantello color

Latte

Cammina l’uomo che ricerca

Disperato una

Farfalla.

La sabbia gli arroventa gli occhi,

il sole

spietato

gli cuoce il cervello a fuoco

Lento,

la fatica gli risale le gambe

come una malattia.

Il tempo lo culla in un dolce

Guscio asfittico

Senza centro né

Periferia,

senza Inizio

e

senza Fine.

Cammina come un corpo già morto,

sorretto da quell’unica visione

che gli volteggia davanti

come l’ombra di un sogno.

Le ali fremono nel vento

Immobile

Baluginando come cristalli colorati

alla luce di un eterno meriggio.

Vola la farfalla del desiderio

Sulle ali della

Fame,

solca le correnti della

Bramosia

... Per approdare dove?

Il deserto è senza fine e senza vita.

L’orizzonte si mischia in un pasticcio

Di colori che sanno di veleno.

L’uomo non si volta poiché

Sa

Che il cammino alle sue spalle

Sarebbe identico a quello che gli

Si srotola dinanzi.

Nel pozzo del passato vedrebbe solo

I Miraggi Perduti

Di altre farfalle mai catturate.

Allora perché si ostina a inseguire

Quella voluttuosa puttana alata

Che scintilla come una pietruzza

Da bigiotteria sotto l’infamia

Di un sole troppo caldo per

Un mondo di morti?

Non ha risposta.

Non ne ha bisogno.

Forse voleva solo farsi una

Passeggiata.

Ballata tristeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora